1987 - Prima edizione di "Pagine Gialle SEAT per il mercato USA"
1987 - Prima edizione di "Pagine Gialle SEAT per il mercato USA"
Sant'Angelo Lodigiano 1986. Il primo filmato del "Volo delle Colombe" a cura di Giancarlo Toscani .
Da un pullman, un Cammino
CabriniLand tra passato e possibilità
Il progetto CabriniLand nasce nel 1987 come visione culturale e identitaria del territorio lodigiano, quando ancora era organizzato in un consorzio di Comuni. L’ispirazione prende forma da una constatazione: la straordinaria popolarità di Madre Cabrini negli Stati Uniti contrastava con la sua scarsa conoscenza in Italia.
L’Associazione si diede così una doppia missione: far conoscere il Lodigiano agli americani e Madre Cabrini agli italiani. Come simbolo di questo obiettivo, ideammo e disegnammo la bandiera del Lodigiano sovrapposta idealmente a quella americana.
Il primo progetto fu un’iniziativa di marketing territoriale: promuovere i quattro prodotti più rappresentativi della provincia di allora: Formaggi, Dolci, Vini e Ceramica. Dopo alcuni anni, il progetto arenò e finì in un cassetto. Ma il bisogno di raccontare questa visione non era scomparso.
Nasce così “CabriniLand Voice”, un’associazione fondata intorno a un coro straordinario, che diventa il cuore pulsante di una nuova stagione culturale e sociale con un progetto ambizioso: “Un coro in ogni scuola”, per portare musica, e comunità tra le nuove generazioni.
Nel 2010, con l’intitolazione della Stazione Centrale di Milano a Santa Francesca Cabrini, si riaccende l’attenzione sulla sua figura. All’interno dell’Associazione nasce il gruppo “CabriniLand Petch”, con l’obiettivo di trasformare un semplice sentiero in un vero e proprio Cammino ispirato a quello di Santiago. Per farlo conoscere senza dover attendere un millennio, tra il 2014 e il 2017, organizziamo una staffetta podistica annuale insieme alle associazioni podistiche del Lodigiano. Ogni partecipante sponsorizza una testata giornalistica italiana all’estero, in omaggio al legame con gli emigrati italiani. La mostra del 9 Maggio in piazza 15 Luglio vuole ricordare questa esperienza.
Arriva il tempo di CabriniLand Heart: il cuore di Francesca, che idealmente attraversa l’Italia intera, passo dopo passo.
“Triangolo di luce”, è uno di questi passi: una lampada da giardino, inizialmente pensata per il coro, porta la voce di CabriniLand in Sicilia e per oltre dieci anni illumina sale consiliari e incontri culturali, grazie alla collaborazione con Globe Italia International e Filitalia, creando eventi dedicati agli italiani nel mondo.
Nel 2019, insieme ad alcuni italiani all’estero, per ricordare il ruolo nella costruzione dell’Europa, organizzammo un simbolico brindisi in diretta tra Bruxelles, Francoforte e Messina. Un gesto semplice ma forte, per coinvolgere l’emigrazione europea e affermare il valore dell’italianità nella storia comune. Il Covid aveva fermato le edizioni successive ma quest’anno l’evento si ripropone aprendolo a organizzazioni autonome di micro e macro eventi.
Oggi l’attenzione torna a Sant’Angelo Lodigiano, sul Museo Casa Natale di Francesca Cabrini con un sogno concreto: accogliere turisti nel cuore della città. Come ogni impresa che parte da un camion, anche il nostro nuovo inizio parte da un pullman. Abbiamo bisogno di creare le condizioni per ospitare un pullman di 70 turisti in centro città.
Da lì in poi, il resto arriverà da sé.
Tra Milano e il Po
l’arte di rinascere guardando lontano
l “Sistema Turistico Po di Lombardia” potrebbe rinascere. Pavia, Lodi, Cremona e Mantova insieme rappresentano un'offerta turistico-culturale di alto livello internazionale, che però non è ancora riuscita a esprimere appieno le proprie potenzialità. Siamo alle porte di una Città Metropolitana come Milano, capitale d’Europa – come cantava il grande Lucio.
