Perché il colore della pelle ci può ingannare?


Cosa ci colpisce di più in una persona sconosciuta, che magari viene da un altro paese? Il suo aspetto ovviamente. Ma cosa in particolare del suo aspetto? Magari come si veste o forse, ancora di più, dai suoi caratteri fisici. E quale tra i caratteri fisici ha il peso maggiore? Molte volte il colore della pelle ha un'influenza maggiore, visto che spesso per statura e conformazione corporea le differenze spesso non sono molto evidenti.

Ma allora non possiamo usare proprio il colore della pelle per definire dei gruppi in cui riassumere la diversità che ci circonda? Dopotutto, in questo modo abbiamo una risposta semplice: il mondo è fatto di bianchi, neri e gialli. E poi, perchè non pensare che anche ciò che sta sotto alla pelle - organi, tessuti e cellule - e dentro al cervello - intelligenza e morale- rifletta la diversità al colore della pelle?

La risposta è "no", per tre motivi:

  • Guardando attentamente agli individui di una popolazione (magari misurando...) potremo osservare che ciascuno di loro ha una sua tonalità e che tra quelli che ci sembrano, ad esempio, neri o bianchi se ne trovano tanti altri con caratteristiche intermedie che è difficile classificare semplicemente com bianchi o neri. Insomma, la diversità nel colore della pelle non si distribuisce in gruppi chiaramente separati tra loro (distribuzione discontinua), ma in innumerevoli modalità che fluiscono gradualmente tra bianco e nero.
  • Non vi è nessuna relazione tra il colore della pelle e le capacità cognitive o le "qualità morali" delle persone; innumerevoli studi hanno mostrato che ogni qualvolta si cerchi di misurare le capacità intellettive in maniera rigorosa, le differenze derivano dagli ambienti in cui gli individui sono vissuti e cresciuti e non dalla genetica.
  • L'idea stessa che il colore bianco della pelle si sia sviluppato tra gli Europei è sbagliata. Alcune varianti geniche responsabili di questo carattere sono comparse tra 270.000 e 900.000 anni fa, addirittura prima che Homo sapiens incominciasse a camminare sulla terra (circa 200.000 anni fa), mentre la variante genica più importante nel determinare il colore bianco della pelle degli Europei si è diffusa prima di 5.000 anni fa anche in Africa orientale.

Insomma, le cose semplici e intuitive non sono per forza reali... l'apparenza, a volte, inganna!


Letture

http://www.lescienze.it/news/2017/10/12/news/geni_pigmentazione_pelle_africani-3707697/

Crawford N.G. et al. Loci associated with skin pigmentation identified in African populations. Science 2017


Giovanni Destro Bisol

Distribuzione mondiale del colore della pelle basata su un confronto delle aree di pelle generalmente non esposte alla luce solare, come per esempio vicino alle ascelle, con 36 placche di vetro opaco di diverse tonalità . Attualmente si preferisce misurare la riflettanza della pelle (pelli chiare riflettono di più la luce di quelle scure) utilizzando emissioni luminose con frequenza d'onda fissa (tra 500-700 nm) attraverso l'uso di uno spettrofotometro.

Fonte: Di Dbachmann di Wikipedia in inglese - drawn by uploader, a scan of a reproduction by from Biasutti (1959), CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=433304