Impiantistica
Lo spettro dei progetti relativi al settore impiantistico annovera i seguenti ambiti:
UNI 10339: Impianti aeraulici al fini di benessere
La norma UNI 10339 fornisce indicazioni in merito alla classificazione e la definizione dei requisiti minimi degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento degli stessi. Essa è applicata agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, installati in edifici chiusi. L’impianto aeraulico deve consentire di raggiungere e mantenere: le condizioni di qualità e movimento dell’aria e le condizioni termiche ed igrometriche dell’aria specifiche delle funzioni assegnate (filtrazione, riscaldamento, raffrescamento, umidificazione, deumidificazione) inoltre esso deve assicurare:
un’immissione di aria esterna pari o maggiore ai valori minimi, per ciascun tipo di destinazione d’uso, riferiti o al numero delle persone presenti, o alla superficie in pianta, o al volume dell’ambiente;
una filtrazione minima convenzionale dell’aria (esterna e ricircolata) tramite impiego di filtri di classe appropriata, per ciascun tipo di locale.
una movimentazione dell'aria (nel volume convenzionale occupato) con velocità comprese entro i limiti prescritti dalla normativa
Immagine 1 - Schema impianto aeraulico pianta
Immagine 2 - Schema impianto aeraulico sezione
UNI 9182: 1987 + A1: 1993 Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda
La norma fornisce:
le informazioni preliminari circa le caratteristiche dell'acqua potabile, nonchè gli obblighi e le "limitazioni per il suo impiego;
le" caratteristiche delle fonti di alimentazione dell'acqua potabile da parte degli utenti privati e le regole per l'allacciamento (compreso gli accumuli quando previsti)
le caratteristiche dell'acqua non potabile "e le limitazioni per il suo impiego;
" i criteri tecnici e i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell'acqua per tutti gli usi igienici o, alimentari ed altri, esclusi quelli di "processo industriale ed agricolo;
i" criteri per la progettazione esecutiva per la realizzazione delle reti e per la scelta dei principali componenti "degli impianti;
i criteri di" dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione ed ricircolo "dell'acqua calda;
i criteri da" adottare per la messa in esercizio degli impianti.
Tale norma può essere utilizzata nelle varie fasi della progettazione, esecuzione e collaudo degli impianti. Vengono considerati gli impianti realizzati negli edifici ad uso abitazione e in quelli ad uso collettivo quali uffici, alberghi, ospedali, scuole, caserme, servizi generali di industrie, campi sportivi e simili ad esclusione degli impianti relativi a processi di lavorazione e trasformazione dei prodotti.
Immagine 3 - Schema impianto distribuzione acqua calda ed acqua fredda
UNI EN 12056-2: 2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici.
La presente norma europea si applica ai sistemi per lo smaltimento delle acque reflue funzionanti a gravità. La norma è applicabile ai sistemi fognari all’interno di edifici ad uso residenziale, commerciale, istituzionale e di edifici industriali. La prima parte della norma descrive alcuni dei principali sistemi in uso mentre la seconda parte della norma stabilisce i principi che devono essere seguiti per la progettazione e il calcolo.
Immagine 4 - Schema impianto di scarico
UNI 10412: 1994 Impianti di riscaldamento ad acqua calda.
La presente norma stabilisce le condizioni, le modalità di installazione e di collaudo ai fini della sicurezza degli impianti termici che utilizzano come fluido termovettore acqua calda sotto pressione ed a temperatura non maggiore di quella di ebollizione a pressione atmosferica.
Essa viene applicata ai circuiti idraulici degli impianti termici ad acqua calda sotto pressione, con vaso di espansione aperto o chiuso, alimentati da generatori a combustibile solido, liquido o gassoso, compresi le caldaiette a gas con tiraggio naturale o forzato poste in batteria, da scambiatori di calore e da generatori a fluido diatermico con potenza nominale complessiva maggiore o uguale a 33 kW
(30 000 kcal/H).
Immagine 5 - Schema centrale termica
UNI 10779: 1198 - 2002 Impianti di estinzione incendi.
La presente norma specifica i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio degli impianti idrici di estinzione incendi permanentemente in pressione, destinati all’alimentazione di idranti e naspi antincendio.
Tali requisiti, in assenza di specifiche disposizioni legislative, sono fissati in relazione alle caratteristiche dell’area da proteggere. La presente norma si applica agli impianti da installare, a seguito della valutazione del
rischio di incendio, nelle attività sia civili sia industriali ad esclusione dei seguenti casi:
- edifici di altezza antincendio maggiore di 45 m;
- rete di idranti a secco.
I casi particolari che richiedono l’adozione di requisiti e criteri diversi da quelli prescritti dalla presente norma devono essere oggetto di diversa definizione. Per gli ampliamenti e/o modifiche di rete di idranti esistenti si rimanda al punto 10. La presente norma non si applica nei casi in cui sia consentita la derivazione degli apparecchi (naspi) dalla rete idrico-sanitaria a servizio dell’attività, senza separazione,dopo l’alimentazione, delle rispettive reti idriche.
UNI CIG 7129-1 - 2008: Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione
La presente norma fissa i criteri per la progettazione, l'installazione e il collaudo degli impianti domestici e similari per l'utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3a famiglia ed alimentati da rete di distribuzione di cui alla UNI 9165 e UNI 10682.
La presente norma si applica alla costruzione ed ai rifacimenti di impianti o parte di essi, comprendenti il complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del gruppo di misura o punto d’inizio, agli apparecchi utilizzatori di singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW. La presente norma si applica per pressioni comprese tra un massimo ed un minimo inrelazione al campo utile di funzionamento degli apparecchi. La pressione massima di tale campo non può essere comunque maggiore di 40 mbar per gas con densità relativa d ≤ 0,8 e di 70 mbar per gas con densità relativa d > 0,8.