Dagli anni sessanta ad oggi siamo passati dall'era industriale a quella tecnologica e attualmente da quella tecnologica a quella digitale. L'utilizzo globale e massiccio di pc e di device ne è la prova lampante.
Cerchiamo per un attimo di guardare con serenità e con curiosità i dispositivi tecnologico-digitali attuali (device). Nulla ti rende la vita serena più di fare del tuo peggior nemico il tuo migliore amico.
L'essenza del concetto è che con il pensiero computazionale si definiscono procedure che vengono poi attuate da un esecutore, che opera nell'ambito di un contesto prefissato, per raggiungere degli obiettivi assegnati.
Il pensiero computazionale è un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, più gestibili se affrontate una per volta. Trovando gradualmente una soluzione a ciascuna di esse è possibile risolvere il problema generale.
Pensare in modo computazionale significa suddividere il processo decisionale in singoli step ragionare passo passo sul modo migliore per raggiungere un obiettivo.
Il video a lato è tratto dal film "Apollo 13" e dalla visione di quest'ultimo riusciamo man mano a comprendere e chiarire meglio il concetto di pensiero computazionale.
All'interno della navicella spaziale, a causa di un guasto, il livello di CO2 aumenta esponenzialmente mettendo in grave pericolo gli astronauti. Come potranno salvarsi utilizzando materiale di fortuna?
Senza saperlo stimoliamo il pensiero computazionale anche nel nostro quotidiano, per esempio quando stabiliamo il percorso più breve per raggiungere una destinazione oppure, più semplicemente, quando giochiamo ai videogiochi e dobbiamo elaborare un piano per superare un livello. Il coding è la palestra del pensiero computazionale che va stimolato e allenato sin da piccoli. Molti educatori lo considerano addirittura un’abilità di base come leggere, scrivere e contare. Per questo dovrebbe essere insegnato – come già accade in diverse zone del mondo e in parte anche in Italia – fin dai primi anni di scuola. Da quest'anno anche la nostra scuola ha attivato percorsi formativi per alunni e docenti che vanno in questa direzione.
Per chiarire ulteriormente il concetto guardiamo il seguente video.
il coding consente di apprendere le basi della programmazione informatica in modo pratico e divertente.
La scelta di un approccio ludico è strategica perché consente di attirare l’attenzione dei più piccoli, i quali – davanti a un monitor, ma non solo come vedremo in seguito, credendo solo di giocare, imparano come risolvere un problema più o meno complesso, scrivendo una serie di istruzioni che la macchina interpreta ed esegue.
Una sequenza tutto sommato semplice: con il coding imparo a risolvere un problema attraverso una serie di istruzioni che impartisco mediante il pc e così facendo sviluppo il pensiero computazionale.
Si può sviluppare il pensiero computazionale anche senza l'ausilio di supporti informatici? Se il concetto ora vi è chiaro, alla domanda non potrete che rispondere di si. Sotto alcuni video vi mostreranno come esercitare quest'ultimo senza computer o device in genere.
Il MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, ha avviato questa iniziativa (che fa parte del programma #labuonascuola
) con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica. Leggi la circolare MIUR del 2016 (file .zip originale qui ) con l'integrazione (file .zip originale qui ). Quella del 2015 la ritrovi qui e quella del 2014 qui ).
Il progetto è stato riconosciuto come iniziativa di eccellenza europea per l'istruzione digitale nell’ambito degli European Digital Skills Awards 2016.
Partendo da un’esperienza di successo avviata negli USA nel 2013 che ha visto sino ad ora la partecipazione di circa 200 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo, l’Italia è stato uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding ), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer. L’iniziativa, con la partecipazione nel corso dell'a.s. 2015-16 di oltre 1.000.000 studenti, 15.000 insegnanti e 5.000 scuole in tutta Italia, colloca il nostro Paese all’avanguardia in Europa e nel mondo. Nel corso dei primi due anni di progetto gli studenti hanno complessivamente svolto quasi 10 milioni di ore di informatica.
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