registrazione di Walter Hennig del 1954 per la Folkways. Il canto proviene dalla zona del Reventino ed è catalogato come "aria nova" nel disco folkways. Più informazioni sul disco sono reperibili qui --> https://folkways.si.edu/folk-music-from-italy/world/album/smithsonian
I partecipanti attivi musicisti/e, studiosi/e, saranno circa 10, l'incontro è aperto al pubblico; ci sarà anche il gruppo dei partecipanti al Laboratorio “Cantare nei luoghi” condotto da Anna Maria Civico, che si svolgerà a Belmonte dal 27 giugno al 2 luglio - il gruppo lavorerà sullo stesso canto, oggetto di ricerca e potrà intervenire con una esecuzione.
RHODA: geofonie e percorsi sonori in Calabria si svolgerà all'Ex_Convento di Belmonte Calabro, orario di inizio attività 15:30
Ai partecipanti attivi si chiede di:
studiare/praticare/improvvisare intorno al brano da noi indicato
osservarne la struttura musicale
proporre un'analisi sui comportamenti melodici, sui modi, sulle timbriche, sull'estetica sonora espressi
proporre ascolti e/o improvvisazioni dal brano e suonati con il proprio strumento
riflettere su come ognuno affronta e/o abbia appreso i materiali musicali di tradizione orale (fonti dirette con informatori viventi, famiglia, registrazioni, università, feste, festival, altro) – aprendo l'argomento alla questione che le possibilità attuali di accesso ai repertori possa rappresentare in sé una nuova forma di trasmissione orale multimediale, multidimensionale e trasversale.
Il tema di quest'anno è il canto all'aria "Lu garofalu d'amuri" proveniente dall'area di Nicastro registrato negli anni '50 da Walter Hennig.
In questo sito verranno caricati materiali utili allo studio del canto che avranno come scopo quello di stimolare approcci di ricerca più vari e articolati possibili. La restituzione dello studio potrà avere carattere sia analitico che performativo, in questo senso le persone che interverranno avranno percorsi artistici, di studio o di ricerca variegati.
Gli ambiti suggeriti ( ma non esclusivi) di ricerca potrebbero essere:
restituzione: come approcciarsi ai materiali sonori della tradizione orale nel mondo contemporaneo? Come gestire nell'accostarsi a questi materiali il punto di vista dell'osservatore, necessariamente condizionato dai percorsi musicali individuali e dal paesaggio sonoro che ci circonda? Quali accorgimenti adottare di fronte alle lacune del materiale, alle varianti ed agli "errori"?
interpretazione: Come connettere un patrimonio orale alla pratica della scrittura, sia essa in partitura, attraverso la registrazione dei suoni o attraverso l'indagine etnomusicologica? Quale potrebbe essere il ruolo delle pratiche improvvisative, di ornamentazione e delle pratiche strumentali nel contesto della musica di tradizione orale?
creazione: come trasferire queste pratiche legate alla tradizione orale in un contesto performativo? Qual è la realtà, il destino e il ruolo di queste musiche all'interno delle arti performative? Quali sono gli spazi di creatività che offrono questi materiali?
Fra le varie direttrici di osservazione possibili ne suggeriamo alcune, senza alcun tratto di esaustività, vincolo o esclusività teorica e/o performativa, ma che possano fungere da semplice suggestione:
- Un lavoro comparativo, ai livelli ritenuti più opportuni, sul canto all'aria nova proposto quest'anno e il canto a Oli Oledda.
- Un'esplorazione che parta dal titolo del canto all'aria nova, "Lu garofalu d'amori", soggetto e tema ampiamente presente nei repertori di tradizione orale non solo calabresi, in varie accezioni e declinazioni musicali e testuali.
Anna Maria CIvico, Delia Dattilo, Amedeo Fera, Francesco Magarò