Federico II° edificio centrale
Federico II° edificio centrale
Casa del Salvatore
Sant'Angelo a Nilo, via pallonetto a Santa Chiara e tomba di parthenope
L'area a nord di corso Umberto si presenta ancora con le emergenze archittetoniche della città rinascimentale, tranne lo sventramento praticato dalla legge per il risanamento di Napoli e con la conseguente creazione di corso Umberto. in quest'area di pochi ettari susitono importanti monumenti ed è legata anche alla nascita dell'aspirina.
Partendo dal corso Umberto e risalendo verso la cortina del Monterone troviamo da est verso ovest: La facciata dell'Università Federico II°. L'Università degli Studi di Napoli Federico II è un'università statale italiana fondata nel 1224, tra le più antiche del mondo. Fondata il 5 giugno 1224 dall'Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia Federico II di Svevia, è la principale accademia napoletana. Celebre per essere la più antica università fondata attraverso un provvedimento statale, è ritenuta la più antica università laica e statale del mondo. Il Palazzo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II è un imponente edificio neobarocco di Napoli, che si apre lungo corso Umberto I, ad angolo con via Mezzocannone. È sede del Rettorato, degli Organi di Governo e in generale della Direzione dell'ateneo; oltre che del Dipartimento di Giurisprudenza. Il Palazzo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II si sviluppa su un fronte di 120m prospiciente il corso Umberto. L'edificio si sviluppa su tre livelli e presenta due ordini. Frontone centrale con in evidenza il motto dell'ateneo Ad Scientiarum Haustum et Seminarium Doctrinarum ("alla fonte delle scienze e al vivaio dei saperi").
Subito dietro La facciata dell'Università c'è la chiesa del Gesù vecchio con l'annessa Casa del Salvatore oggi sede dell'università Federico II° ma, un tempo, (ex collegio massimo dei Gesuiti) è sito tra via Palladino sul lato orientale e via Mezzocannone su quello occidentale ed è formato da due corpi di fabbrica articolati intorno a due cortili, il chiostro del Salvatore e il chiostro monumentale (noto anche come cortile delle Statue), separati dalla chiesa del Gesù Vecchio, baricentro dell'intero impianto. L'edificio monumentale ("cortile delle Statue") ospita la Società nazionale di Scienze, Lettere e arti in Napoli, l'Accademia Pontaniana, la biblioteca universitaria di Napoli, il Dipartimento di diritto romano e di storia della scienza romanistica nonché diverse aule dell'Università Federico II. nL'edificio del Salvatore ospita invece i laboratori del Dipartimento di scienze della terra e del Dipartimento di biologia sperimentale della Federico II, nonché i principali musei scientifici napoletani: il Museo di fisica, il Museo di antropologia, il Museo di paleontologia, il Museo di mineralogia, il Museo di zoologia.
La chiesa di Donnaromita. Nell’ VIII secolo giunsero a Napoli delle monache orientali che fuggivano dalle persecuzioni degli Iconoclasti dove fondarono il monastero di Santa Maria del Percejo , detto anche delle Romite di Costantinopoli , una deformazione da un appellativo della Vergine Maria Domna Romatos cioè Signora di potenza, da cui impropriamente il monastero fu detto di Donnaromita. Nell’Ottocento il monastero venne soppresso e i relativi locali destinati alla Scuola per Ingegneri e tuttora sono utilizzati dal Dipartimento di chimica e biologia dell’Università Federico II.
La chiesa di Sant'Angelo al Nilo; siamo così sul decumano inferiore (Spaccanapoli) al limite superiore del quartiere Porto. La chiesa, o anche cappella Brancaccio conserva al suo interno i sepolcri di diversi esponenti della famiglia Brancaccio, tra cui una delle opere di maggior prestigio della città, il monumentale sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio, scolpito da Donatello.
Riscendendo verso il corso e seguendo un percorso medioevale Il Pallonetto di Santa Chiara arriveremo a San Giovanni maggiore. Il toponimo Pallonetto identifica quelle zone di Napoli formate da caratteristici dedali di vicoli, stradine gradinate ripide. Generalmente nelle zone dei Pallonetti l'architettura è molto caotica, in quanto nei vicoli coesistono sia bassi che palazzi di quattro o cinque piani. La toponomastica è legata al vecchio gioco del Pallonetto, praticato agli inizi del XV secolo. La pallamaglio è un antico gioco all'aperto, originario di Napoli, che ha dato origine a numerosi sport moderni, come il golf, il croquet, l'hockey nelle sue varianti e il polo. Il campo di gioco era la strada e tutto quello che la circondava, passanti compresi.
Arrivati a San Giovanni Maggiore ammiriamo la Basilica, è una delle chiese più antiche ed interessanti di di Napoli. Le straordinarie stratificazioni all’interno della Basilica, dal periodo classico a quello paleocristiano, sino a quelle più recenti, ne fanno uno dei complessi architettonici più articolati ed affascinanti di Napoli. Secondo una leggenda, la costruzione della basilica è stata commissionata dall’ imperatore Costantino, come ringraziamento per lo scampato pericolo ad un naufragio della figlia Costanza, fu eretta intorno all’anno 324 (come suggerito da un’iscrizione di epoca greca su un architrave), su un preesistente tempio pagano. Secondo la tradizione è il luogo in cui è sepolta Partenope, la sirena a cui i Cumani attribuivano la fondazione di Napoli.
Continuiamo la nostra discesa verso il corso Umberto seguendo uno dei tanti pendini che portavano alla spiaggia. Per arrivare a via sedile di porto antica linea di costa della città e ci dirigiamo per ultimo il palazzo della borsa di Napoli dove sotto di esso è custodito il sacello di Sant'Aspreno ed il mistero dell'aspirina. Ma, che c’entra l’aspirina, rimedio universale per mali di ogni tipo ed in special modo per il mal di testa, con Napoli e con uno dei suoi santi protettori? La questione è intricata e ricca di storie che e particolari che sono Napoli è in grado di creare. Ma chi è questo santo così poco noto oggi eppure così importante in passato tanto da impedire che durante il risanamento la sua chiesa venisse distrutta per far posto al nuovo programma urbanistico previsto per l’area del porto? Di certo si sa che visse a Napoli tra la fine del I ed l’inizio del II sec. d.c., e che fu probabilmente il primo vescovo della chiesa di Napoli. Per capire qualcosa in più bisogna scendere nell’ipogeo di questa cappella. Li si trova finalmente il legame con la nostra aspirina! Infatti, quando nel 1899 la Bayer creò il potente farmaco, si ispirò proprio a Sant'Aspreno anche perché fu un napoletano a isolare l’acido salicilico principio attivo del nuovo farmaco. Una passeggiata alla cappella di Sant’Aspreno, sopratutto se affetti da improvvise e dolorose emicranie, non potrà far male e chissà che il Santo non ripeta uno dei suoi miracoli. E se proprio non dovesse accadere nulla resta sempre l‘Aspirina!