Un rifugio, un'avanguardia, un'idea di mondo

Orari di questa settimana di Casa Langer

Venerdì 10 maggio ore 17:00 Letture al Parco (adiacente a via Roma, Tarcento)

Libreria di comunità

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I libri della nostra libreria sono liberamente consultabili in sede o prestabili, con promessa di restituzione

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Casa Langer può essere usata per lavorare, studiare e organizzare piccoli eventi.

Scriveteci se siete interessatə!

Casa Alexander Langer è un’associazione e un centro culturale a Tarcento, un paese di circa 9000 abitanti in provincia di Udine, alle porte dell’Alta Val Torre. È una piccola risposta a una gigantesca domanda esistenziale: “Cosa faresti altrimenti?”. Questo interrogativo riprende direttamente le parole di Langer, la cui filosofia ha ispirato i valori del progetto.


L’idea viene fuori dalla convinzione che la cultura possa essere sempre e ovunque, che gli spazi fisici diano vita a spazi emotivi e che lo scambio di idee, sguardi e punti di vista sia la chiave per diventare abitanti del domani. Per questo vogliamo costruire un luogo di aggregazione e un programma che incontri i desideri dei giovani del territorio e che spinga le persone a rimanere o a tornare. 


Sentendoci piccoli di fronte a una società complessa, abbiamo sentito la necessità di ricominciare a immaginare il futuro proprio a partire dalla nostra prospettiva. Casa Alexander Langer rappresenterà un luogo di possibilità: di dire liberamente ciò che si pensa davvero, di sbagliare, di non trovare né una risposta corretta né una sbagliata, di sperimentare, di ricucire il tempo, di credere in scenari diversi, di provare empatia nei confronti degli altri (umani e non umani), di vivere ed essere felici anche lontani dalle città.


Casa Alexander Langer è un centro culturale in perenne crescita ed evoluzione: le sue regole e le sue attività sono dettate dalle sensibilità dei suoi e delle sue abitanti. Le porte sono aperte a corsi e laboratori per adulti e bambini - dalla fotografia fatta con una scatola di scarpe, alla musica dei grandi artisti del secolo scorso, dall’esplorazione degli albi illustrati alla creazione di racconti e poesie; presentazioni di libri e autori noti e sconosciuti, gruppi di lettura individuali, collettivi o silenziosi; mostre di animali bellissimi ma anche bruttissimi, di disegni rimasti chiusi in un cassetto per troppi anni, di schizzi e scarabocchi; esplorazioni dei territori, dei cieli e delle acque che ci circondano, osservazioni attente e scoperte inaspettate proprio dietro l’angolo; momenti di incontro e discussione, di gioco, ma anche di silenzio e noia (che siano d’ispirazione i sassi, che quando non fanno niente lo fanno così bene!). Insomma… Gli unici vincoli sono rappresentati da valori che ci piace pensare universali: bellezza, ecologia, condivisione e utopia. 


Casa Alexander Langer è la casa di tuttə, benvenutə!

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Chi siamo

Casa Alexander Langer nasce dall’idea e dalla volontà di tre persone con storie personali e professionali differenti che si sono incontrate quasi per caso tra le montagne del Friuli e che, grazie al sostegno della Fondazione Pietro Pittini, proprio in mezzo alle montagne hanno deciso di immaginare un modo di abitare differente. Noi ideatori e primi muratori ci chiamiamo Camilla, Giulia e Paolo e siamo accomunati dalla passione per la cultura e le aree interne: abbiamo messo insieme le due cose, quanto basta di ottimismo e testardaggine, e questo è il risultato.

Dove siamo

Tarcento si trova a 25 minuti di macchina da Udine e mezz’ora da Tolmezzo. In paese c’è una stazione ferroviaria e l’aeroporto più vicino è quello di Trieste. Alle sue spalle ci sono il piccolo comune di Lusevera, l’Alta Val Torre, il lunghissimo Gran Monte e gli imponenti Monti Musi. Insomma, è un posto non così difficile da raggiungere, ma nemmeno troppo a portata di mano: un ponte tra la città e la montagna. La sede di Casa Alexander Langer si trova proprio nel centro del paese, in via Dante Alighieri numero 7. È una piccola stanza dalle pareti bianche che per ora accoglie un lungo tavolo e qualche libro; sogniamo che presto diventi colorata, piena di poesie e sguardi interessati.

Chi è Alexander Langer

Il nostro incontro con Alexander Langer è stato inevitabile, quasi una sovrapposizione. 

Langer è nato a Sterzing/Vipiteno nel Tirolo del Sud il 22 febbraio 1946 ed è morto, impiccandosi a un albero di albicocche, il 3 luglio 1995 a Pian dei Giullari, nei pressi di Firenze. Nei 49 anni in mezzo a queste date ha fatto, detto e sognato davvero tante cose. Ha fondato e scritto riviste e giornali in diverse lingue; ha fondato e animato il movimento dei Verdi in Europa e in Italia; ha creduto nella pace, nella convivenza e nei popoli così tanto da accettare anche l’idea della scelta della forza; ha creato ponti e superato confini, rifiutando sempre di farsi schedare come italiano, tedesco o tirolese, non riuscendo mai a spiegare da dove venisse davvero e non sentendo mai la mancanza di una bandiera; ha investito tempo ed energia per qualsiasi persona ne avesse bisogno, persino nei piccoli paesi del Friuli dopo il terremoto del 1976 e per i macellai friulani dopo la dissoluzione della Jugoslavia; ha criticato i concetti e i termini stessi di sviluppo e sottosviluppo, omologazione e emarginazione e non si è limitato a questo, era costantemente alla ricerca di un’alternativa, di un’altra possibilità, di una spinta positiva - e (almeno teoricamente) secondo noi l’ha anche trovata; ha capito in anticipo, come pochi altri e altre, i limiti che la natura presto ci avrebbe ricordato e soprattutto che la “conversione ecologica” ha bisogno di desiderio per poter avvenire; ha avanzato proposte per un mondo più lento, più profondo e più dolce e nel mentre ha scritto e spedito un sacco di cartoline - senza dimenticarsi mai di nessuno, neanche delle persone più piccole incontrate per poche parole.


Ecco, a noi piace pensare, come qualcuno ci ha suggerito, che “quello di Langer era un piano”. La sua scomparsa non ha significato la scomparsa dei suoi sogni e delle sue numerose “utopie concrete”, anzi. Sono diventate le nostre e di molti altri. Per lui, per noi che siamo qui oggi e per chi abiterà il futuro che proviamo a costruire.