SPECIALE ERASMUS

IL MIO ERASMUS

Un’esperienza da vivere per crescere!

Ehi amico perché le cose belle finiscono così in fretta?

Un turbinio di emozioni, di brividi e di pensieri mi pervadono. È notte fonda, socchiudo gli occhi e la mia mente mi riporta indietro di qualche settimana e intanto riaffiorano come spine insidiose le domande che affollano la mia mente, rendendola stanca e confusa. Cosa metto in valigia? Quali prove dovrò superare? Sarò all’altezza della situazione? Come sarà la mia corrispondente? Sarò ben accetta nella sua famiglia? E i compagni di classe? Ma il ticchettio dell’orologio mi ridesta e mi ricorda che devo assolutamente riposare: il viaggio purtroppo sarà lungo.

Lunedì, 12 novembre

DRIIIN!!! Il momento che attendo da circa un mese è arrivato. Sono le 5:30 del mattino. Mi sveglio con una faccia cadaverica, a causa di una nottata insonne e con occhiaie da panda; mi dirigo verso il cassetto in cui ho riposto i vestiti, preparati la sera precedente, ed avanzo barcollando verso il bagno. Mi preparo velocemente. Infilo le ultime cose in valigia. Alle 6:45 devo essere in stazione dove mi attendono i miei compagni di viaggio con le docenti di arte, Catia Cincotti e Marianna Pelullo. Indosso il giubbotto in pelle e corro via: non posso fare ritardo!

Salgo in pullman: direzione Napoli, destinazione Reggio Calabria da cui ci imbarcheremo. Il tempo passa velocemente. Si sa, quando si è tra ragazzi, in queste circostanze, ci si diverte. Alle 20:30, dopo dodici ore di viaggio, arriviamo ad Augusta un po’ esausti ma contenti. Ad aspettarmi alla stazione c’è Federica, la mia corrispondente, assieme alla sua famiglia. Non la riconosco subito: è completamente diversa dalla foto del suo profilo. E’ alta quanto me, occhiali quadrati, bocca carnosa. Sembra molto timida. È una bella ragazza! Intanto altri e otto ragazzi tra cui spagnoli, greci, ciprioti e rumeni animano la stazione, ognuno di essi in attesa di essere ospitato dalle famiglie con cui hanno intrapreso corrispondenza.

Ancora non ci credo, trascorrerò una settimana qui! Mentre sono in macchina mi gusto la visione incantevole del lungomare e finalmente arrivo a casa dei genitori di Federica. Dopo una cena a base di pizza, io e Federica rechiamo in camera, dove tra noi il silenzio è il padrone assoluto. E’ vero, abbiamo parlato tanto in chat, ma dal vivo, faccia a faccia, è tutta un’altra cosa, tuttavia basta qualche domanda e quel gelo tra noi si scioglie. Entriamo in sintonia. Lei ha 13 anni e come me, desidera più libertà, tipica di ogni adolescente della nostra età e per la quale ci si sconta spesso con i genitori. Mi racconta inoltre che spesso litiga con il suo fratellino di 9 anni Alessandro. Parliamo della scuola, delle nostre famiglie, dei nostri desideri, degli interessi. La nostra “avventura” è cominciata sotto una buona stella ma la stanchezza non tarda ad affacciarsi, il viaggio mi ha resa molto stanca, così termina questa giornata.

Martedì, 13

Ore 7:00, la sveglia è appena suonata. Sono super eccitata, non vedo l’ora di conoscere i compagni di classe. Alle 8:00 sono a scuola, per fortuna nell’aula scorgo un’altra ragazza foggiana come me. Dopo un’ora di lezione, si passa alle attività creative e alla visione di video-presentazioni che ogni scuola ha realizzato. Il resto della mattinata lo impieghiamo per la preparazione delle zippole, dolce tipico siciliano. Durante il pomeriggio organizziamo un’uscita tra ragazzi, se non altro per conoscerci meglio. Tardo pomeriggio rientriamo nelle case in cui siamo ospiti. Si consuma così il primo giorno di questa avventura.



