Il programma

1 - La nascita della filosofia (occidentale)

2 - Le origini del relativismo culturale

3 - Gli inizi dell'ateismo

4 - La nascita del purgatorio

5 - La prima bolla finanziaria (Tulipomania)

"Ribelli al Confino"

“Ribelli al Confino” è una mostra itinerante ideata e organizzata dall’ANPPIA nazionale, in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione - isole di Ventotene e Santo Stefano, con il contributo della Regione Lazio.

Grazie ad una propedeutica fase di ricerca storica si sono prodotti una serie di supporti visivi volti a valorizzare, con un linguaggio accattivante per le giovani generazioni, la storia del confino politico durante il regime fascista, nonché le diverse forme di opposizione che le vittime di quelle misure elaborarono all’epoca.

Sono stati elaborati 16 roll up che attraverso una descrizione tematica intendono presentare al ricettore i caratteri essenziali della storia del confino politico in Italia:

1. REPRIMERE IL DISSENSO; 2. 1926-1943. VOLER CONTROLLARE TUTTO E TUTTI; 3. TI MANDO AL CONFINO; 4. CHI HA COLPITO? 5. LE ISOLE DI CONFINO; 6. VENTOTENE. LA CITTADELLA CONFINARIA PIÙ GRANDE D’ITALIA; 7. UNA PRIGIONE A CIELO APERTO; 8.CHI ERANO I CONFINATI; 9. I CONFINATI SI AUTORGANIZZANO; 10. L’UNIVERSITÀ DEL CONFINO; 11. VENTOTENE AD EUROPAM. I PROTAGONISTI; 12. IL MANIFESTO DI VENTOTENE; 13. LE DONNE, CONFINATE POLITICHE; 14. IL CONFINO “DA FUORI”. DONNE ACCANTO AGLI ANTIFASCISTI; 15. LOTTARE PER L’UMANITÀ. STRANIERI AL CONFINO; 16. 1943. LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE.

I Roll up saranno installati in specifici spazi/percorsi dedicati ed hanno la funzione di avere un punto fermo sul quale “appoggiarsi” durante tutto il tempo della mostra; assieme verrà presentata la graphic novel appositamente realizzata, corredata di un’appendice storica, che intende stimolare la curiosità del visitatore.

Il soggetto della graphic novel è uno spin-off del romanzo La Macchina del Vento, ambientato sull’isola di Ventotene all’epoca del confino, edito da Einaudi, scritto da Wu Ming 1.

Lo sviluppo del soggetto, la sceneggiatura e i disegni sono di Maurizio Ribichini; il progetto e la realizzazione grafica della mostra sono di Alessandro Geri; la consulenza storica di Anthony Santilli; la ricerca archivistica di Anthony Santilli e Saverio Werther Pechar.

Abruzzo a stelle e strisce

Dean Martin, Rocky Marciano, Henry Mancini, Garry e Penny Marshall, Perry Como, Madonna e molti altri attori, cantanti e atleti statunitensi, diventate icone globali del XX secolo hanno in comune origini abruzzesi. Personaggi leggendari che, se guardiamo bene in viso, ci pare di conoscere: tolta la glitterata patina del mito i loro sguardi, i loro lineamenti, sono simili ai nostri, portano l’imprinting della nostra stessa terra. “Abruzzo a Stelle e Strisce”, alternando Narrazione a Musica e Canzoni, racconta le loro storie, le loro meravigliose avventure e ci catapulta nel sogno americano di Rocco Marchegiano di Ripa Teatina, diventato il leggendario Rocky; del giovane barbiere Dino Crocetti di Montesilvano, quel Dean Martin che sarebbe stato definito coolest cat that ever lived; di Enrico Nicola Mancini di Scanno, con il nome d’arte di Henry vincitore di 4 premi Oscar per le colonne sonore di film famosissimi, tra i quali “Colazione da Tiffany”, e compositore del tema de “La Pantera Rosa”; di Garry Marshall Masciarelli di San Martino sulla Marrucina, tra i più grandi registi e produttori della Hollywood di ogni tempo, che dedicò al padre Alfonso, chiamato in dialetto Funzarello, uno dei suoi personaggi più riusciti, l’Arthur Fonzarelli della sua creazione più celebre, il telefilm “Happy Days”. In “Abruzzo a Stelle e Strisce” il racconto si mescola e si confonde con la musica e il pubblico si trova a scoprire quanto canzoni, film, imprese sportive che fanno parte dell’immaginario collettivo mondiale siano profondamente abruzzesi e parlino del nostro territorio e della nostra gente. Uno show che oltre a intrattenere gli spettatori rende gli abruzzesi di oggi più orgogliosi e fieri della loro appartenenza.

