Veneto

La Grande Guerra coinvolse attivamente il Regno d'Italia per 1250 giorni, dal 24 maggio 1915 al 4 novembre 1918. In questo lungo periodo la parte nord-orientale del paese, dai passi alpini tra Lombardia ed Alto Adige fino al Carso isontino, si trasformò in un gigantesco campo di battaglia con al centro il Veneto: qui il conflitto fu sempre presente e gran parte delle sue terre furono lo scenario delle più grandi battaglie tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico.

Ancora oggi sono numerose le tracce ed i resti della Grande Guerra, dalle Dolomiti e il Cadore fino alla foce del Piave passando per il Montello, il Massiccio del Monte Grappa e l'Altopiano di Asiago. In quelli che una volta furono i campi di battaglia, ancora oggi si possono vedere con i propri occhi trincee, costruzioni militari, crateri scavati da granate o gigantesche mine. Sulle vette delle montagne ci sono ancora i resti degli osservatori e dei forti militari che si opposero a quelli austro-ungarici dislocati nelle odierne province del Trentino e dell'Alto Adige mentre gli ossari e i sacrari sparsi su tutto il territorio mantengono vivo il ricordo di chi morì durante quei tre anni e mezzo. Il sistema fortificato presente nella laguna di Venezia presente fin dalla repubblica fu rafforzato sia dai Francesi che dagli Austriaci e che portò alla realizzazione del Forte Marghera. Nel 1883 vennero avviati i lavori per la realizzazione delle fortezze del campo trincerato di Mestre, del campo trincerato di Brondolo a Chioggia e tutte le opere fortificate nella laguna, al Lido e Pellestrina olte alla zona del Cavallino. Quasi sempre sulle preesistenti opere, vennero anche realizzate le modifiche durante la seconda guerra mondiale, troviamo quindi Bunker, batterie contraeree e navali. Stesse sovrapposizioni nel campo trincerato di Verona. Le fortezze Austriache vennero riutilizzate e nei vecchi bastioni della città vennero iniseriti bunker e rifugi antiaerei