Altre info: Manuale Pratico DTT
Il Mux (multiplex televisivo) è un sistema di diffusione del segnale televisivo digitale (satellitare, via cavo o terrestre), tramite il quale più canali televisivi, radiofonici o di dati, vengono diffusi assieme sulla medesima frequenza grazie alle tecniche della multiplazione e della compressione dei dati.
Un ripetitore è generalmente un dispositivo elettronico che riceve in ingresso un segnale debole e lo ritrasmette in uscita con un segnale più alto e di potenza maggiore cosicché la propagazione del segnale può essere garantita a lunghe distanze senza eccessiva degradazione. Il termine "ripetitore" è nato con il telegrafo e riferito ad un dispositivo elettromeccanico usato per rigenerare i segnali telegrafici. L'uso del termine è continuato nell'ambito della telefonia e della comunicazione dati ed ha validità sia nell'ambito delle comunicazioni cablate che in quelle wireless come ad esempio nei ponti radio.
Con questa tecnica detta anche isofreuqenza, una determinata emittente irradia lo stesso segnale da più postazioni, in maniera contemporanea e sulla stessa frequenza.
Con questa tecnica, una determinata emittente, irradia il segnale da più postazioni e su diverse frequenze.
Questo blocco effettua la modulazione in banda-base digitale della sequenza di bit, producendo una sequenza di simboli. I metodi di modulazione ammessi sono tre: QPSK, 16-QAM, 64-QAM.
La sequenza di blocchi è sottoposta ad una operazione di modulazione secondo la tecnica OFDM, utilizzando un numero di portanti pari a 2048 (modo 2k) oppure 8192 (modo 8k). Il modo 4k (4096 portanti) è utilizzato solo in modalità di trasmissione DVB-H.
Per diminuire la complessità del ricevitore, ciascun blocco modulato in OFDM viene esteso, copiando in testa ad esso la sua parte terminale (tecnica del prefisso ciclico). La durata dell'intervallo di guardia può essere 1/32, 1/16, 1/8 o 1/4 di quella del blocco modulato.
La larghezza di banda occupata da ciascun singolo segnale DVB-T è studiata per accomodarsi in canali larghi 5, 6, 7 o 8 MHz.
VHF: 7 MHz
UHF: 8 MHz
Valore della qualità video di un canale televisivo digitale misurato in Mbps.
E un meccanismo di rilevazione e successiva correzione degli errori di una trasmissione digitale ottenuta grazie alla codifica di canale ovvero attraverso l'introduzione di ridondanza di bit al flusso informativo. In particolare il parametro FEC indica quanti dei bit trasmessi vengono utilizzati per correggere eventuali errori in ricezione. I valori di codifica ammessi sono cinque: 1/2, 2/3, 3/4, 5/6, 7/8.
E' il rapporto tra i bit non ricevuti correttamente e i bit trasmessi. La sua formula è pertanto: BER = n. errori / n. totale di bit emessi.
E una misura utilizzata per quantificare le prestazioni di un segnale ricevente in un sistema di comunicazione con modulazione digitale (come la QAM).
E' un codice che identifica un servizio trasmesso in un pacchetto digitale, cioè un singolo canale contenuto nel mux.
E' un codice che identifica il flusso di dati del video di un singolo canale digitale.
E' un codice che identifica il flusso di dati dell'audio di un singolo canale digitale.
E' il riferimento temporale inserito in fase di compressione nel flusso di dati di un programma televisivo digitale ed è utilizzato per sincronizzare l’audio al video.