Saggistica
Alessandro Barbero, Storia di Waterloo, Laterza (2005).
Una ricostruzione che diventa un racconto pieno di fascino: siamo sul campo di battaglia, ascoltiamo i suoni, vediamo i colori, odoriamo il fumo. Viviamo con i soldati francesi e poi con quelli inglesi e poi con i prussiani in una sorta di ripresa cinematografica a tratti dall'alto, a tratti dal basso, ad altezza d'uomo. Questo libro è il primo ad analizzare la battaglia in una prospettiva europea, dando voce a tutti coloro che vi presero parte, di qualsiasi nazionalità: le loro emozionanti testimonianze costituiscono il filo conduttore del libro.Ian Castle, Austerlitz 1805. Il destino degli imperi, LEG Edizioni (2015).
Quella di Austerlltz è una delle più famose battaglie della storia. Essa non rappresentò soltanto la prima campagna militare intrapresa da Napoleone quale imperatore di Francia, ma anche la prima prova decisiva per la sua Grande Armée. Bonaparte stesso la considerò la sua vittoria più importante, e infatti tale successo gli garantì una supremazia in Europa che sarebbe durata per quasi un decennio. La maggior parte del resoconti della battaglia pubblicati fino ad oggi si basa quasi esclusivamente su fonti francesi, ma grazie a un'approfondita ricerca effettuata presso archivi austriaci, l'autore di questo libro è in grado di fornire una descrizione molto più equilibrata dell'intera campagna, attraverso la cronistoria degli eventi che portarono ad Austerlitz.David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, Rizzoli (1992).
Chandler ci racconta la storia di Napoleone uomo e insieme quella di Napoleone generale, permettendoci di penetrare nei più riposti ingranaggi della complessa ed enorme macchina militare che seppe mettere in ginocchio l'Europa e di conoscere la struttura, l'armamento, le personalità dei capi: Massena, Berthier, Davout, Ney, Murat, Lannes. Questo saggio non si limita a descrivere lo svolgimento delle battaglie, ma ci coinvolge con antefatti e spiegazioni nella preparazione politica e diplomatica delle varie campagne e soprattutto mette in luce gli aspetti autentici del carattere di Napoleone, al di là del personaggio mitizzato dalla Storia, ripercorrendone la vita: dai tempi dell'oscuro servizio nell'esercito regio a Valence, alle campagne d'Italia, dove il giovanissimo generale è alla testa di una pittoresca e invincibile "canaglia in armi"; a Ulm, dove un esercito fu sconfitto solo con le marce; poi la fulminea manovra che annientò quello che era stato l'esercito di Federico il Grande, l'invasione in Spagna e la guerriglia, i problemi e le tragiche vicende della campagna di Russia dove Napoleone affrontò enormi difficoltà logistiche; infine la campagna del 1814, forse la più brillante anche se si chiuse con la disfatta di Waterloo. L'opera di Chandler, corredata di mappe e cartine delle battaglie, di un indice dei nomi e di un imponente apparato di note, è un classico insostituibile della storia moderna.David G. Chandler, Waterloo. I cento giorni della più grande battaglia moderna, Rizzoli (2016).
Nessuna battaglia ha attirato l'attenzione dei militari e degli storici e ha suscitato l'interesse popolare più di Waterloo. Svoltasi il 18 giugno 1815 fra le truppe napoleoniche e gli eserciti della settima coalizione (Regno Unito, Austria, Russia, Prussia, Paesi Bassi, Svezia, Regno di Sardegna e alcuni stati tedeschi), fu una lotta tra titani: il genio strategico e il carisma di Napoleone contrapposti all'abilità tattica e alla tenacia di Wellington, e alla lealtà e alla combattività di Blücher. Una battaglia campale, che portò con sé conseguenze cruciali: la consacrazione della Gran Bretagna e della Prussia come leader dell'Europa, l'eclisse militare della Francia, la stasi momentanea nel progresso del liberalismo in tutto il continente, la ricerca di nuovi equilibri con il Congresso di Vienna. David Chandler ripercorre con sapienza le fasi antecedenti, la preparazione e le strategie militari messe in atto, portandoci nel cuore di quegli straordinari e terribili eventi che determinarono la disfatta di un impero e la sconfitta del più grande condottiero della storia moderna. Il risultato è un grande affresco del più celebre campo di battaglia d'Europa, la ricostruzione momento per momento di uno scontro che, a due secoli di distanza, continua a stupire per la sua drammaticità e potenza.Sergio Valzania, Austerlitz. La più grande vittoria di Napoleone, Mondadori (2017).
