PROGETTO #unitinoncederemoallapaura
Abbiamo scritto alcune poesie
AI TEMPI DEL CORONAVIRUS IN CASA
Siamo chiusi dentro casa ma…
C’è un motivo
lo sappiamo tutti cosa c’è la fuori
lo sappiamo tutti a memoria
quanti positivi
quanti negativi
e quanti decessi.
Ma cosa possiamo fare…
È semplice incolpare i cinesi, ma è anche colpa nostra ,
anzi…è colpa nostra se questo virus si è diffuso
da una persona a Codogno
a migliaia di casi in Italia
e perchè tutte le persone che non stavano bene sono uscite,
e perchè la gente poteva evitare di uscire ogni giorno per la spesa.
Può essere solo una coincidenza che per secoli
Ogni anno che finiva per 20 arrivava una malattia
Come precisamente 100 anni fa la spagnola
E sempre a scendere altre malattie.
C’è solo una cosa che possiamo fare ,combattere,
con scudi di nome mascherina e guanti,
con elmi con scritto "stiamo a casa"
con armature di nome acqua e sapone, e con stivali di pantofole
per dire di non uscire di casa ,
e che la quarantena pur essendo noiosa, può salvarci, può proteggerci
da questo proiettile che ha colpito sempre più persone
L. P.
CANZONE SUL BULLISMO
Canzone sul bullismo
Sofia Risi e Sofia Giovannetti
Tu ti senti forte,
ma il tuo cuore è in cassaforte,
la chiave non ce l’hai,
allora male fai.
Tu vuoi fare il duro,
ma piangi contro il muro;
coi più piccoli di te
ti senti come un re.
Allora io ti dico:
“Non avrai mai un amico”!
Per avere affetto
ci vuole rispetto
e se non cambierai,
da solo resterai.
Tu vuoi fare il bullo,
ma sei proprio fasullo.
Non mi avete fatto niente,
non mi avete tolto niente:
questa è la mia vita che va avanti,
oltre tutto, oltre la gente.
Non mi avete fatto niente,
non mi avete tolto niente.
Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre.
Sei come un cane in gabbia,
allora esprimi rabbia,
così offendi la gente,
ferendo la loro mente.
S.R. e S.G.
Ed è ora, qui che capisco l'importanza delle piccole cose,
come il passaggio di una piccola farfalla bianca che ti da un po’ di conforto,
come ogni pensiero che aleggia nella mente di ognuno di noi,
come un contatto, il gesto più semplice
che, visto da questa prospettiva, è la cosa di cui abbiamo più bisogno.
In questo momento ci sono persone che affrontano questa battaglia direttamente sul fronte esposti a tutto il dolore e alla stanchezza,
che in questo momento avrebbero bisogno solo di un abbraccio, di una carezza
e vorrebbero tanto la sicurezza di un "andrà tutto bene".
Ma la verità è che non sempre va tutto bene,
persone che perdono la vita, che soffrono nello stare da soli
popoli interi chiusi in casa,
ma ognuno di noi può fare la differenza,
per aiutare noi, ma soprattutto gli altri.
PROGETTO "CINEMA MIO AMORE"
In questa sezione ci siamo occupati di grandi registi e grandi film. in particolare abbiamo voluto approfondire i lavori "La strada" di Fellini e "La donna che visse due volte" di Hitchcock.
