Metodologia di indagine

Il metodo d’indagine adottato è quello della ricognizione di superficie, metodo non invasivo che permette di ottenere un rapido ed estensivo quadro dell’evoluzione del popolamento rurale. Durante le operazioni di ricognizione, gli archeologici percorreranno a file parallele i campi arati e individueranno i reperti portati in luce dai mezzi agricoli. Tali reperti verranno mappati, raccolti e poi studiati, permettendo di compiere un primo censimento delle evidenze archeologiche.

L’area che si vuole indagare ha una superficie di circa 132 kmq. Su questa, si ipotizza di adottare una campionatura ragionata, basata cioè sui dati archeologici e storici pregressi, e di coprire il 50% dell’intera estensione: escludendo il centro urbano e le zone commerciali ed industriali, saranno da ricognire quindi circa 60 kmq. Ogni anno verrà effettuata una ricognizione della durata di 4-6 settimane, coprendo circa 21 kmq di superficie e coinvolgendo circa 10 operatori (ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti universitari).

Si prevede di concludere la ricognizione in tre anni di indagine, investigando così in maniera uniforme tutto il territorio comunale, prima di dare avvio a eventuali nuove fasi di lavoro. Questa fase prevederà collaborazioni con altre Università italiane e straniere quali l’Università di Verona, la Ghent University (BE) e l’Aarhus University (DK).

Oltre alla ricognizione superficiale, verrà condotto uno studio geomorfologico e geologico con l’obiettivo di ricostruire l’evoluzione del paesaggio nel corso degli ultimi millenni. Questo prevederà anche la realizzazione di trivellate manuali e carotaggi a mezzo meccanico, con lo scopo di comprendere meglio il rapporto uomo-ambiente.

L’integrazione di questi lavori potrebbe permettere di capire quanto il popolamento sia stato influenzato dalle caratteristiche del territorio nei vari periodi storici e di interpretare in modo più ottimale i risultati delle ricognizioni superficiali, alla luce di una migliore comprensione dei processi postdeposizionali e alluvionali che hanno interessato l’area.

Archeologici intenti a ricognire un campo arato (Bagnacavallo, 2016)

Aree campionate per l'indagine di superficie e siti archeologici noti