Glossario

A

  • Active learning: (1) L'apprendimento attivo è qualsiasi approccio all’istruzione in cui si chiede a tutti gli studenti di partecipare attivamente e continuamente al loro percorso di apprendimento - dandogli l’opportunità di creare conoscenza con la negoziazione sociale - in contrasto con le modalità “tradizionali” di istruzione in cui gli studenti sono destinatari passivi della conoscenza di un esperto. Comunemente, gli studenti si impegnano in piccole o grandi attività incentrate sulla scrittura, la conversazione, la risoluzione dei problemi o la riflessione.

  • Active quiz: (ad. es. Socrative, Wooclap, Tophat,...) (1) Applet e moduli che consentono al docente di creare ed amministrare quiz in tempo reale (ad esempio in aula), di visualizzare le risposte degli studenti in tempo reale per offrire una discussione in classe sui risultati.

  • Affetto (fattori affettivi): Insieme di emozioni, convinzioni e atteggiamenti. Secondo il modello tripartito di Di Martino & Zan (2010), l’atteggiamento di un individuo rispetto alla matematica, a cui il rapporto con la disciplina può essere ricondotto, risulta costituito da tre dimensioni fondamentali, connesse reciprocamente ma non interdipendenti: la competenza percepita (riesco/non riesco), la disposizione emotiva (mi piace/non mi piace) e la visione della matematica (la matematica è..).

  • Argomentare: (1) In inglese si distingue fra ‘argumentation’ (il processo) e ‘argument’ (il prodotto); nell’uso prevalente in didattica della matematica in italiano ‘argomentazione’ copre entrambi i significati. Argomentare è un attività verbale (che può avvalersi di altri sistemi di segni, come disegni, formule o gesti), sociale, razionale. Spesso si argomenta per giustificare un proprio punto di vista, specialmente se si ritiene che sia controverso, o per refutarne uno altrui. Le premesse (ma anche le conclusioni) di un’argomentazione possono essere più o meno esplicite. Anche il percorso che cerca di collegare le premesse alle conclusioni può essere più o meno dettagliato. In generale il livello di dettaglio dipende da funzioni, contesto e interlocutori. La valutazione di un’argomentazione in contesto matematico mette in gioco l'appropriatezza dei contenuti espressi, la proprietà linguistica e l’esplicitazione dei legami tra premesse e conclusioni. Quest’ultimo aspetto è spesso trascurato a scuola. I rapporti fra argomentazione e dimostrazione sono controversi. Secondo alcuni (come Duval, 1992) si tratta di attività distinte sul piano cognitivo. Secondo altri non è possibile delineare un confine netto tra le due attività, anche perché non esiste una definizione di dimostrazione compatibile con la pratica matematica (Ferrari, 2010, Boero, Garuti & Mariotti, 1996). Da questo punto di vista la dimostrazione è un’argomentazione di natura particolare.

  • Attività asincrona: (1) Attività di apprendimento incentrata sullo studente e ampiamente utilizzata nell’apprendimento online. La sua premessa di base è che l’apprendimento può avvenire in diversi tempi e spazi particolari per ogni studente, al contrario dell'apprendimento sincrono. Nell'apprendimento asincrono, gli istruttori di solito impostano un percorso di apprendimento che gli studenti seguono in base al loro ritmo.

  • Attività sincrona: (1) Attività di apprendimento in cui gli studenti e l’istruttore sono nello stesso posto, allo stesso tempo. Questo include lezioni in presenza, incontri online dal vivo quando l’intera classe o gruppi più piccoli si riuniscono. Nell'apprendimento sincrono, gli studenti di solito passano attraverso il percorso di apprendimento insieme, accompagnati dal loro istruttore che è in grado di fornire supporto mentre gli studenti completano i compiti e le attività.

B

  • Buone Pratiche: quelle attività che hanno lo scopo di prevenire/superare difficoltà di apprendimento della matematica utilizzando le tecnologie digitali. [approfondisci]

C

  • Competenza: (1) Saper agire appropriatamente in specifiche situazioni, integrando risorse interne ed esterne per affrontare situazioni sfidanti. La competenza non è riducibile alle sole conoscenze (informazioni apprese tramite l’insegnamento o l’esperienza) e abilità (capacità di esecuzione di procedimenti), ma è il frutto di un amalgama in cui intervengono anche motivazioni, atteggiamenti, ruolo sociale, immagine di sé, consapevolezza, sensibilità al contesto, impegno. Secondo Pellerey (2004), la competenza è la capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo. In base a queste definizioni le conoscenze sono una componente della competenza, mentre per alcuni, in modo impreciso, conoscenze e competenze sono complementari (cioè la competenza non ingloba la conoscenza).

  • Conversione: (1) è la trasformazione di un oggetto, una situazione o una informazione da una rappresentazione in un sistema semiotico a un’altra dello stesso oggetto, della stessa situazione o della stessa informazione in un altro sistema semiotico (Duval, 1995).