ALFRED HITCHOCK
Re del thriller, maestro della suspense, genio delle cinepresa, irriverente performer, evocatore dell'inconscio. Quanti termini sono stati spesi per cercare di definire quello che per molti appassionati è il rappresentante supremo della settima arte? Alfred Joseph Hitchcock, nato il 13 agosto 1899 a Leytonstone in Inghilterra, ha avuto il pregio di non trincerarsi mai dietro fumosi intellettualismi, di non voler mai caricare le sue opere di significati oscuri e reconditi, con il pericolo di fare sofismi sull'arte. No, lui si è sempre limitato a girare storie coinvolgenti e incredibili, divertendosi un mondo dietro la sua macchina da presa. Forse l'aria scanzonata che il maestro ha sempre mostrato in occasione delle sue apparizioni pubbliche scaturisce da una reazione al tipo di educazione ricevuta. Figlio di William ed Emma è cresce con una rigorosa educazione religiosa e frequenta il duro Collegio Cattolico di Saint Ignatius. Gli studi proseguono con l'iscrizione alla scuola di Ingegneria e Navigazione che deve abbandonare per motivi economici, alla morte del padre nel 1914. Fin da quegli anni in cui non era nessuno, Alfred Hitchcock manifesta un grande interesse verso il mondo del crimine e verso gli omicidi, collezionando saggi ed articoli tratti dai giornali e visitando spesso il museo del crimine di Scotland Yard. Un po' sbandato e senza un progetto di vita coerente, nel 1915 trova lavoro come disegnatore presso la "Henley telegraph and cable Company". Il suo primo impiego nel ramo cinematografico arriva nel 1920 quando viene assunto come disegnatore di titoli in un nuovo studio londinese, il "Players-Lasky-Studios" (il futuro cineasta disegnerà i titoli per tutti i film prodotti dal suddetto studio nel corso dei successivi due anni). Nel 1922 quando il regista di "Always tell your wife" si ammala, Hitchcock termina di girare il film al suo posto mettendosi immediatamente in luce per le sue buone qualità. Gli viene affidata la sua prima regia con il film "Number 13" che però rimane sfortunatamente incompleto a causa della chiusura della sede londinese dello studio. Nel 1923 Alfred Hitchcock viene assunto dalla compagnia più tardi conosciuta come Gainsborough Pictures; durante i tre anni successivi lavora nell'ombra per numerosi film, occupandosi di una quantità straordinaria di mansioni: dalla sceneggiatura, ai disegni, dai titoli alle scenografie fino ad arrivare al montaggio e all'aiuto regia. E' finalmente nel 1925, quando la compagnia gli affida la regia del film "Il labirinto della passione", che la brillante carriera di Alfred Hitchcock segna il suo inizio. Nel 1926 sposa Alma Reville, una redattrice che collaborerà più tardi come sceneggiatrice a molti dei suoi film. Nasce una figlia, Patricia, che apparirà in molti film del padre. Nel 1929 Hitchcock dirige "Ricatto", il primo film inglese con suono sincronizzato, mentre il primo film americano "Rebecca", del 1940, vince l'Oscar per la miglior fotografia. Poi la carriera di Hitchcock conosce numerosi alti e bassi, ma il regista si sforza di rimanere sempre ad un livello qualitativo impeccabile. I critici, tuttavia, rilevano come gli anni '40 siano di scarsa rilevanza per la produzione del maestro mentre straordinariamente importanti risultano gli anni '50 e '60, in cui si incontrano i capolavori più celebri del regista (Da "Gli uccelli" a "Psycho", da "Vertigo" a "La finestra sul cortile"). Carattere gioviale ma complesso, Hitchcock non fu mai assalito dalla prosopopea del grande autore, divertendosi anche a produrre film per la televisione, dove poteva sfogare tutta la sua vena arguta e sottilmente satirica. Leggendarie sono rimaste le antologie del mistero per il piccolo schermo come "Regali di Hitchcock" e "L'ora di Hitchcock"; produzioni che fra l'altro contribuirono non poco a diffondere il suo nome presso gente di tutti i tipi. Tecnico meticoloso e stilista sopraffino, i suoi film erano scrupolosamente e puntigliosamente confezionati, tanto da essere tuttora considerati delle perle assolute delle settima arte. Celebri anche le sue immancabili apparizioni da cammeo, inserite praticamente in tutte le sue pellicole. L'ultimo film del maestro è "Complotto di famiglia", del 1976. Alfred Hitchcock muore a Los Angeles il 29 aprile 1980 mentre lavora con un collaboratore ad un'opera che avrebbe dovuto intitolarsi "La notte breve".
PROGETTO DaD e DiP
Qui abbiamo voluto porre l'attenzione sulle differenze esistenti tra didattica a distanza (DaD) e didattica in presenza (DiP), che abbiamo voluto raccogliere in una tabella.