Sergio Valzania colloca la più brillante vittoria di Napoleone nella storia militare dell'Ottocento e la racconta attraverso le gesta dei suoi protagonisti: l'imperatore e i suoi marescialli, lo zar Alessandro I di Russia e Francesco II d'Austria, l'anziano generale Kutusov e l'esule francese Langeron, il principe austriaco Liechtenstein e il mamelucco Ronstam, al servizio dei francesi dai tempi della campagna d'Egitto.Sergio Valzania, Napoleone, Sellerio Editore Palermo (2021).
A duecento anni dalla morte di Napoleone (il 5 maggio 1821 come ricorda a tutti l'ode del Manzoni) è sempre attuale il «fu vera gloria?» del grande poeta italiano. Questo Napoleone dello storico, specialista di storia bellica, Sergio Valzania si pone la domanda partendo dal punto di vista militare. Napoleone fu all'altezza della situazione nella quale si trovò a vivere, della posizione che seppe raggiungere? Un punto di osservazione iniziale, quello militare, abbastanza naturale nel caso di un personaggio, modello del genio romantico, che si confrontò con i suoi tempi e il suo mondo in un ventennio di guerre quasi ininterrotte. Ma «l'anima del mondo che passa a cavallo» (così lo vide il più grande filosofo dei tempi, Hegel, dopo la vittoria di Jena) appare in queste pagine anche un uomo enigmatico. Partito dal versante militare Valzania racconta la vita di un uomo che fu molte cose insieme. Fusione di moderno e di antico, dispotismo e democrazia, capacità realizzativa e ambizione per l'impossibile, familismo e culto del valore individuale, freddezza ed entusiasmo sentimentale. Le visioni a volo d'uccello dei campi di battaglia, le scelte strategiche, le organizzazioni logistiche e i sistemi di comando, si sommano così agli scenari geopolitici, alle spinte della tradizione e dell'economia, ai nazionalismi nascenti; tutto ruota intono alla persona del protagonista, alle sue motivazioni, ai suoi amori e affetti, alle sue emozioni. Il ritratto di un grande al quale era preclusa la vittoria: condannato alla sconfitta come tutti gli eroi romantici. Il libro è il testo rivisto di un programma radiofonico realizzato da Sergio Valzania come modello per la trasmissione «Alle 8 della sera». Conserva nella scrittura la cordiale scorrevolezza del parlato.Adam Zamoyski, Marcia fatale. 1812. Napoleone in Russia, UTET (2021).
La campagna di Napoleone in Russia è ricordata come uno degli avvenimenti più drammatici della storia europea, nonché il primo esempio di guerra totale, che vide i maggiori imperi dell'epoca scontrarsi per il dominio sul Continente. Da due secoli questo evento è impresso nell'immaginario collettivo, eppure alla sua straordinaria forza evocativa non è sempre corrisposta un'analisi storiografica imparziale e approfondita. Con "Marcia fatale", Adam Zamoyski prova a invertire la tendenza, attingendo a una serie di documenti, spesso inediti, recuperati in archivi e biblioteche di tutto il mondo. Dalle lettere di semplici soldati ai diari personali dei protagonisti, dai bollettini ufficiali agli appunti manoscritti: facendo parlare gli uomini, Zamoyski ci fa rivivere il loro dolore, le loro speranze, le loro paure. E così, accanto alla voce dei grandi protagonisti della storia, sentiamo anche quella degli "ultimi", di quei francesi e russi, polacchi e italiani, tedeschi e portoghesi impegnati a tornare vivi dal campo di battaglia. Tableau vivant intenso, "Marcia fatale" è un'opera che riesce a far convivere il rigore storiografico e l'interpretazione dei documenti con la potenza narrativa, facendoci osservare la lenta e inesorabile disfatta dell'esercito più potente mai messo in campo. E del suo comandante supremo.Stefan Zweig, La caduta di Napoleone, Garzanti (2021).
"La caduta di Napoleone" ("L'ora fatale di Waterloo" è il titolo originale) è una delle «quattordici miniature storiche» che compongono la raccolta "Momenti fatali" di Stefan Zweig. Nel giorno della battaglia di Waterloo il generale Grouchy, uomo fidato dell'imperatore, anziché accorrere in suo aiuto facendosi guidare dal rumore dei cannoni, fin troppo diligentemente esegue l'ultimo ordine ricevuto dal suo comandante: così, mentre Grouchy rimane impegnato in un'azione militare che si rivelerà perfettamente inutile, Napoleone va incontro alla propria definitiva sconfitta. In questo volume, che contiene anche La conquista di Bisanzio , Stefan Zweig ci consegna il racconto inedito e fulminante di due snodi cruciali - due «momenti fatali», per l'appunto - in cui la «storia universale si condensa in un istante».