Che cosa hanno a che fare la mitica nave Argo, la sirena Partenope, Virgilio mago e un uovo d'oro con Napoli e la sua fondazione? Chi era Eumelo Phaero, Sebeto e Megara? E, ancora, un pranzo luculliano, una sorgente di un'acqua bicarbonato-alcalino-ferruginosa di origine vulcanica?
Venite a scoprirlo in un fantastico viaggio in due parti. La prima parte ci districheremo tra legende e miti per scoprire la fondazione della citta antica. Nella seconda parte andremo alla scoperta di dove è nata la prima città di Napoli.
A questo punto è doveroso fare una premessa. Che cosa è il mito? Il Mito significa parola, discorso, racconto. Non è altro che una narrazione caratterizzata da una certa sacralità, ossia da un significato religioso o spirituale. Il mito tratta vicende che hanno luogo in un’epoca non definita ma sicuramente primordiale, antecedente alla storia scritta, e hanno come protagonisti eroi, divinità, esseri antropomorfi spesso onnipotenti o immortali, che con le loro azioni e imprese hanno modificato la storia del luogo, fino a determinarne le sue caratteristiche attuali.
Ed invece cos'è una leggenda? La leggenda è un racconto che unisce elementi reali, storici, fondati, a elementi fantastici. Le leggende vengono tramandate oralmente con l’obiettivo di celebrare eventi o personaggi con un ruolo di spicco nella storia di un popolo, oppure per dare una spiegazione all’origine o alle caratteristiche di fenomeni naturali, di eventi storici, di dinamiche sociali. Le leggende sono parte del patrimonio culturale di un popolo e onorano i legami di appartenenza a una comunità, attraverso narrazioni che mescolano il reale con il meraviglioso. Le vicende oggetto di leggenda non raccontano fatti puramente inventati, contengono sempre una parte di verità, rielaborata con elementi fantastici e inventati nel tentativo di fornire una risposta, di attribuire una causa, a eventi e fenomeni di difficile comprensione e spiegazione.
Ebbene per la fondazione di Napoli il mito e la leggenda si fondano in unicum che ha dato vita alla storia della fondazione della città. E allora ecco che non possiamo fare a meno di parlare di personaggi leggendari come "Eumelo Phalero" arciere infallibile e amico personale dell'eroe Giasone e del semi dio Ercole che partecipò alle imprese degli argonauti. È essenziale raccontare il mito delle sirene o per meglio dire della Sirena "Parthenope" e di come sul suo corpo sia nata la città e di come nel sangue degli stessi napoletani, in qualità di suoi figli, vi scorre il suo sangue. Ne potremmo evitare di parlare della leggenda di "Vesevo" o degli sposi "Sebeto" e "Megara". E aggiungiamo che sarà necessario parlare di Virgilio, già, proprio o scrittore dell'Eneide, che, nato nelle terre della città di Mantua (Mantova) da adulto trascorse la sua vita e morì su questi lidi. E per tutti i napoletani divenne Virgilio mago, diventanto così insieme alla Sirena Parthenope uno dei protettori della città ben prima di San Gennaro o deli altri 46 compatroni cattolici.
Nella seconda parte invece ci addentreremo nella storia più antica, tralasciando la preistoria che pure è ricca in questa terra, per parlare della protostoria (la protostoria è il secondo periodo della preistoria, cioè quello generalmente compreso tra la prima età del bronzo e cioè prima metà del IV millennio a.C. e quella del ferro che ha inizio nel Mediterraneo attorno al XII secolo a.C. e il cui termine deriva dal greco «primo, iniziale» e « storia »). Per andare alla scoperta della fondazione, degli abitanti e della storia della più antica città di Napoli (Partenope). Semplicemente guardando il mare, da dove tutto è iniziato e da dove i Greci arrivarono, attirati dalla bellezza e dal clima della città campana. Ecco perché Napoli porta questo nome e la storia che vi è dietro. Sorta su monte Echia di fronte all'attuale castel dell' ovo che ne era parte integrante proprio là dove giaceva il corpo di Partenope, tra le acque del mare di Napoli, i Greci approdarono dall'attuale isola di Rodi nel IX secolo. Attratti dal clima salubre e dalla bellezza del luogo, decisero di stabilirsi e di consolidare il loro insediamento tra le numerose grotte di tufo dell’epoca (oggi nella zona di via Chiatamone e Morelli). I coloni lavorarono a lungo per rendere la loro posizione sempre più stabile creando Partenope, una piccola civiltà. Circondata su tre lati dal mare, le origini di Napoli erano molto promettenti, data l’ottima posizione difensiva ottenuta. Eventuali nemici non avrebbero potuto insidiare la nuova città né da terra né da mare. Andremo alla scoperta delle sue poderose difese naturali e di come riuscì a resistere e a crescere fino a diventare un faro ellenistico nel mediterraneo ben più della vicina e potente Cuma. In questo clima di serenità la città crebbe per qualche secolo.