La Nostra Storia

Studenti di Scuola in Ospedale che hanno affrontato e/o stanno affrontando in prima persona il vissuto di una malattia oncologica sono invitati a raccontare ai loro coetanei nelle scuole la loro esperienza.

Il bisogno dirompente di spiegare com'è cambiato il loro modo di guardare la vita non è raccontabile: bisogna guardarli in viso, sentire l'intonazione della loro voce, ammirare la naturalezza con cui orgoglio, semplicità e riconoscenza si alternano nei loro racconti.

In un'ottica che vede la scuola luogo vivo, in grado di portare stimoli vitali, occasione di incontro con la vita vera, proponiamo alle scuole superiori un laboratorio di empatia.

Chi sono questi testimoni-relatori? Cosa li unisce?

Erano pazienti e studenti di Scuola in Ospedale che non si conoscevano, hanno accolto l'invito a mettersi in gioco, hanno lavorato e progettato insieme, ora sono sono un gruppo di amici.

Ma... ce la faranno i loro coetanei in platea a reggere il carico emotivo senza abbassare una saracinesca di protezione? Noi ci crediamo e siamo convinti che questi incontri possano essere per loro una grande opportunità di crescita.

"La ricerca neurobiologica, neuropsicologica, neuropsichiatrica non fa che accrescere ogni giorno la massa di dati relativi all'importanza che la vita emotiva delle persone ha nella costituzione della loro fisionomia personale - vale a dire non soltanto nell'architettura di una mente umana e nell'intreccio delle sue funzioni, ma proprio nell'emergere di un'identità personale, di un carattere e di uno stile inconfondibile di risposta alle esigenze della realtà, nel formarsi di un essere libero, nella maturazione, in noi potenzialmente lunga quanto la vita intera, di un'individualità essenziale."

(Roberta De Monticelli - L'ordine del cuore - Etica e teoria del sentire - Garzanti 2012)


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