Ricette

Ricetta Maggio 2018 da IL PUNTO MAGAZINE

ARCHEOVINO – IN ENOTRIA BRINDIAMO CON IL VINO NUOVO!

di Pamela Stracci, esperta di cucina antica

La coltivazione di vitigni in Italia è nota già dal II millennio d.C. a partire dalla Sicilia.

Gli Etruschi giocarono un ruolo fondamentale sia nello sviluppo delle tecniche di coltivazione e selezione delle varietà di vitigni sia nella diffusione di questa bevanda eccezionale in particolare nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia che era così conosciuta anticamente con il nome di Enotria, “terra del vino”.

Sempre ad opera degli Etruschi è stata introdotta la viticoltura nell’attuale Francia.

Il vino era strettamente connesso non solo alla quotidianità ma anche alla vita spirituale: il dio Fufluns, il corrispettivo del greco Dioniso, rappresentava la forza rigogliosa della natura; ad esso erano simbolicamente legati il vino e il toro. Il suo nome appare anche nel famoso fegato di bronzo rinvenuto a Piacenza.

IL RE MEZENZIO E LE FESTE DEL VINO

Le feste del vino, le Vinalie, si celebravano in diverse occasioni, ma quella chiamata Priora si festeggiava il 23 aprile in onore del raccolto dell’uva dell’anno precedente: si aprivano le botti e si iniziava a bere il vino nuovo.

Il tiranno etrusco Mezenzio, re di Caere (l’attuale Cerveteri), è spesso citato in relazione a questi festeggiamenti durante i quali il popolo offriva alla suprema divinità il vino che prima erano costretti a consegnare come tributo al re. Questo re, come noto, nell’Eneide viene sconfitto in duello da Enea.

PROVIAMO UNA RICETTA?

Fra i tanti oggetti rinvenuti nei corredi funerari di alcune tombe, come quella di un principe guerriero a Tarquinia, sono state ritrovate delle piccole grattugie di bronzo, usate probabilmente dagli Etruschi per preparare un vino speziato e ‘conciato’ di forte tempra.

VINO CONCIATO ETRUSCO

INGREDIENTI

    • 1 lt vino rosso

    • 1 cucchiaino di pepe nero

    • 100 g miele

    • 2 cucchiaini di formaggio caprino

PROCEDIMENTO

Scaldare leggermente il vino rosso nuovo, possibilmente robusto e casalingo, unendo il pepe finemente polverizzato e sciogliendoci dentro, a filo e lentamente, il miele.

Sciolto completamente il tutto, unire il formaggio caprino, che può essere anche sostituito con del pecorino, finemente grattugiato.

Lasciare raffreddare a piacere, filtrare prima di bere.