AUSLANDER di Paul Dowswell 

In questo libro si racconta la storia di un ragazzo di 13 anni, Piotr Bruck, durante la seconda guerra mondiale in Germania.

Piotr inizialmente si trovava a Varsavia in fila con degli altri bambini, tutti avevano tanto freddo erano in fila davanti a degli uomini col camice bianco che dopo averli esaminati uno per uno decidevano se dovevano essere mandati nella stanza destra o sinistra ed era lì che si decideva il loro destino; praticamente li dividevano per vedere se tra loro c’era qualcuno che poteva essere collocato presso famiglie tedesche o spedito ai campi di “ricollocamento” che alla fine erano campi di concentramento.

Fortunatamente Piotr era uguale al bambino dei manifesti tedeschi, biondo, occhi azzurri e si salvò. Si ritrovò in uno stanzone con altri ragazzi, controllati da due infermiere e da guardie armate era nell’ufficio centrale razza e popolamento, lui sapeva parlare tedesco mentre gli altri no e si offrì di tradurre tutto quello che gli diceva il dottor Fisher il medico del posto, gli spiegava che dovevano essere orgogliosi perché la comunità germanica voleva stabilire il loro valore razziale e se di sangue germanico. Piotr era quasi contento di questa cosa perchè poteva uscire dall'orfanotrofio dove era stato portato dopo la tragica morte dei suoi genitori,da quel momento tutta la sua vita era cambiata ed era stato tremendo vedere i suoi genitori uccisi e i soldati che gli avevano portato via la fattoria ed ucciso il cane.

Quando finalmente lo visitarono videro che aveva i tipici tratti ariani e gli chiesero le sue origini e spiegò che i genitori erano tedeschi inseriti nelle liste del popolo germanico; il dottore gli spiegò che era adatto al reinserimento presso una buona famiglia e che lo avrebbe raccomandato presso i Kaltenbach una famiglia composta da padre, madre e tre figlie femmine.

Fu accompagnato da un’infermiera a Berlino dove avrebbe incontrato i suoi nuovi “genitori” o tutori, dopo qualche giorno li incontrò l’uomo era cordiale mentre la moglie aveva uno sguardo freddo e lo scrutava e questo lo metteva a disagio; gli dissero che si sarebbe chiamato Peter e dopo aver parlato un pò lo portarono a casa dove lo aspettavano le figlie: Elsbeth la più grande, Traudl di 13 anni come lui e Charlotte di 8 anni. Venne accolto in maniera diversa da tutte e tre Elsbeth era fredda come la madre mentre le con le altre due riusciva a parlarci come con il professor Kaltenbach con il quale parlava di tante cose e così facendo vedono in lui un giovane tedesco e non un Polak (polacco).

Comprati vestiti e sistemato, iniziò ad andare a scuola, venne spiegato a tutti che lui era un camerata come loro che se qualcuno lo prendeva in giro, partecipava alle attività scolastiche e disse al Sig. Kaltenbach che gli sarebbe piaciuto studiare di più e lui gli disse di andare in biblioteca e che ne avrebbero potuto parlare insieme.

Kaltenbach lavorava all’istituto di antropologia ereditarietà umana di Berlino , studiava le varie razze e durante una conferenza , dove aveva portato Peter,disse che c’erano differenze tra le razze e che loro da studi fatti erano superiori in molte cose , li Peter pensò che forse era ancora un Auslander; entrò a far parte della Hitler-Jugend, facevano molte attività come partecipare alle parate, una di queste era con Axmann un esponente importante che fece discorsi su quanto forte fosse la Germania e fecero il giuramento al Fuhrer e la sua nuova famiglia ne fu fiera. Peter aveva fatto amicizia con un ragazzo di nome Segur, un po’ sbruffone ma a lui piaceva,c’era però un ragazzo con il quale fece a pugni Fleischer che lo prendeva in giro per la razza, un giorno si affrontarono e lui le le prese da Peter e andò via parlando male dei Polak con i suoi compagni. Un giorno partecipò con la HJ ad un’esibizione ginnica , c’erano pure le ragazze e lui notò una bella ragazza bruna Anna Reiter, tutti si giravano a guardarla anche Fleischer era interessato ma lei lo respinse e quando vide che anche Peter la guardava gli disse che lei non faceva per lui ne era geloso. Intanto si avvicinava il Natale e Peter e la famiglia andarono a cantare in Chiesa e si accorse che Hitler era presente anche nei canti di Natale come salvatore della patria,con suo stupore a Peter venne fatto un regalo.

Mentre sbrigava i compiti assegnati dalla HJ vedeva persone bisognose, provò ad aiutare un ragazzo ma purtroppo rischiò la vita perché scambiato per tedesco e così rinunciò.

