Area 4

AREA 4: UNA SCELTA PROFETICA: L’OPZIONE PREFERENZIALE PER I POVERI

(Da dove partire? Su cosa puntare?)

Presentazione tematica:

“Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale o sociologica. Dio concede loro la sua prima misericordia” (E.G. 198)

Normalmente noi progettiamo le attività che riteniamo utili e deleghiamo alla caritas di occuparsi dei poveri. E’ questo un possibile schema ma a dire il vero il rischio è di sentire i poveri come un'appendice del corpo che è la chiesa … non siamo lontani dalla cultura dello scarto! Possiamo sognare di ripensare la nostra pastorale a partire dai poveri? Cosa potrebbe significare? Come educarci ad essere attenti al grido (spesso silenzioso) del povero? C’è qualche realtà che ha da insegnarci nel prendersi cura delle fragilità?

Questo ambito riguarda tutto il tema delle fragilità presenti nel nostro territorio (tema del lavoro, degli affetti … e degli affetti interrotti, del buon vicinato … una chiesa sentinella. Tema della ricerca di case ma anche e del far sentire a casa … tema dell’accoglienza). Forse più che fare cose per i poveri dovremmo interrogarci sul pensare e fare cose con i poveri: è chiaro che questo chiede un cambio di prospettiva pastorale.

C’è poi la questione del buon vicinato (l’Arcivescovo ci aveva invitato a coltivare questo modo ordinario di essere chiesa nel territorio – discorso di S. Ambrogio, 6 dicembre 2017): come educarci a comunità in cui si respira un buon vicinato (forse segno più grande di prossimità e marchio di fabbrica dei cristiani … ma forse non più così inscritto nel nostro DNA)? Ripensare e rilanciare alcune esperienze magari nate nel tempo del Covid.

Rispetto ai poveri. Ci sarà da custodire un interrogativo: cosa possiamo imparare dai poveri? (E quale capacità inclusiva esprime la nostra comunità?)

Come andare oltre l’elemosina e i centri di sostegno per divenire Comunità parrocchiale, Parrocchia, Decanato, capaci di inclusione, luoghi di ascolto, elaborazione di soluzioni, sostegno ed esempio di opzione preferenziale per i poveri.

Come ripensare i luoghi della carità, “spalmati” sul territorio di tutto il decanato (i centri di ascolto, l’emporio? I centri di raccolta mobili? I centri per i vestiti? Ecc.)

La sintesi finale:

Ecco qui quanto è emerso a conclusione di questo tavolo di confronto:

https://docs.google.com/document/d/1chpIpuY39aC6kywDMSWfQ2lJd4NJNHWV/edit?usp=sharing&ouid=110154941366606996701&rtpof=true&sd=true