TAG - ORIGINE GEOLOGICA DELLA LIGURIA
ORIGINE DI UN TERRITORIO E DI UNA REGIONE
LA LIGURIA
Straordinarie caratteristiche rendono la Regione LIGURIA quasi unica e affascinante, come poche altre regioni al mondo, condizioni particolarissime ne fanno un’area di grande interesse scientifico per i geologi di tutto il mondo.
Tutto cominciò con “l’Orogenesi Ercinica”, la formazione di montagne granitiche e rocciose, con l’emersione dalle acque a partire dall’età Paleozoica circa 350 milioni di anni fa.
Circa 200 milioni di anni fa nel Triassico si formarono le rocce “calcareo dolomitico” che dal Savonese raggiungevano l’attuale confine con la Francia
Circa 150 milioni di anni fa nel Giurassico in seguito ad un’intensa attività magmatica, si generarono le rocce di tipo “effusivo”e “intrusivo”, rocce chiamate “ofioliti” o “rocce verdi”, alla fine del Giurassico comincia la sedimentazione delle rocce a composizione silicea.
Circa 100 milioni di anni fa nel Cretaceo, si formano le rocce sedimentarie di tipo argilloso con calcarei e arenarie, dal Genovesato sino a Ventimiglia.
Durante il periodo Cretaceo, i Paleo continenti Europa e Africa, cominciarono ad avvicinarsi in seguito a movimenti delle Placche, la crosta dell'Oceano Ligure si infiltrava sotto la Placca europea in seguito al processo di Subduzione.
L'accumulo di sedimenti iniziò a formare quella che sarebbe divenuta la Catena degli Appennini.
Nell'Eocene medio, infine, si chiuse l'Oceano Ligure.
Le rocce del fondo dell'Oceano Ligure, compresse dal continente africano contro quello europeo, formarono l'imponente catena montuosa delle Alpi.
Le rocce che giacevano sul fondo dell'Oceano Ligure, formano a strati i monti delle Alpi, la formazione di queste rocce è una caratteristica particolare, ed è tipica, perché formate da sedimenti.
Mare Padano
FORMAZIONE DELLE ROCCE
Un calcare a nummuliti, fossili a forma di moneta, di monte Torraggio. Nella macrofoto spiccano le sezioni dei resti imprigionati nella pietra.
La strada dell'Amore che corre lungo la costa tra Riomaggiore e Manarola, nelle Cinque Terre è di 60 milioni di anni.
Alpi Marittime, al confine con la Francia: il Monte Torraggio da Monte Pietravecchia. L'ambiente ha caratteri simili a quelli del Trentino.
Questa è la splendida struttura "in interno" d'un granito savonese ridotto a sezione sottile e fotografato al microscopio il materiale racchiuso nel vetrino ha lo spessore di circa due decimi di millimetro. Ognuno dei minerali che compongono la roccia, ha risposto alla luce polarizzata colorandosi diversamente in uno straordinario gioco di rifrazioni. Così, i grigi chiari indicano i cristalli di quarzo, mentre le macchie colorate equivalgono alle miche, i colori non sono naturali ma nascono da interferenze ottiche, e costituiscono altrettanti segnali suggestivi.
Un blocco appena sbozzato di marmo rosso di Levanto, il pregio e dato dalle venature bianche che spiccano sul fondo, destinato ad assumere con la lucidatura colore rosso cupo.
Nell’era Terziaria circa 65/1,8 milioni di anni fa si formano le rocce di calcari fossiliferi di tipo con conglomerato e arenarie, di calcare detritico fossile, l’ultimo periodo del Terziario è costituita da formazioni di conglomerati e da marne chiamate erroneamente “tufi”, vede interessata la costa da Genova a Ventimiglia.
Infine nel Quaternario 1,8/0,01 milioni di anni fa si formano i sedimenti di costa, di fondovalle e tutte le coperture detritiche dei versanti e dei suoli in genere.
Tipica sezione di roccia basaltica vista al microscopio, i minerali si intersecano e s'intrecciano conferendo compattezza alla roccia.
Una delle colate basaltiche che si possono osservare presso Bargone, Casarza Ligure: sono eruzioni sottomarine in forma tondeggiante.
Si possono in sequenza, sintetizzare i Periodi, le Ere storiche e i fenomeni che hanno dato vita alla Regione Liguria :
CRONOLOGIA TEMPORALE:
Circa 350 milioni di anni fa;
“L’Orogenesi Ercinica Ligure” emersione delle masse in seguito a movimenti, scorrimenti e ripiegamenti che portano alla formazione di una catena montuosa.