Il progetto intende promuovere l’unione di due attività apparentemente opposte, una di azione che è il moto del Cammino ed una di stato contemplativo del proprio corpo, che è la quiete dello Yoga, ma che hanno in comune il “ripristino” delle connessioni tra il nostro corpo, la nostra mente e il mondo naturale che ci circonda.

La quiete dello Yoga e il moto del Cammino possono fondersi in un unico progetto : il Trekking Yoga

Le pratiche del Camminare e dello Yoga non sono considerate discipline sportive, in quanto non competitive, ma entrambe contribuiscono a scoprire se stessi, a fare un viaggio interiore dentro di sé perché sia quando si pratica yoga, sia quando si fa trekking, agiamo sul nostro fisico ma anche sulla nostra mente.

Lo Yoga, praticato prima della partenza o dopo una escursione può essere molto utile per riequilibrare la postura e decontrarre la muscolatura rilassando tendini ed articolazioni mentre, lo scenario naturale, aiuta il rilassamento e la concentrazione.

Dunque, si tratta di un progetto per avviare allo Yoga le persone che amano la natura, esaltandola, camminandoci dentro, ascoltando e meditando la natura, lasciando che avvenga l’incontro armonioso tra mondo interiore ed ambiente esterno.

Lo Yoga in cammino associato al Breathwalking puo’ amplificarne i benefici. Il Breathwalking ci insegna a respirare in modo consapevole, mettendo in armonia i nostri passi con il nostro respiro.

Traccia gpx: https://drive.google.com/file/d/1ffaCm_SH7-t8jSKrVjcWh_r6YnCwcsc9/view?usp=sharing (utilizzare un programma GPS per aprire il file)

“Mai rànana fice carastìa” (mai grandine fece carestia)

Tradizione, storia, cultura e territorio si fondono tra le pagine di “Mai rànana fice carastìa”, raccolta di proverbi e modi di dire del mondo rurale e della tradizione popolare. La nuova opera di Tito Lucarelli affonda le sue radici nella passione per la ricerca storica, delle tradizioni, usi e costumi di Trasacco, paese di origine dell’autore, e dell’intera Marsica. Il nuovo lavoro di Lucarelli è iniziato diversi anni fa con un paziente lavoro di ricerca fatto tra la gente, parlando con le persone e di volta in volta annotando e catalogando i proverbi; ne è nata così una selezione ragionata, da quelli legati al nostro territorio a quelli che rimandano a persone o fatti locali, da quelli meno noti a quelli che formulati in dialetto esprimono (probabilmente) ancor meglio il concetto.

Quando comincia il giorno?

Cerchiamo incontri tra il tempo e lo spazio, tra lo spazio e il tempo.

Quanto dura qui, oggi, la notte? Quanti giorni ha oggi la Luna?

Cerchiamo indizi che possano essere letti tra le pietre, sui muri o sui pavimenti di Aielli, in alto e nei manufatti intorno a noi, in cui si intrecciano diverse scienze, arti e artigianati.

Apriamo domande su altri luoghi e su altre epoche, per connettere la loro lontananza spaziale e temporale, con la loro collocazione nel mondo sferico e con il loro modo di nominare il tempo.

Cerchiamo di leggere i manufatti giocando con la luce del Sole e le ombre e con la forma della Luna per incontrare una visione pluralista, inclusiva, democratica e relativa del nostro essere "qui e ora".

Racconti d’Abruzzo vuole essere un concerto che desidera mettere in risalto rappresentanti della cultura, aventi un unico filo conduttore: La terra d’Abruzzo.

Si presenteranno delle letture non collegate fra loro, che hanno ispirato accostamenti di composizioni musicali, con il fine di evocare nel pubblico il senso della bellezza raccontata attraverso la lettura e disegnata attraverso i suoni. Lo scopo è altresì quello di incuriosire lo spettatore all’approfondimento di tali figure del mondo letterario, musicale e teatrale abruzzese.

