Èf iglio del siracusano Cefalo, un ricco fabbricante di armi, è nato ad Atene in una data compresa fra il 459/58 e il 444/43 a.C.
Ha frequentato l’ambiente di Socrate e di Platone ed è stato educato come i migliori giovani ateniesi.
A quindici anni si è sei recato a Turii, colonia panellenica fondata da Atene nel 444/43 a.C.; ed è tornato ad Atene nel 412 (o forse prima) per la difficile situazione creatasi nella colonia a causa della sconfitta di Atene in Sicilia.
Ad Atene ha acquistato fama di sofista e ha cercato di aprire una scuola di oratoria.
Nel 404/3 con la sconfitta di Atene e il passaggio del potere ai Trenta Tiranni, ultra-oligarchici, la sua famiglia di simpatie democratiche ha subito arresti e confische: suo fratello Polemarco è stato arrestato e condannato a morte, Lisia è scampato fortunosamente all'arresto ed è riuscito a scappare, il loro patrimonio è stato confiscato!
Lisia è riuscito a salvarsi fuggendo a Megara, da dove ha sostenuto il tentativo dei democratici di rientrare ad Atene. Ripristinata la democrazia ha potuto rientrare ad Atene ma purtroppo non ha riottenuto il suo patrimonio!
Ecco perché, per vivere, deve praticare la professione di logografo: scrivere i discorsi di accusa o di difesa che i suoi clienti pronunceranno in tribunale.
Ignota è la data della sua morte, intorno agli anni ’60 del IV secolo.
Ha scritto discorsi di vario genere: sotto il suo nome circolavano 425 discorsi!
Ma non tutti sono autentici e non tutti si sono conservati (soltanto 34!)
Si è dedicato a vari generi di oratoria:
Giudiziaria: ha scritto discorsi di accusa o di difesa nei processi relativi a cause pubbliche o private. È il genere che ha praticato di più!
Epidittica: sono discorsi pubblici in occasioni di cerimonie o festività (epitaffi, panegirici) oppure privati a scopo dimostrativo (conferenza sofistica);
Deliberativa: sono orazioni chiamate demegorie con scopi politici tenute in sedi idonee che prevedevano una delibera conclusiva.
Ha usato una lingua scorrevole, bella da leggere: l’attico dell'Atene del suo tempo!
Ha inventato le regole della sua professione: il 'logografo' (prima c'erano stati Antifonte e Andocide, ma Lisia ha perfezionato il metodo!). Come logografo è al servizio del committente e questo significa dover tralasciare del tutto le proprie opinioni e pensieri.
Si serve di diversi meccanismi per conseguire lo scopo dell’orazione cioè:
la capacità di narrare, l’evidenza;
l’etopea: un procedimento stilistico per cui fa parlare in prima persona i personaggi, attribuendo loro comportamenti, emozioni e parole convenienti alla loro condizione
l’uso del ragionamento
Ciò vale anche per le orazioni politiche, in cui è accusatore implacabile degli esponenti del regime oligarchico che avevano condannato a morte suo fratello e costretto Lisia alla fuga privandolo del suo patrimonio
Ecco come:
Osserva bene il suo cliente, per poterne assumere i panni e riprodurne nel discorso il comportamento, il suo linguaggio il suo modo di pensare. Questo talento nell'indossare i panni del tuo cliente è l'ἠθοποιΐα.
Sa che le cause che giungono in tribunale sono precedute da fasi istruttorie in cui l'arconte Basileus decide se ammettere la causa, raccoglie le prove e stabilisce il calendario. Ciascuna di queste sedute preliminari - in tutto 3 - è chiamata ἀνάκρισις.
Vuole scrivere orazioni che abbiano una struttura interna molto ordinata: quindi scrive un'introduzione che ha lo scopo di catturare l'attenzione e la benevolenza dei giudici, dell'assemblea o del pubblico e in cui vengono presentate l'occasione del discorso, i motivi che spingono l'oratore a parlare, le persone coinvolte, il tipo di avversario. Ha scritto quindi il προοίμιον.
Torna al tuo caso!