Liguria

Quando si costituì il Regno d'Italia nel 1861, il neonato Stato ereditò alcune opere fortificate costiere già erette dal Regno di Sardegna lungo la costa ligure e dal Regno delle Due Sicilie a difesa dei porti più importanti. Le Alpi Occidentali erano uno degli obiettivi principali dei lavori di fortificazione, assieme alle piazze marittime di Genova e La Spezia. Il pericolo più consistente erano i possibili attacchi da parte francese alle coste liguri. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale la difesa costiera ligure fu privata di molti pezzi d'artiglieria inviati a Taranto e a Brindisi città più minacciate dalla flotta austriaca.

Fino all'8 settembre 1943, la difesa delle coste liguri era affidata a batterie con doppia funzione, antiaerea e antinave, che si distinguevano secondo la loro collocazione e composizione in batterie fisse, semi fisse e mobili. Il golfo della Spezia fin dai primi anni dell'Ottocento, grazie alla sua conformazione geografica, fu utilizzato quale arsenale militare e in quanto tale, soggetto a pesanti opere fortificatorie difensive. Diversi forti e postazioni di artiglieria create durante gli anni sopravvissero fino all'inizio del conflitto, quando le necessità di protezione di uno dei maggiori arsenali del Regno d'Italia, fece sì che molte opere furono riarmate e altre costruite ex novo. Con l'8 settembre 1943 le truppe tedesche presero il controllo delle fortificazioni e delle batterie italiane, in molti casi sabotate dopo la resa. La necessità di un sistema antisbarco sulle coste liguri diventò per i tedeschi di importanza cruciale, il comando supremo tedesco riteneva probabile uno sbarco alleato nel golfo di Genova e allo stesso tempo riteneva insufficienti le postazioni difensive esistenti. Partirono quindi subito i lavori di costruzione di nuove postazioni di artiglieria, bunker, postazioni Tobruk, muraglioni antisbarco, ostacoli anticarro e cavalli di frisia lungo le spiagge e le alture

Approfondimenti e ricerche

Alture di Genova (Righi)