Letture di Ennio Flaiano, Gabriele D’Annunzio, Ignazio Silone, Publio Ovidio Nasone, Antonio De Nino, accostate a brani ed arie liriche di Schubert, Mozart, Chopin, Bellini, Tosti, Berardini, Piazzolla, ed altri.

Alcuni di questi autori hanno influenzato il mondo del teatro: per esempio Publio Ovidio Nasone ha ispirato il librettista di Mozart, Lorenzo Da Ponte, nella realizzazione delle Nozze di Figaro, di Don Giovanni e Così fa tutte. Ha anche probabilmente suggerito immagini nel grande Dande Alighieri per la stesura della seconda cantica de “La Divina Commedia”, Il Purgatorio, facendo riferimento al mare ghiacciato della Romania nei Tristia.

Ennio Flaiano collaborò con Federico Fellini nella sceneggiatura de La Strada, La Dolce vita e otto e mezzo, contribuendo a fare di questi capolavori i film più celebri del grande regista.

Gabriele D’ Annunzio, Il Vate, è spesso poco ricordato per il modo in cui ha ispirato compositori del calibro di Ottorino Respighi, Riccardo Zandonai, Casella, Puccini, Pizzetti, Tosti con il quale ha collaborato nella stesura di arie di ispirazione abruzzese, e così via...

Camminando per le strade di Aielli può capitare di ascoltare una voce proveniente da un muro che ti interroga, che ti pone delle domande, dei dubbi e, come una macchina del tempo, ti trasporta nel passato o nel futuro. Può capitare di essere carpiti da uno sguardo: qualcuno ti fissa o gioca a nascondersi dietro una maglia o a strappare il cielo, in attesa che quell'espressione o quel gesto siano interpretati. Può capitare, infine, seguendo le tracce della legalità di attraversare il parco "Angelo Vassallo" e ritrovarsi fra Capaci e la Costituzione, sollecitando questioni morali.

La camminata all'aria aperta, in compagnia di Giovanna Visci, è per chi ha desiderio di immergersi completamente, con calma e con piacere, per le vie del borgo, passeggiando a passo lento fra i murales, la natura e le persone rivolgendo ad Aielli "la cura dello sguardo". Insieme raccoglieremo gli in[d]izi disseminati nella realtà circostante per interpretarli e interrogarci sul presente, passato e futuro di una comunità che non ha realizzato semplicemente un museo a cielo aperto, ma una nuova identità, umana e poi urbanistica, che parla all'uomo dell'uomo e di questo presente infinitamente mutevole.

Quando (ri)comincia il giorno?

Cerchiamo incontri tra il tempo e lo spazio, tra lo spazio e il tempo.

Quanto dura qui, oggi, la notte? Quanti giorni ha oggi la Luna?

Cerchiamo indizi che possano essere letti tra le pietre, sui muri o sui pavimenti di Aielli, in alto e nei manufatti intorno a noi, in cui si intrecciano diverse scienze, arti e artigianati.

Apriamo domande su altri luoghi e su altre epoche, per connettere la loro lontananza spaziale e temporale, con la loro collocazione nel mondo sferico e con il loro modo di nominare il tempo.

Cerchiamo di leggere i manufatti giocando con la luce del Sole e le ombre e con la forma della Luna per incontrare una visione pluralista, inclusiva, democratica e relativa del nostro essere "qui e ora".

Quando gli italiani (tutti) hanno iniziato a leggere e scrivere

Di come nell'Italia unita si è affrontato il problema dell'analfabetismo, un tema enorme e spesso rimosso dalla nostra memoria specie laddove era più forte (comprese le nostre campagne). Con spunti e aneddoti sia da Cipolla, sia da qualche lavoro di storia di genere che ha messo in evidenza il ruolo essenziale delle maestre (per legge meno pagate, e quindi più facili da assumere) nei comuni più poveri e isolati.

Il grande racconto dell’evoluzione umana e Presentazione del libro “L’ultimo Neanderthal racconta: storie prima della storia”

Giorgio Manzi, docente di paleoantropologia presso La Sapienza di Roma, fornisce una dettagliata e accurata descrizione dello stato dell’arte raggiunto dagli studi evoluzionistici, accompagnando anche il lettore meno esperto attraverso la natura prismatica dell’evoluzione umana, biologica e culturale.