Video messaggio di
Maurizio Landini
Segretario Generale Cgil
“Salute, o genti umane affaticate, la vita è bella e santo è l’avvenir…”: così titolava, riprendendo una poesia di Carducci, il giornale dei socialisti di Bergamo il Primo maggio 1913. E proprio da Bergamo è partita la proposta agli archivi ed alle biblioteche della Cgil perché si trovasse una forma adeguata per segnare la data che è stata per 130 anni il simbolo della “comunanza delle rivendicazioni e della solidarietà” tra lavoratori e che – a causa della situazione sanitaria che colpisce così duramente il nostro paese – non potrà vedere manifestazioni in piazza, che in Italia si sono svolte ininterrottamente già dal 1945, quando la guerra in parte d’Italia non aveva ancora finito di fare vittime. Eppure, da allora a oggi, mai avevamo sentito tanto il bisogno di riconoscerci, sotto le nostre bandiere, i nostri canti, i manifesti, gli striscioni, le parole d’ordine che dal 1890 hanno sempre segnato la nostra appartenenza al movimento sindacale. Ci è sembrato così doveroso, e anche utile, pubblicare una parte – simbolica ma significativa, e che vogliamo in continuo incremento – di quello che i nostri centri conservano sulla Festa del lavoro. Ai documenti dei nostri archivi si sono felicemente aggiunti quelli di alcune tra le realtà più attive nella conservazione e valorizzazione della memoria del movimento operaio. Ne è nato un racconto corale, che dedichiamo ai lavoratori e alle lavoratrici che si troveranno ad affrontare una crisi economica pesante, e in cui ci sarà bisogno di tutta la nostra comunanza e la nostra solidarietà, appunto. Ma il nostro pensiero va anche alla generazione che il Covid 19 sta decimando, che non sono numeri, non sono statistiche ma spesso i giovani, ridenti volti che vediamo nelle immagini che pubblichiamo, gli artefici di quel miglioramento della condizione umana di cui abbiamo goduto tutti e tutte. Sono la nostra memoria, sono le nostre radici.
Vieni o maggio, allora, festa di rinnovamento e di speranza, di cui abbiamo più che mai bisogno, oggi, Primo maggio 2020.