IL MONOLOGO DEL VENTRE
FABRI, IL CAPO DELGRUPPO: ” Oggi ha proprio esagerato!”
GIAMMI, MIGLIORE AMICO DI FABRI: “Mamma mia, oggi indossa dei vestiti che mettono in risalto il suo difetto!”
FABRI: ”Nessuno le ha mai detto che ha una pancia enorme?”
GIAMMI: ”Nessuno, nessuno”
FABRI: “Ora vado a ricordarglielo, così, magari, le viene in mente di fare una dieta”
“Tu…tu…hai davvero una pancia enorme! I vestiti che indossi oggi, di certo, non ti aiutano a nasconderla!”
LAURA: “Ne ho la piena consapevolezza!”
FABRI: “Ahahah”
LAURA: “Sai dire solo questo? Sei proprio un bambino di poche parole! Non sai nemmeno formulare una frase! Potevi aggiungere altro, ma non c’era da aspettarsi molto da uno come te.”
“Avresti potuto dirmi in tono
-amichevole: “quando ti siedi assicurati di avere con te un contenitore in cui contenerla!”
-descrittivo: “Sembra proprio un’anguria, quasi una palla da calcio!”
-curioso e attento: “Cosa hai all’interno? Forse aspetti un bambino?...oppure nascondi qualcos’altro?”
-accogliente: “Sarei lieto di ospitarVI a casa mia questa sera!”
-alternativo: “Oh! Che bella pancia! Un ottimo cuscino su cui riposarsi!”
-elegante: “Signorina, qualcuno le ha mai detto che ha una “o” al posto della pancia?”
-meravigliato: “Mamma mia! E’ la cosa più bella che io abbia mai visto!”
-tenero: “Porta sempre con te una coperta in più per ripararla!”
-ironico: “Immagino che lì dentro faccia molto caldo!”
-semplice: “E’ possibile esplorare l’interno?”
-frettoloso: “E’ tanto bella quanto grande!”
-furbo: ”E’ enorme! A casa ho tantissimi oggetti sparsi che non so dove mettere, ho bisogno di un contenitore! Puoi darmi una mano?”
Ecco una serie di modi che, se avessi avuto un minimo di padronanza del linguaggio, avresti potuto usare. Sei davvero uno sciocco! Io sono molto auto-ironica, ma non permetto che qualcuno mi offenda.”
ANTONELLA FRANCIONE
GIULIA DELL’ACQUA
KATIA CARBONE
Monologo
AMICO DEL BULLO : guarda chi c’è: l’ottavo nano!
BULLO: (ridendo) hai proprio ragione, diciamoglielo.
(si dirigono verso Laura)
BULLO: (gridando) Laura sai che sei... davvero bassa?!
LAURA: (lo guarda accigliata) non sei per niente creativo: avresti potuto dirmelo in altri mille modi molto più originali di un semplice “sei bassa”! Avresti potuto usare un tono
aggressivo: <Se fossi stato così basso avrei indossato i trampoli ogni giorno!>
Amichevole: <Prova a indossare tre o quattro paia di calzini e vedrai che qualche centimetro lo recupererai>
Descrittivo: <Sei un bassotto... Una formica... Uno gnomo! Somigli tanto a mia sorella che ha 3 anni!>
Curioso: <Posso usarti come bracciolo del divano? o come portachiavi?>
Vezzoso: <Sei talmente umile che cammini sempre vicino al pavimento!?>
Truculento: <Ma ti serve una scala per arrivare al lavandino? Chiedo per un amico>
Cortese: <Stai attenta a non sbattere la testa agli spigoli dei tavoli: potresti farti molto male!>
Tenero: <Potresti comprare i vestiti nei negozi per bambini: risparmi e sono anche più carini!>
Pedante: <Sai che sei alta quanto il Suncus etruscus? Il mammifero più piccolo del mondo praticamente invisibile nel suo habitat naturale!>
Arrogante: <Ehi fra, sei entrata a far parte del club delle formiche o ti hanno sbattuta fuori?>
Enfatico: <Quando i mezzi percorrono la via e incontrano una pozzanghera, a noi arrivano dei piccoli schizzi, tu ti fai la doccia!>
Drammatico: <Non è giusto che tu al cinema paghi sempre il ridotto!>
Ammirativo: <Sarà vero che nella botte piccola c’è il vino buono!>
Semplice: <Sei amica degli Umpa Lumpa?>
Rispettoso: <Hai mai provato a bere l’olio di fegato di merluzzo? Ti aiuta nella crescita!>
Rustico: <Oi bambola... ai matrimoni ti mettono ancora al tavolo con i mocciosi?>
Militare: <Possiamo usarti come proiettile!>
Pratico: <Se vai a vivere tra le chiocciole sarai sicuramente la più alta!>
Consigliere: <Ti consiglio di usare il seggiolone per mangiare!>
Vedi? Una persona può essere insultata in mille sfaccettature diverse, ma solo se hai fatto il liceo classico ti vengono in mente le parole giuste per non fare brutta figura ed essere chiamato ignorante
Elisabetta Chietera
Maria Claudia Ferrara
Vittoria Sofia Olivieri
Monologo
Dedicato a tutti coloro che giudicano
“Tu... tu... sei grasso, sei grassa, molto grasso, molto grassa!”.