Mercoledì, 14

E’ prevista un’escursione sul monte Etna, la Montagna per antonomasia, il vulcano più attivo d'Europa, chiamato dai siciliani Mungibeddu o 'a Muntagna, incontrastata potenza della natura che domina su tutto; luogo dove mitologia e sacralità hanno dato origine a miti, racconti e aneddoti. L’Etna si trova a 30 km dalla città di Catania, nel versante orientale della Sicilia. A parte le Alpi è la vetta italiana più alta, nonostante le sue dimensioni varino costantemente nel tempo trattandosi di un vulcano. Alle ore 8:00 radunati davanti alla scuola ci accomodiamo sul pullman. Dopo circa un’ora di viaggio, raggiunta la destinazione, proseguiamo il nostro percorso a piedi inerpicandoci tra sentieri tortuosi ricchi di fascino per la vegetazione dall’aspetto aspro. La visione della

Montagna è spettacolare, quell’immensità mi fa sentire un atomo vagante nell’universo mi suscita forti emozioni, da farmi venire i brividi. Scattiamo molte foto, sia individuali che in gruppo e nel frattempo continuiamo a salire sempre più in alto, per riuscire ad osservare con maggiore definizione i suoi crateri. Ora di pranzo stanchi e sfiniti, facciamo tappa in un bar vicino al vulcano, dove possiamo acquistare anche dei souvenir. Dopo pranzo continuiamo a girare intorno al vulcano, per poi fare ritorno ad Augusta verso le 5:00 di pomeriggio. La sera, non essendo programmata nessuna attività, si resta in casa. Ulteriore occasione per approfondire la mia conoscenza con Federica.

Giovedì, 15

Oggi in programma c’è la gita a Catania, in particolare al museo greco-romano, nel centro storico della città. È incredibile come monumenti in stile classico, siano perfettamente conservati e non mostrino segni della loro età vetusta. Tutto mi incantata. Le immagini sui libri, di queste meraviglie, non conferiscono l’esatto valore, ma dal vivo è tutta un’altra “storia”! Una visita fugace alla cattedrale, un intrigo di stili, tra arte greca, romana e barocco e poi via per Siracusa dove assistiamo ad uno spettacolo in cui si racconta la storia del patrono di Augusta e di come sia costui sia divenuto Santo. Dopo pranzo vi è la visita ad un convento molto antico, oggi sede universitaria della facoltà di giurisprudenza. Verso le 20:00 ritorno ad Augusta, dove il tempo necessario per prepararci, ed usciamo per prendere e gustare nel centro della città un gelato tutti insieme. La serata trascorre abbastanza tranquilla.

Venerdì, 16

Sono le 8:00 del mattino, acquisto il solito panino al chiosco e poi entro in classe. Tra le attività vi è il canto: imparare delle canzoni, che rappresentino la propria nazione. Alle 12:30 ci rechiamo in una frazione di Augusta, a due passi dal mare, immersa nel verde, per fare una grigliata. Questa sera è già tempo di saluti per alcune ragazze rumene che partiranno sabato. Rientrati ognuno nelle case che ci ospitano, il tempo per riprendere le forze, usciamo per andare in pizzeria. Tanto bella quanto impegnativa, questa settimana ci sta mettendo a dura prova fisica. Domani ultimo giorno, il più impegnativo.

Sabato, 17

Questa mattina a scuola siamo stati invitati a realizzare, ognuno con il proprio compagno/corrispondente, un graffito contro il BULLISMO, un fenomeno purtroppo incredibilmente diffuso. Al termine della mattinata ricevo l’attestato di partecipazione alle attività e dopo un rapido giro nel centro di Augusta per visitare la cattedrale, rientro a pranzo a casa della nonna di Federica. La sera, essendo l’ultima, noi ragazzi ci ritroviamo in centro dove, dopo aver consumato un panino al volo e chiacchierato per un po’, facciamo rientro. Nell’aria già si percepisce quel velo di tristezza che si sta insinuando tra noi.

Domenica,18

Sveglia alle 8:30; mi preparo alla svelta; inserisco gli ultimi accessori in valigia, colazione, i saluti e mi ritrovo in treno. Sono triste. In questi giorni ho visto il tempo scorrere fulmineo dinanzi a me. Tante emozioni mi hanno accompagnato come fedeli compagne che custodirò gelosissima nella mia memoria. Nulla potrà scalfire il ricordo di questa esperienza che ha messo a dura prova la mia capacità di adattamento. Stare distanti dai miei genitori mi ha fatto apprezzare ancora di più quanto importante sia la famiglia. Sicuramente da questa esperienza, che consiglio vividamente, ho appreso tanto e non solo a livello di conoscenze. Mi ha responsabilizzato e resa anche più sicura e meno impacciata. Solitamente non sono una persona che lascia trasparire in modo lapalissiano le proprie emozioni, ma devo ammettere in tutta sincerità, che mentre salivo sul treno di ritorno qualche lacrima ha solcato le mie guance.

Spero tanto non sia un addio, e voglio sperare che sia un ARRIVEDERCI perché in fondo ciò che conta non è la distanza, ma la voglia di raggiungersi.

“La vera amicizia resiste al tempo, alla distanza e al silenzio” (Isabelle Allende)

A Federica e a tutti coloro hanno contribuito a farmi crescere!