Anno di produzione: 1961.
Paese di produzione: Francia, Italia, Spagna.
Produzione: Ciné-Alliance, G.E.S.I. Cinematografica, Compagnia Cinematografica Champion, Ágata Films S.A.
Formato: Eastmancolor.
Durata: 108 minuti.
Soggetto: Émile Moreau, Victorien Sardou (omonima opera teatrale).
Sceneggiatura: Christian-Jaque, Ennio De Concini, Franco Solinas.
Cast (Napoleone): Julien Berthaeu.
Periodo di ambientazione: 1792 – 1807.
Julien Berthaeu
Nella calda Parigi dell'estate 1792, durante i moti rivoluzionari alcun ribelli riparano nella casa della lavandaia Catherine, detta madame Sans-Gene, cioè la signora senza soggezione. La donna in un primo tempo protesta, invoca aiuto, si appella a Napoleone, suo cliente, affinché quegli uomini abbandonino la sua casa. Poi, ben presto, s'adatta, innamorandosi del capo dei soldati, il sergente François Léfèvre: l'amore è ricambiato e i due si sposano.
Il sergente viene trasferito in Italia e dopo qualche tempo Catherine lo raggiunge. Marito e moglie vengono fatti prigionieri dagli Austriaci e condannati a morte; ma, con destrezza, riescono a scampare alla fucilazione e a fuggire, sabotando il reparto dei soldati nemici. Léfèvre viene promosso colonnello da Napoleone il quale, una volta divenuto Imperatore, lo nomina Duca di Danzica, e successivamente, gli affida il trono della Westfalia, preferendo Léfèvre al fratello Girolamo.
Catherine viene invitata a corte: qui si scontra con le sorelle di Napoleone, che ne censurano i modi troppo popolani. Con il suo contegno disinvolto, con la sua condotta poco ortodossa, Catherine crea scandali e scompigli a corte. Napoleone invita allora Léfèvre a divorziare da quella donna, che non è alla sua altezza. Ma Catherine, la signora senza soggezione, affronta l'Imperatore e, ricordandogli i tempi passati, si fa accettare, suscitando solo simpatie grazie alla spontaneità del suo comportamento. Léfèvre rinuncia al trono della Westfalia per vivere accanto a lei.
[rif. Archivio del cinema italiano]