E poi c’è il “Cammino del Cuore”, un’arteria che dal nord collega “La Via Regina” alla Via Francigena, riportando Sant’Angelo Lodigiano e il suo Castello al centro della Bassa Padana, come lo era alla fine dell’Ottocento, quando poteva contare su ben tre stazioni ferroviarie: un primato che pochi capoluoghi di provincia, a livello nazionale, potevano vantare.
C’è infine un Grumello Cremonese, un grumello da sciogliere… con grandi potenzialità.
Il paese custodisce, fisicamente e simbolicamente, una storia e una struttura che completano idealmente il triangolo con Sant’Angelo e Codogno. Un triangolo di luce, capace di illuminare e dare senso al nostro Cammino come ha insegnato Madre Cabrini:
• L’arte di vedere opportunità dove altri vedono limiti (es. trasformare la povertà in solidarietà organizzata).
• Il coraggio del fare concreto: non aspettare condizioni ideali, ma iniziare con ciò che si ha.
• L'importanza del networking ante litteram: Cabrini costruiva reti tra città, culture e continenti.
• L’attenzione alla dignità della persona prima di ogni identità culturale, linguistica o religiosa.
La casa di Grumello
Ci sono luoghi che resistono al tempo non per la loro bellezza architettonica o per il valore dei materiali, ma per il significato che portano dentro.
A Grumello Cremonese c’è ancora una casa. Una casa semplice, con un cortile, un pozzo, e una storia che ha attraversato l’oceano. È la seconda casa fondata da Francesca Cabrini, subito dopo quella di Codogno, all’inizio di una missione che avrebbe cambiato il destino di migliaia di donne e milioni di emigrati italiani nel mondo.
Di case, l’Istituto ne ha avute tante. Quella di Borghetto, per esempio, è stata abbattuta. Ma a Grumello qualcuno ha vegliato. Qualcuno ha resistito. È rimasta una suora, suor Ancilla Narra. Giovane, piena di fede e di forza, fu la prima sorella dell’Istituto a morire, a soli ventisette anni. Non fece in tempo a partire per le Americhe, ma lasciò un’impronta profonda in chi restò. Ancilla diventò, senza clamore, la custode silenziosa di questa casa.
Oggi, quella casa è ancora in piedi. Non è più sede dell’Istituto, non ci sono più le suore, né le bambine che studiavano e giocavano in cortile. Ma non è vuota. È piena della memoria che la gente del posto ha voluto conservare, mentre altri, altrove, dimenticavano.
Nel 2021 è nato un Comitato Cittadino che ha preso a cuore il futuro di questa casa. Non per nostalgia, ma per senso di responsabilità. Perché Grumello non è solo un ricordo: è un pezzo di storia viva. È il luogo dove si è definito lo stile dell’opera cabriniana. Se Codogno fu l’inizio, Grumello fu la conferma. E chi lavora nella produzione sa che il secondo pezzo è quello che determina la serie. Qui, in questa casa, prese forma quella “grande produzione” che portò centinaia di sorelle oltre oceano, spesso partendo proprio da questi territori.
Un anno fa, il Comitato ha ritirato un riconoscimento pubblico. Le parole della motivazione dicono molto:
"Il sogno americano ha portato molti italiani a un degrado inimmaginabile e distrutto la loro dignità.
Nel sud della Lombardia, il sogno cabriniano ha contagiato invece centinaia di ragazze che l’hanno seguita nelle due Americhe.
A Grumello Cremonese, Ancilla Narra fu la prima di queste ragazze che non riuscì a realizzare il suo sogno...
A tutte queste ‘donne meritevoli di lodi’, l’Italia è grata."
Questa casa oggi non è più solo un bene da salvare. È un simbolo. Un segno che chiede di essere letto, valorizzato, restituito alla collettività. Ci vuole coraggio, ci vuole visione, ci vuole qualcuno disposto a investire nella memoria e nel futuro insieme come ha insegnato Madre Cabrini.
Forse, con un po’ di provvidenza… e con l’aiuto di chi sa ancora ascoltare il cuore dei luoghi… questa casa potrà tornare a vivere.