Organizzazione: Riccardo Brighenti (Università degli Studi di Milano), Francesco Gaglioti (Università degli Studi di Milano), Nicola Gianola (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Filippo Mosca (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)
L’obiettivo del panel è affrontare in prospettiva storica e comparativa il problema dell’unità del significato proposizionale, mettendo in dialogo due momenti centrali nella filosofia del linguaggio: il pensiero logico-semantico medievale e la prima filosofia analitica del Novecento. Al centro della riflessione si colloca una questione teorica fondamentale: che cosa rende una proposizione un’unità di significato, e non una semplice somma di termini? In altri termini, cosa garantisce l’integrità semantica della proposizione come portatrice di verità o falsità, e quale relazione sussiste tra questa unità sintattico-logica e la realtà cui si riferisce?
La questione dell’unità proposizionale ha attraversato epoche e paradigmi teorici diversi, riemergendo in forme differenti ma spesso con sorprendenti continuità. Il panel si propone di esplorare tale questione partendo da due punti di osservazione privilegiati. Da un lato, il pensiero medievale, attraverso l’analisi delle teorie di Pietro Abelardo e Guglielmo di Ockham, nelle quali prende forma un’articolata riflessione sul significato delle proposizioni, sulle loro componenti semantiche e sul loro rapporto con la realtà. Dall’altro lato, il dibattito filosofico che ha animato i primi decenni del Novecento, in particolare nelle opere di Bertrand Russell e Ludwig Wittgenstein, i quali hanno posto nuovamente al centro la struttura logica della proposizione e la sua capacità di raffigurare il mondo.
L’intento è mettere a confronto queste due tradizioni, indagando in che misura esse pongano problemi analoghi e propongano soluzioni che, pur in contesti concettuali differenti, si rivelano affini o complementari. Nel loro insieme, gli interventi intendono contribuire alla ricostruzione della genealogia di una nozione – quella di proposizione come unità significativa – che ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della filosofia del linguaggio e della semantica, ma la cui complessità e profondità storica rimangono spesso sottovalutate. Il panel mira dunque a restituire al problema dell’unità proposizionale la sua rilevanza teorica, collocandolo all’interno di una storia delle idee linguistiche che abbraccia più di otto secoli.
Università degli Studi di Milano
Il contributo considererà alcuni aspetti dell’elusiva teoria del dictum propositionis, una nozione elaborata da Pietro Abelardo spesso associata alle proposizioni contemporanee. Verrà considerata l’esegesi aristotelica coeva, a partire dalla quale, ma oltre la quale, tale concetto si sviluppa. Mostrerò che le esigenze teoriche sottese alla genesi del dictum sono meglio comprese in termini di truthmaking, piuttosto che di teoria delle proposizioni.
Riferimenti
Jacobi K., Strub C., King P., (1996), "From intellectus verus/falsus to the dictum propositionis: The Semantics of Peter Abelard and his Circle", Vivarium 34, 15–40;
Nuchelmans, G, (1973), Theories of the Proposition. Ancient and Medieval Conceptions of the Bearers of Truth and Falsity, Amsterdam-London: North Holland Publishing Company, 139–164.
Università degli Studi di Milano
L’intervento prenderà in esame due opinioni contrapposte intorno al rapporto tra proposizioni (complexae) e realtà. Mentre Ockham sostiene una teoria ‘eliminativista’, Gregorio da Rimini sviluppa il concetto di significatum totale propositionis, il quale non è riducibile ai significati dei suoi costituenti primari. Tale dibattito verrà inquadrato specialmente a partire dalla concezione occamista del pensiero in quanto linguaggio analogo a quello parlato e scritto: in tal modo si mostrerà non solo la differente ontologia dei due autori, ma anche come le loro visioni sottendano una diversa teoria della verità.
Riferimenti
Biard, Joel, (2004), “Les controverses sur l’objet du savoir et les complexe significabilia à Paris au XIVe siècle”, dansS. Caroti (éd.), Quia inter doctores magna dissensio. Les débats de philosophie naturelle à Paris XIVe siècle, Firenze, Olschki, 2004, 1-31;
Panaccio, Claude, (2017), Mental Language : from Plato to William of Ockham (1999), New York, NY: Fordham University Press.
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
L’obiettivo del presente contributo è mettere in luce in che misura la teoria raffigurativa della proposizione, elaborata da Wittgenstein nel Tractatus logico-philosophicus, sia in grado di risolvere il problema dell’unità della proposizione sollevato da Russell all’inizio del secolo scorso. In particolare, si intende mostrare come la combinazione del principio del contesto e della distinzione tra dire e mostrare – i due assi portanti della teoria raffigurativa – possa offrire, in linea con lo stile filosofico di Wittgenstein, gli strumenti teorici per disinnescare tale problema, più che fornire una risposta positiva alla questione.
Riferimenti
Pears, David, (1977), “The Relation between Wittgenstein's Picture Theory of Propositions and Russell's Theories of Judgment”, in The Philosophical Review 86, 177-196;
Zalabardo, L. José, (2018), “The Tractatus on Unity”, in Australasian Philosophical Review 2 (3), 250-271.
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Il contributo analizza le principali fasi attraverso cui Bertrand Russell affronta il problema dell’unità della proposizione tra il 1903 e il 1913. In questo arco di tempo, Russell passa dalla teoria binaria del giudizio, in cui l’unità è fornita dall’entità oggettiva unificata a cui il giudizio si riferisce, alla teoria della relazione multipla, fino alla sua revisione mediante l’introduzione delle forms nel lavoro incompiuto Theory of Knowledge. Mostrerò come, nonostante i tentativi successivi di soluzione, la questione dell’unità proposizionale resti irrisolta all’interno del framework atomistico che guida la riflessione russelliana.
Riferimenti
Connelly, J., (2014), “Russell and Wittgenstein on Logical Form and Judgement: What did Wittgenstein Try that Wouldn't Work?”, Theoria, 80(3), 232-254;
Hylton P., (1984), “The Nature of the Proposition and the Revolt against Idealism”, Philosophy inbHistory, 375-97.