  • Coordinamento di sistemi semiotici: (1) Capacità di saper rappresentare un oggetto in almeno due sistemi semiotici e di saper passare spontaneamente spontaneamente dalla rappresentazione in un sistema semiotico alla rappresentazione la rappresentazione in un altro sistema semiotico (Duval, 2006)

D

  • Didattica attiva: vedi Active Learning

  • Didattica Blended: (1) L'insegnamento blended (o misto) è un approccio didattico che utilizza strategie digitali in tandem con pratiche sincrone (in aula o via videoconferenza sincrona). Ad esempio, gli studenti potrebbero seguire una lezione in aula e un'altra interamente asincrona online, oppure alternare incontri in videoconferenza con video asincroni e attività su piattaforme o Learning Management System. Diversamente dalla didattica duale/hyflex/ibrida, tutti gli studenti hanno una parte digitale e una parte frontale/sincrona; inoltre una didattica blended può essere adottata anche da insegnamenti interamente online.

  • Didattica Ibrida: (vedi anche duale/hyflex) (1) La didattica duale è un modello di progettazione che presenta una struttura flessibile del corso offrendo agli studenti la possibilità di frequentare sessioni in classe, partecipare online o fare entrambe le cose. Gli studenti possono cambiare la loro modalità di frequenza settimanalmente o per argomento, a seconda delle necessità o delle preferenze.

F

  • Flipped classroom (o flipped teaching): (1) approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe. L’idea base è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di facilitatore, il regista dell’azione didattica. Nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse digitali come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali. [http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/flipped-classroom]

L

  • Linguaggio: (1) Capacità umana di apprendere e di usare almeno una lingua (che è un particolare insieme di parole e regole grammaticali proprio di un certo popolo e di una certa epoca e diverso dagli insiemi usati da altri popoli e in altre epoche).

  • (2) Un qualunque sistema di segni spesso accompagnato da specifiche che ne descrivono caratteristiche o modi di uso particolari: linguaggio della matematica, quotidiano, naturale, simbolico, formale, rigoroso. In inglese ‘language’ designa sia un linguaggio (accezioni 1 e 2) sia una lingua.
    (3) (informale) Competenza linguistica

P

  • Peer assessment: “un tentativo dello studente di osservare e specificare il livello, il valore e la qualità di un prodotto o di una prestazione di un suo pari” (Topping, 2009, p. 20-21).

  • (buone) Pratiche: quelle attività che hanno lo scopo di prevenire/superare difficoltà di apprendimento della matematica utilizzando le tecnologie digitali. [approfondisci]

R

  • Registro: (1) Varietà linguistica (parlata o scritta) basata sull’uso. Un registro si forma per selezione delle risorse linguistiche disponibili a un soggetto, in relazione agli usi che intende farne. Ciascun individuo in genere dispone di più registri che adotta in base alla situazione. Ad esempio il registro usato per scrivere una relazione scientifica è diverso da quello usato per chiacchierare tra amici. Questa accezione è di gran lunga la più diffusa ed è quella che si trova nei maggiori dizionari italiani e inglesi, nei testi di linguistica, sia scientifici sia divulgativi. Spesso si usano espressioni come ‘registri colti’ o ‘evoluti’ (in inglese, ‘literate registers’) e ‘registri colloquiali’. I registri matematici sono casi estremi di registri colti (Ferrari, 2004).
    (2) R. Duval, alcuni linguisti di scuola francese e alcuni ricercatori in didattica della matematica usano ‘registro’ per indicare un sistema semiotico di rappresentazione.

T

  • Trattamento: (come usato qui) (1) è la trasformazione di un oggetto, una situazione o una informazione da una rappresentazione in un sistema semiotico a un’altra dello stesso oggetto, della stessa situazione o della stessa informazione all’interno dello stesso sistema semiotico (Duval, 1995).

Bibliografia

  • Boero, P., Garuti, R., & Mariotti, M. (1996). Some dynamic mental processes underlying producing and proving conjectures. In L. Puig, & A. Gutiérrez (eds.), Proceedings of the 20th PME International Conference, vol. 2 (pp. 121-128). Valencia, Spain: Universitat de Valencia.

  • Di Martino, P., & Zan, R. (2010). ‘Me and maths’: towards a definition of attitude grounded on students’ narrative, Journal of Mathematics Teacher Education, 13(1), 27–48.

  • Duval, R. (1992). Argumenter, demontrer, expliquer: continuite ou rupture cognitive?. Petit x, n.31, pp-37-61.

  • Duval R. (1995). Sémiosis et pensée humaine. Peter Lang : Berne.

  • Duval, R. (2006). A Cognitive Analysis of Problems of Comprehension in a Learning of Mathematics. Educational Studies in Mathematics 61, 103–131.

  • Ferrari, P.L. (2010). La dimostrazione in matematica: che cosa è rilevante per l’educazione? In Gerla, G.G. (a cura di) Logica Matematica e processi cognitivi, Soveria Mannelli: Rubbettino Editore, 67-74.

  • Ferrari, P.L. (2004). Mathematical language and advanced mathematics learning. In M. Johnsen Høines & A. Berit Fuglestad (Eds.), Proceedings of the 28th Conference of the PME, vol. 2 (pp. 383–390), Bergen: Norway.

  • Pellerey, M. (2004). Le competenze individuali e il Portfolio. La Nuova Italia, Firenze.

  • Topping, K. J. (2009). Peer assessment. Theory into practice, 48(1), 20-27.