La meridiana a camera oscura

Nella meridiana a camera oscura la linea è tracciata sul fondo all'interno della camera e l'indicatore non è uno stilo ma un foro che raccoglie la luce del cielo e la proietta sul fondo, come in una macchina fotografica.

Lo stilo infatti, poiché il Sole non è una sorgente puntiforme (ha le stesse dimensioni apparenti della Luna, cioé 0.5°), esso proietta un'ombra che non ha i contorni definiti, ma ha una zona di penombra che diventa tanto più estesa quanto più alto è lo stilo, fino a sovrapporsi completamente all'ombra facendola scomparire.

Le meridiane a camera oscura, data la loro elevata precisione, sono state utilizzate come strumento di misura fino al diciottesimo secolo (vedi per esemio Paolo Dal Pozzo Toscanelli, Ignazio Danti, Giandomenico Cassini).

La camera oscure utilizzate erano chiese monumentali, per via delle loro grandi dimensioni.

Il loro uso è poi divenuto obsoleto a causa dell'aumento della precisione di altri strumenti come i quadranti e il telescopio.

Altri dettagli sulle meridiane a camera oscura si trovano su questo link.

La meridiana del Buonarroti di Pisa non è ovviamente una meridiana a camera oscura, essendo all'aperto. Questo impone dei vincoli sulle dimensioni del foro e quindi sulla qualità dell'immagine del sole, ne è comunque una buona rappresentazione insieme alle sue caratteristiche funzionali.