Circa 200 milioni di anni fa:
Inizio dell’allontanamento del continente Paleoeuropeo dal continente Africano.
Circa 150 milioni d’anni fa:
In seguito alla distensione e allontanamento dei due blocchi continentali avviene la lacerazione del fondo marino con l’inizio di un’intensa attività vulcanica.
Circa 100 milioni d’anni fa:
Inizio riavvicinamento dei Blocchi Continentali Paleoeuropeo e Africano, in questa fase si verifica l’Orogenesi Principale Alpina.
Circa 50 milioni d’anni fa:
La Liguria di Ponente era quasi del tutto emersa.
Circa 5 milioni d’anni fa:
Tarda fase dell’Orogenesi, assestamento seguito al parossismo che delinea l’attuale condizione orografica.
Circa 1,8 milioni d’anni fa:
Continua l’assestamento con probabile modellazione superficiale, in quest’ultimo periodo ( circa 1 milione d’anni fa) si verificano importanti mutazioni climatiche che si susseguono, 4 Glaciazioni che provocano oscillazioni nel livello marino e quindi spostamenti della linea di costa, avvengono anche importanti cambiamenti delle condizioni ambientali.
Questi cambiamenti determinano la diversità e l’importanza del clima e dell'ambiente della Regione, in particolar modo del territorio del Ponente Ligure.
In seguito all’eccezionalità delle condizioni climatiche favorevoli, durante le glaciazioni, molti tipi di vegetali si salvarono migrando dal Nord Europa nelle valli liguri al riparo dai ghiacci e dal gelo, definiremo questa "eccezionalità"
“Occhio del Ciclone Climatico-Ambientale”.
RELITTI GLACIALI
Le Alpi Liguri Marittime rappresentano il maggior concentrato di biodiversità vegetale che hanno caratterizzato il periodo glaciale e postglaciale, il risultato è la presenza di una flora originale esclusiva ricca di specie antichissime vere reliquie di quell'era geologica.
Sono presenti specie come la Phyteuma cordatum, l'Helianthemum lunulatum, la Ballota frutescens, il Conolvulus sabatius, la Saxifraga cemua, cochlearis, la Cypripedium calceolus, la Silene campanula, l'Euphorbia valliniana, la Micromeria marginata, la Primula marginata, la Berardia subacaulis, la Thymelea dioica, la Moehringia lebrunii, il Ligusticum ferulaceum, l'Iberis nana, la Draba rizoide, l'Aquilegia alpina, l'Aster alpinus, la Salix herbacea, la Silene acaulis, il Geranium argenteum, la Pulsatilla alpina, il Ranunculus, la Rorippa islandica, l'Epilobium anagallidifolium, l'Onicera nigra, ecc. ecc. ecc…
Le Alpi Marittime rappresentano l'area con la maggior biodiversità con oltre il 50% dell'intera flora Italiana, questa particolarità deve essere messa in relazione con gli avvenimenti che hanno caratterizzato le ere preistoriche e storiche di quest'area e, degli esseri umani che qui hanno vissuto e si sono evoluti per una ragione ben precisa, la biodiversità territoriale, climatica, ambientale.
I Capolini dell'astro delle Alpi, parente d'alta quota della margherita, l'astro è frequente nelle Alpi liguri e sulle cime dell'Appennino.
La viola gialla sceglie di vivere nelle fessure fredde delle rupi elevate, dove al riparo dall'aggressione di specie più competitive.
La sassigrafa verde azzurra dai cuscinetti ricoperti d'una miriade di fiori, ricchi di calcare, i cuscinetti hanno la consistenza di pietre.
Sulle chiare rocce calcare dei nostri monti spicca il giallo acceso dei petali d'una sassigrafa dalla fioritura tardiva: la Sassigrafa autunnale.
Fiori giganti rispetto alla misura dei fusticini nani: la Sassigrafa dalle foglie opposte si arrampica sulle Alpi sino a sfiorare i quattromila metri.
Uno dei pochissimi esemplari liguri di stella alpina, prezioso "relitto glaciale" scampato per miracolo alle razzie dei raccoglitori selvaggi.
PIANTE, ANIMALI, E UOMINI.
Così, come per le piante, anche l’uomo primitivo costretto dalle avverse condizioni climatiche (Glaciazione di Wurm), scoprì l’importanza di questa Regione e, in particolare della zona sita nel Ponente Ligure in prossimità dell’odierna città di Ventimiglia (Balzi rossi), dove trovò sicuro rifugio, riparo dalle intemperie, un clima mite e cibo a volontà.
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