Nel mare ci sono i coccodrilli

Il film parla di un bambino di nome Enaiatollah che viene portato in Pakistan dalla madre perché i talebani lo cercavano.

Il bambino un giorno si è svegliato senza trovare più la madre nel suo letto, a quel punto Enaiatollah esce a cercarla, ma non la vede e chiede a un signore quando tornerà, ma lui gli risponde: “Mai”.

Allora Enaiatollah cerca un lavoro.

Un bel giorno con il suo amico Sufi, Enaiatollah decide di partire per l’Iran, ma arrivato non si sente molto accolto perché lo mettono subito al lavoro.

Enaiatollah, dopo un po' di tempo, si accorge che le guardie gli rubavano i soldi e lo dice a Sufi; allora Sufi decide di partire per l’Italia, ma Enaiatollah vuole restare in Iran.

Qualche anno dopo decide di andare in Italia anche lui, ma il viaggio è complicato infatti deve andare sulle montagne innevate e per poi passare in Grecia.

Iniziato il viaggio e arrivati sulle montagne perdono la vita alcuni compagni, ma lui ce la fa e riesce ad arrivare in Grecia e, con dei suoi amici, si imbarca e arriva in Italia. 

Dopo 5 anni riesce a ritrovare il numero di sua mamma e qui finisce il film. Questi sono 10 anni della sua vita.

La mia scena preferita è stata quella in cui un asino per difendere Enaiatollah in Iran tira un calcio alla guardia.

Il film mi fa capire che alcuni bambini non vanno a scuola, ma ogni mattina scappano dalla guerra.

Noi siamo fortunati a vivere in un posto dove non c’è la guerra.

Ernesto