E tu come sei? Tu, che giudichi, pensi di non poter essere definito? Non sai dire di meglio?
Avresti potuto utilizzare una metafora e definirmi un meteorite, oppure una similitudine e dirmi che sono
come un elefante nella savana, o ancora una litote per affermare la stessa cosa e apparire meno offensivo:
“Non sei magro!”.
Avvalendoti di una climax avresti potuto dirmi che sono Plutone, Marte, Saturno, con un’iperbole avresti
potuto declamare: “sei un’enormità”.
Se ne potevan dire ...
Avresti potuto affermare in modo aggressivo: “Se avessi una piscina, farei di te un salvagente”,
amichevole: “Ehi, amico, quando dovrai attraversare strette fessure ricorda di dotarti di un flessometro per
calcolare meglio le dimensioni!”,
curioso: “In cosa impieghi questo eccesso?”,
drammatico: “Poveri indumenti, soffrono alla fatica di contenerti!”,
arrogante: “Ohi, essere lardoso, ti senti meno solo con tale sovrabbondanza di pelle?”.
Se mi dici “grasso” o “grassa” io ti rispondo che il grasso del mio corpo vale più della tua grassa ignoranza. E
per continuare... è meglio avere del grasso in eccesso che un eccesso di ignoranza. Ma tu preferisci con la tua
dotta pochezza dirmi semplicemente: “Sei grasso, sei grassa”. Tanto peggio per te!
Sofia Clementelli
Angelica Di Gennaro
Vito Milano
Monologo sull’ansia
L’ansia, più che essere un effetto, è una causa.
A giorno d’oggi sentiamo spesso parlare di ansia ma in modo sbagliato
poiché non gli viene dato il significato patologico e reale.
Spesso chi ne soffre viene sminuito per il suo problema e non compreso.
L’ansia è un problema sempre più frequente nei giovani causato da
stress, amicizie, scuola o situazioni di disagio (interno e sociale).
I giovani chiedono consigli a chi non ne soffre e non ci si rende conto
della gravità del problema.
NICOLA: Che cos’è l’ansia?
ANSIA: E’ difficile da spiegare…
ANSIA: E’ come un buco nero, non sai mai quando riuscirai a
liberartene;
ANSIA: Il tempo passa e si amplifica sempre di più;
ANSIA: E’ come la notte che con la sua oscurità porta con sé tante
domande;
ANSIA: Un pensiero che avvolge il tuo corpo e raggiunge la tua mente
fino a chiuderla e formare un blocco all’interno di essa;
NICOLA: Chi ne soffre?
ANSIA: Tutti possono soffrirne, l’ansia non fa distinzioni;
ANSIA: E’ una sensazione che ognuno di noi ha provato almeno una
volta nella vita;
NICOLA: Come posso aiutare chi ne soffre?
ANSIA: Sicuramente non cercare di sminuirla dicendo che passerà o
che non è reale;
ANSIA: Ti prego di non disprezzarla, ti prego di non trascurarla, ti prego
di non isolarla;
NICOLA: C’è un modo per alleviarla?
ANSIA: Fai capire a chi ne soffre che non è solo anche un solo
abbraccio può aiutare;
NICOLA: L’ansia può essere derivata da altri sentimenti?
ANSIA: Sì, la rabbia può essere uno di questi;
ANSIA: Spesso è provocata dalla rabbia dentro di noi o verso chi ci
circonda;
NICOLA: Allora forse ho provato anch’io questa sensazione e non mi
sono accorto che fosse ansia…
ANSIA: Ora che sai di cosa si tratta pensaci prima di ferire gli altri o di
sminuirli non dando il giusto valore a questo sentimento.
Progetto di: Alessia Sileo, MIchela Coppola e Dalila Verrascina