Coccinelle
Storia
Il coccinellismo è nato come metodo educativo simile al lupettismo, ma con una ambientazione diversa.
La principale differenza fra i due è l'Ambiente Fantastico e alcuni racconti sono stati raccolti e rielaborati da Cristiana Ruschi Del Punta nel libro Sette Punti Neri, utilizzando per i capi, come per i Branchi, particolari nomi riconducibili al racconto. Tale libro racconta la storia di Cocci, una coccinella alla ricerca dei suoi sette punti neri. Come per i Lupetti, anche per le coccinelle è di particolare importanza la figura di San Francesco d'Assisi, ma ancor di più quella di Santa Chiara.
Chi sono le Coccinelle? Cosa fanno?
Il percorso si può iniziare a 8 anni e termina a 11 anni. A quest’età è poi previsto il passaggio al reparto. In quest’arco di tempo s'intraprende una crescita personale significativa. Di anno in anno si trova in un cammino di progressione e grazie al metodo del coccinellismo impara molte cose. Ad esempio diventano il più possibile autosufficienti, collaborativi, indipendenti. A 11 anni sono quindi pronti per iniziare a confrontarsi con il metodo del Reparto.
Il Cerchio
L’insieme delle coccinelle si chiama Cerchio. Ogni cerchio è gestito da una staff composta da un Capo Unità (in questo caso capo cerchio) e da un aiuto capo cerchio. I capo cerchio di solito hanno almeno 18 anni o per lo meno devono aver preso la partenza dal Clan.
La Famiglia Felice
Per le coccinelle il cerchio è una specie di famiglia felice. Ognuno di loro vede gli altri come fratelli. Tra grandi e piccoli, salvo particolari casi, solitamente si instaura un rapporto di reciproco aiuto. I grandi accolgono i piccoli, cercano di farli sentire a loro agio, di aiutarli, di spiegare loro come funziona. I più piccoli, dal canto loro, prendono i grandi come dei punti di riferimento, li seguono e imparano cose nuove ascoltandoli.
Le Sestiglie
Per motivi per lo più organizzativi, il cerchio è organizzato in sestiglie. Le sestiglie sono delle piccole squadre o meglio, per ricollegarci al capitolo precedente, delle famiglie felici più in piccolo. Solitamente il numero massimo di coccinelle in un cerchio è di 24 e l’ideale sarebbe riuscire a formare 4 sestiglie da 6 bambini. Poi in realtà il numero totale di sestiglie e di bambini al suo interno è una scelta logistica che spetta ai capi. Ad ogni sestiglia è associato un colore e da questo prende il nome. Si ha così la sestiglia verde, quella arancione e così via. In ognuna di esse vi è il capo sestiglia, il vice capo sestiglia e i sestiglieri. Solitamente i capo e i vice sono bambini del terzo anno o, eventualmente, del secondo. Gli altri sestiglieri sono bambini del primo anno (si chiamano “Cocci” fino a quando non hanno fatto la Promessa) e da quelli del secondo o terzo anno che non sono né capo, né vice.
Il Consiglio dell’Arcobaleno
L’insieme dei capo e dei vice capo sestiglia, o in generale di tutti i bambini dell’ultimo anno, formano il Consiglio dell’Arcobaleno, o CdA. Durante l’anno sono previste delle attività specifiche solo per loro. Essendo i più grandi del cerchio, il capo cerchio deve prepararli sia ad essere un fratello maggiore per i più piccoli, sia ad affrontare al meglio il passaggio al reparto. I capo sestiglia insieme al capo cerchio, formano il Consiglio della Grande Quercia e si riuniscono nel caso in cui ci siano cose importanti di cui parlare.
La Gioia
L’entusiasmo e l’allegria che si respirano nel mondo delle coccinelle ha il culmine nella Gioia. Questa è una caratteristica fondamentale del coccinellismo: i bambini, essendo molto piccoli, vivono il metodo come una grande storia fantastica e manifestano costantemente tutto il loro stupore di fronte alla scoperta del mondo scout. La Gioia è il sentimento che gli accompagna per tutto il percorso.
Il Simbolismo
Il metodo coccinelle prevede un simbolismo basato sulla vita degli animali del bosco. Vi è la cosiddetta Grande Quercia ai cui piedi si ritrovano puntualmente tutti questi animali. Il loro mentore è Torquato, il gufo saggio. Durante l’anno poi le coccinelle incontrano questi animali che le guidano lungo dei “sentieri”. Si tratta di veri e propri percorsi di crescita e, attraverso il gioco, questi personaggi le aiutano a raggiungere delle tappe. Ci sono tre sentieri: il sentiero del prato, del bosco e quello della montagna.
I Sentieri
Sul sentiero del prato il "cocci" (così si chiama chi non ha ancora fatto la promessa) va alla scoperta del mondo delle coccinelle accompagnata dai suoi fratelli e guidato dagli animaletti del prato. Al termine di questo sentiero, quando ha “trovato la gioia“, prende la Promessa. Successivamente ha inizio il sentiero del bosco dove, guidato dagli animali del bosco, impara a “possedere la gioia“. Alla fine di questo percorso coglie un fiore che simboleggia la conclusione di questo secondo sentiero: il mughetto. L’ultimo sentiero è quello della montagna e qui, seguendo gli animali della montagna, arriva a “donare la gioia” e a prendere un altro fiore: la genziana.
La Promessa
La Promessa è un momento importantissimo per la vita della coccinella. È da lì in poi che si inizia a sentirsi parte della grande famiglia felice composta da tutti gli scout. Vi è una cerimonia vera e propria in cui si chiede di prendersi un impegno: di essere fedele a Dio, ai genitori e alla patria, di osservare la legge delle coccinelle e di fare un favore a qualcuno ogni giorno. Da questo momento si diventa coccinella a tutti gli effetti e si può indossare lo zucchetto: il cappellino rosso con sette puntini neri. Questi puntini rappresentano i sette punti della legge della coccinella. Semplificando potremmo dire che si tratta di sette regole che ogni coccinella dovrebbe imparare a rispettare. In realtà l’insieme di questi punti definisce un vero e proprio stile di vita a cui i bambini provano a tendere fin da piccoli.