Lo spettacolo
45 min | sala | tout public
All’interno della nave spaziale Theseus, i tre membri dell’equipaggio galleggiano in un tempo indefinito, vittime inconsapevoli di un’anomalia temporale che li costringe a rivivere un loop infinito durante il quale si confrontano con la loro solitudine, con l’amicizia che li unisce e con la frontiera del loro viaggio, sempre nuova eppure sempre uguale.
Un album di immagini evocative che proiettano emozioni e sentimenti come il racconto di un un ricordo con i bordi sfocati, tratteggiato col linguaggio del circo contemporaneo che può permettersi di passare rapidamente dal gioco al poetico, dall’ironia all’emotività.
Ricerca artistica
Theseus è uno spettacolo di circo contemporaneo con una struttura teatrale molto presente che apre una finestra sulle vicende di un piccolo equipaggio all’interno della propria nave spaziale. La quotidianità e la ripetitività dei loro gesti e delle loro interazioni viene mostrata attraverso acrobazie e immagini poetiche
Theseus è anche il nome di una nave spaziale. Come la sua omonima del celebre paradosso filosofico, si crea ogni volta usando nuovi componenti che ne modificano la forma, distorcendo la realtà ma mai intaccandone l’essenza. Si rigenera ad ogni partenza lo spirito della scoperta e la curiosità del proprio equipaggio. Il paradosso che la genera incarna il paradosso della scena in cui gli attori, pur sapendo esattamente come andrà a finire la storia, la rivivono ogni volta come se fosse la prima. L’equipaggio della Theseus vive un eterno loop temporale che li porta ogni volta ad attraversare il confine tra realtà e finzione ed arrivare ogni volta a chiedersi se sono davvero loro stessi gli artefici delle loro scelte.
Si parla di amicizia, di accettazione del diverso, di collaborazione, di avventura, ma soprattutto del rapporto con l’ignoto, dell’incertezza che accompagna ogni passo di un viaggio. Del fatto che ogni viaggio si dirige sempre verso qualcosa che non si conosce, che si trova giusto dopo l’arrivo. Proprio come ogni vita si dirige verso l’ignota e inesplorabile realtà che si trova dopo la morte
Il lavoro è partito dall’esplorazione delle relazioni, degli spazi, dei materiali e del linguaggio che potesse esprimere i lati comuni di un gruppo di artisti che per la prima volta si trovano a lavorare insieme, trascrivendo poi in scena il viaggio affrontato per imparare a muoversi e a parlare da capo in un luogo sconosciuto
Il linguaggio utilizzato è prettamente fisico, coreografico e acrobatico. La drammaturgia circense si intreccia con quella teatrale sviluppando tanto la crescita dei personaggi quanto la trasformazione di acrobazie e attrezzi circensi, lasciando a immagini e virtuosismi il ruolo di creare tensioni e costruire climax.
Lo spettacolo è concepito per gli spazi teatrali al chiuso, è previsto un adattamento per spazi teatrali all’aperto ed è adatto ad un pubblico trasversale, dal teatro ragazzi al serale per adulti.
L’allestimento
L’allestimento disegna in modo essenziale e sintetico l’interno di una nave spaziale abitato da un equipaggio sospeso nel tempo. Consiste dei seguenti elementi principali:
La capsula. Struttura acrobatica in acciaio ispirata ad una crossed wheel, con l’aggiunta di due sezioni di tubo trasversali che le permettono di assumere posizioni statiche e stabili. La capsula è ricoperta da un drappeggio nero semitrasparente che trasforma lo scheletro metallico in involucro capace di contenere l’intero equipaggio. All’interno della capsula è presente una lampada led che, sfruttando la semitrasparenza del telo di copertura, crea un effetto di luminescenza diffuso intorno alla capsula. Una volta rimosso il telo nero, la capsula è in grado di oscillare, rotolare e girare su sè stessa, sostenendo il peso dell’intero equipaggio che effettua movimenti acrobatici su, con e intorno ad essa.
Guardaroba. Una quinta mobile su ruote costituita da una pedana praticabile, da un telo nero e da un telaio metallico con dei ganci sporgenti su cui vengono appese le tute e i caschi dell’equipaggio.
Piano di lavoro. Un tavolo acrobatico che consente all’equipaggio di salire sul piano, saltare e fare composizioni acrobatiche con esso.
Scheda Tecnica
durata - 45’
genere - circo-teatro, acrobatica, giocoleria
pubblico - tout public
lingua - senza parole
spazio scenico minimo - 8mX8m
altezza minima - 4,5m
pavimentazione: Pianeggiante e non sconnessa (no prato e sterrato.) : assi teatrali, linoleum, tappeto danza
necessità di camerini
intervallo minimo tra 2 repliche - 2h
Attori in scena - 3
Tecnici - 1
Luci:
6 pc, 4 par, 4 sagomatori
Audio: casse, mixer
(Extra: macchina del fumo)
Tempo di montaggio/smontaggio:
90 minuti montaggio
45 minuti smontaggio
Note:
Lo spazio scenico, qualora lo spettacolo fosse presentato in esterna o in uno spazio non convenzionale, deve poter permettere al pubblico un’adeguata visibilità e attenzione. Deve essere perciò protetto, lontano da rumori esterni eccessivi, essere munito di sedie, panche e nel caso moquette o cuscini per i più piccoli. L’altezza delle sedute deve essere congrua con l’altezza dello spazio scenico per permettere la visibilità anche delle azioni che si svolgono a terra.
La scheda illuminotecnica dovrà essere discussa e concordata con il tecnico di compagnia.
Crediti
Theseus
un progetto di Collettivo Flaan
regia e drammaturgia - Anton de Guglielmo
direzione progetto - Leonardo Varriale
con - Francesco Fiore, Nicola Carbone, Alice Bellini
realizzazione “capsula”- Fabio Pecchioli
costumi - Annarita Colucci, Anton de Guglielmo
grafica locandina - Caterina Occulto, Anton de Guglielmo
una produzione 2024 di Melting Pot realizzata con il sostegno di Regione Lazio e Ministero della cultura