Un giorno andò a studiare in biblioteca e vide che c’era anche Anna Reiter, finito di studiare fecero la stessa strada e lei gli chiese se era il ragazzo che abitava dai Kaltenbach e lui rispose di si e se poteva accompagnarla a casa, i due parlarono fin sotto casa e da quel giorno si vedevano spesso, facevano i compiti insieme parlavano di tutto, lui conobbe i genitori e lei conobbe quelli di lui.Quando iniziarono ad avere più confidenza iniziarono ad ascoltare la BBC la radio proibita, se i Kaltenbach lo avessero saputo lo avrebbero sicuramente denunciato 

perché chiunque facesse qualcosa contro il regime andava denunciato.

Alcuni ragazzi si riunivano nei caffè ed ascoltavano musica proibita, questa voce si diffuse velocemente ed Anna disse a Peter che lo aveva sentito dire da sua madre, era pericoloso ma voleva andarci e così fecero,portarono anche Segur ma purtroppo dopo un pò la musica venne fermata per un’irruzione di una pattuglia delle HJ tutti scapparono,ci fu un gran trambusto Peter ed Anna scapparono ma Segur fu preso e picchiato; i due andarono a casa di Anna e i genitori si accorsero di cosa era successo e li rimproverarono e per un periodo di tempo non si videro. Il giorno dopo Peter andò da Segur che gli disse che fu solo picchiato e lasciato li per terra ma invece era stato portato nel quartier generale e volevano che dicesse i nomi di chi era con lui.

Finalmente i due ragazzi si rividero in biblioteca e ricominciarono a frequentarsi, Anna raccontò che suo fratello era ferito in ospedale ed andarono a trovarlo, lui raccontò quello che succedeva al fronte e disse alla sorella di continuare in quello che stava facendo.Peter non capì ma Anna non gli disse nulla , intanto iniziarono i bombardamenti a Berlino da parte degli inglesi ormai non si era più al sicuro neanche li, Peter dava una mano alla HJ facendo il messaggero così pensava di poter aiutare qualcuno, così Anna gli disse che se veramente voleva aiutare poteva darle una mano con gli U-Boot ossia gli ebrei nascosti nelle soffitte avevano bisogno di cibo e medicine e lei e i suoi genitori li aiutavano ma bisogna fare attenzione e non fidarsi di nessuno.

I rapporti con i Kaltenbach purtroppo andavano peggiorando perché Peter iniziava a dire quello che pensava veramente ed ad ascoltare musica proibita, il professore lo sgridò e capì con la moglie che il progetto su Peter stesse fallendo .

Un giorno dopo il turno alla HJ Peter tornò a casa e trovò la porta dello studio aperta ed entrò: trovò documenti che dicevano che il professore era coinvolto in esperimenti sui prigionieri nei campi di concentramento ma venne scoperto da Elsbeth che gli diede del traditore ma mostrati i documenti ne fu sconvolta.Dopo poco Elsbett parlò con lui come non aveva mai fatto, raccontò che era stata infermiera e lavorava in un ospedale dove bambini e persone con problemi tipo schizofrenia o altre malattie venivano uccise o come diceva lei addormentate, inizialmente era orgogliosa ma poi quando capì la sofferenza delle persone si ritirò e andò a lavorare alle poste, Peter era schifato da quello che aveva sentito era scioccato.Lui continuò a dare una mano ad Anna ma purtroppo era sorvegliato perché Segur si era fatto sfuggire che c’erano anche loro al ballo,un giorno chiese a Segur informazioni su un francobollo che un ebreo gli aveva dato da far valutare ma purtroppo l’amico andò a riferirlo alle autorità e da quel momento tutto precipitò: il padre di Anna venne catturato dalla Gestapo mentre Anna e la madre si riuscirono a salvare intanto Peter venne avvisato del pericolo e quando la Gestapo andò a cercarlo venne aiutato a scappare da Elsbet.

I tre si trovarono e decisero di scappare in Svezia dove Anna aveva una zia, ci furono diversi intoppi con persone che volevano farli arrestare ma grazie ai documenti che avevano non ebbero problemi a parte quando si persero ma con un colpo di fortuna si ritrovarono sul traghetto per la Svezia dove incontrarono un poliziotto tedesco che voleva arrestarli ma riuscirono a buttarlo fuori dal traghetto ed arrivarono sani e salvi in Svezia.

Per me pensare che i tedeschi anche tra di loro si siano fatti del male è terribile, la prima parte del libro spiega quanto poteva essere bello per un orfano essere salvato da certi posti ma poi alla fine la verità del regime nazista viene fuori ed è terribile quello che hanno fatto.

Per fortuna Peter è riuscito a scappare, ma penso a quanti purtroppo non ce l’hanno fatta . 


Federico Santini