Masha Amini, ragazza iraniana di 22 anni, fu arrestata il 13 settembre 2022 a Teheran per aver indossato “abiti inappropriati” e per aver messo male il velo in quanto le si vedeva una ciocca di capelli al di fuori dalla polizia morale, un'unità responsabile dell'applicazione del codice per le donne. La famiglia e media denunciano che a seguito delle percosse, la ragazza sia finita in coma tre giorni dopo e che sarebbe morta in ospedale. Il capo della polizia di Teheran, generale Hossein Rahimi, ha respinto le accuse di maltrattamento e ha parlato di “uno sfortunato incidente”, aggiungendo che la ragazza fosse morta di infarto. Ma nessuno credeva a ciò e quindi inizió un periodo di proteste. La protesta di luoghi e molte piazze e università oltre che a Teheran e Isfahan e molti altri paesi, dove insieme alle donne scendono in piazza anche studenti uomini scandendo il nome della ragazza morta sotto i colpi della repressione iraniana. Sono numerosi i video che circolano sui social media dove dimostrarti urlano lo slogan contro il governo, ed in alcuni video si vedono le forze di sicurezza che usano i gas lacrimogeni per disperdere le proteste. Sempre sui social si sono diffusi video di donne iraniane che si tagliano i capelli e in alcuni casi addirittura bruciano hijab, proprio per protesta simbolica. Professioniste e lavoratrici protestano a gran voce e con coraggio, mettendo a rischio la loro vita. l'ONU denuncia “la violenta repressione” alle manifestazioni in Iran a seguito della morte di Masha. L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ad interim, Nada Al-Nashif, ha espresso preoccupazione per la sua morte e per la reazione violenta delle forze di sicurezza alle manifestazioni che ne sono seguite, l'alto commissariato chiede un'indagine tempestiva e indipendente sulla morte della giovane. La portavoce dell'Alto commissario, Aravina Shamdasani, ha confermato che molte persone sono state uccise durante le manifestazioni di protesta dove la Polizia ha usato proiettili veri e gas lacrimogeni. Anche il capo della diplomazia Europea, Joseph Borrell, ha condannato la morte di Mahsa considerandola inaccettabile. Purtroppo queste violenze sono diventate all'ordine del giorno in Iran