Il Gruppo UMI
Digimath è un gruppo di lavoro dell'unione matematica italiana (UMI) https://umi.dm.unibo.it/
Il Gruppo raccoglie matematici che fanno ricerca in Didattica della Matematica e matematici che operano in altri settori della Matematica; alcuni dei quali con ruoli istituzionali legati alla didattica e alle tecnologie.
Molti conducono la propria ricerca sull’integrazione della tecnologia nella didattica, altri hanno implementato esperienze di didattica innovativa di risorse ed ambienti digitali a supporto della didattica in presenza nei propri corsi universitari.
L'impatto sociale
Le ricadute sociali del lavoro di questo gruppo possono essere distinte rispetto a diversi utenti finali.
Per quanto concerne la comunità accademica, il lavoro del Gruppo sarà un’occasione per riflettere sulla didattica e per costituire una comunità di indagine, in cui i docenti, anche nei loro incarichi istituzionali, saranno chiamati ad analizzare e sviluppare con consapevolezza la propria professionalità nel nuovo contesto culturale digitale .
Per quanto concerne la comunità degli studenti, l’integrazione di risorse e ambienti digitali nella didattica potrà costituire un mezzo per ridurre la dispersione universitaria e il numero degli abbandoni; potrà contribuire alla loro crescita come individui dotati di pensiero critico, consapevoli delle proprie scelte, rendendoli autonomi e responsabili del proprio apprendimento; potrà favorire equità e una diffusa accessibilità al sapere; inoltre, potrà incrementare la flessibilità dei processi didattici e favorire un apprendimento nel rispetto dei tempi, degli spazi e degli stili di lavoro di ciascun individuo; potrà infine supportare lo sviluppo di competenze trasversali, quali l’utilizzo efficace delle risorse in riferimento a specifici scopi.
Per quanto concerne la società in generale, si potrà apprezzare una riduzione del gap sociale, in quanto l’impiego di risorse tecnologiche può consentire una fruizione più semplice delle lezioni a studenti con difficoltà.
Gli obiettivi
Gruppo rifletterà sull’impiego della tecnologia nella didattica universitaria, focalizzandosi in prima battuta sulla transizione scuola-università. In questa fase non è in gioco solo un approfondimento di conoscenza, ma un cambio di atteggiamento decisivo per il successo della carriera universitaria dello studente, che si concretizza nell’acquisizione di autonomia e responsabilità del proprio apprendimento.
A tal fine, il lavoro scientifico si svilupperà sulla base delle seguenti domande di ricerca:
Come progettare ambienti didattici digitali idonei ad equilibrare la necessità di supportare gli studenti, anche rispetto alle loro specifiche difficoltà di apprendimento, e l’esigenza di favorire lo sviluppo della loro autonomia?
Quali sono i problemi incontrati dagli studenti e osservati dai docenti, nei vari ambiti della matematica universitaria?
Come tesaurizzare le esperienze di impiego di risorse tecnologiche in corsi per matricole in ingresso, già realizzate in diverse università, per individuare solidi principi di progettazione?
Come capitalizzare le buone pratiche realizzate in vista di un “miglioramento di qualità” dei CdS scientifici, al fine di individuare soluzioni ad alcune criticità note a livello nazionale (orientamento in ingresso, abbandono nel primo anno)?
La metodologia
Si adotterà una metodologia di ricerca-azione, secondo i seguenti punti:
messa a fuoco dei problemi didattici osservati in un certo segmento universitario e individuazione delle specificità rispetto alle diverse aree della matematica e ai diversi contesti (CdS in matematica, ingegneria, scienze);
formulare ipotesi/congetture rispetto ai problemi individuati, basandole sulle esperienze già fatte e sulla letteratura di riferimento (QT; GDL1);
predisporre sperimentazioni per la validazione delle ipotesi:
progettazione dell’intervento didattico che fa uso di opportune tecnologie digitali;
analisi a priori dei possibili esiti dell’intervento rispetto al problema posto;
realizzazione di esperimenti pilota;
analisi a posteriori dei risultati ottenuti dagli esperimenti pilota.
La validazione delle ipotesi/congetture, attraverso le sperimentazioni, porterà a stilare “Linee Guida” per la definizione di modelli efficaci di integrazione della tecnologia nei processi didattici, come risultati attesi dal Gruppo.