Per monti e burroni,
per siepi e giardini,
tra fiori e tra spini,
tra flutti e tra tuoni,
più lieve d'un raggio
del sole di maggio
volando viaggio
al comando della divina
che delle Fate è la regina.
D'una primula dorata
nella campanula fatata
troverò nascosta
la stilla incantata .
- William Shakespeare
Terra di fate
Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
e boschi che somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime
nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora ...
in ogni istante
della notte inquiete, in un mutare
incessante di luogo.
E così
spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove
fu giudicata la migliore)
scende giù,
sempre giù, ancora giù,
fin quando
il suo centro si posa sulla cima
di una montagna, come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,
s'adagia sui castelli
e sui borghi (dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono e un immenso
labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -
la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si distende
lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose,
rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia: le farfalle
che dalla terra salgono a cercare
ansiose il cielo e subito discendono
(creature insoddisfatte!) ce ne portano
solo una goccia sulle ali tremanti.
-Edgar Allan Poe
Confusa solo per un giorno o due
imbarazzata, ma non spaventata,
camminando nel mio giardino, incontro
una ragazza del tutto inaspettata.
Fa un cenno, ed appaiono foreste,
ogni cosa comincia ad un suo invito.
In un tale paese certamente
io non sono mai stata.
Emily Dickson
Le belle fate di Gianni Rodari
Le belle fate
dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna
in cerca di fortuna.
Ma cosa potevano fare?
Erano disoccupate!
Nessuno le voleva ascoltare
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare
che qualcuno le mandasse a chiamare.
Girava il mondo per loro
in cerca di lavoro
una streghina piccina picciò,
col naso a becco,
magra come uno stecco
che tremava di freddo perchè
era senza paltò.
E appena la vedevano tornare
si facevano tutte a domandare:
“Ebbene com’è andata?
Avremo un impiego?”
“Lasciatemi, vi prego,
lasciatemi respirare,
sono tutta affannata…”
“Ma come è andata?”
“Male!
C’è una crisi generale.
Ho salito tutte le scale,
bussato a tutti i portoni,
mendicato sui bastioni,
e dappertutto mi hanno risposto
che per vpo non c’è posto.
Vi dico una cosa seria,
altro che storie!
Fame, freddo, miseria…
E poi, e poi,
c’èsempre per aria la guerra:
ho visto certi generaloni,
con certi speroni,
con certi galloni,
con certi cannoni
dalla bocca spalancata…
figuratevi come sono scappata.
per noi su questa terra non c’è posto.
Ci vogliono cacciare ad ogni costo.
Voi se non mi credete,
fate come volete.
Io per me faccio il bagaglio
e me la squaglio”:
E le povere fate
ve le immaginate
a fare le valige?
… Il mago nella fretta si scorda la bacchetta
…Il castello si svuota in un momento.
a bordo di una nuvola la compagnia se ne va…
Dove, nessuno lo sa.
a bordo di una nuvola la compagnia se ne va…
Dove nessuno lo sa.
Forse in un paese
dove si sentono sicure,
dove anche i generali vogliono bene alle fate
e le circondano di premure
perchè sono così delicate.
Ed ora io mi domando:
Torneranno? Ma quando?
Si va dai generali
con gli stivali
incapricciati di fare la guerra
e si dice così
“Signori, per cortesia,
andate via da questa terra
andate sulla luna
o anche più lontano
in un posto fuori mano
La gente sarà più felice.
Si potrà stare in pace tutto l’anno,
e di certo così le fate torneranno”.
"Dai luoghi selvaggi venite o fate
e per qualche istante a questa terra badate;
venite danzande dall'irreale collina
per risvegliare il potere e compiere
la volontà divina;
nel mio giardino gioite e danzate,
possa la sua terra pullulare di fate!
Erbe, fiori, piante del giardino,
liberate ogni spirito divino!
Brillio ovunque sfere di luce fluttuanti
dalle terre degli Elfi belle e lucenti.
Fate, accogliete il patto che vi detto,
di onorarvi e trattarvi con rispetto!"
"Parola di Fata"- Claire Nahmad
Volando viaggio
al comando della divina
che delle Fate è la regina.
D'una primula dorata
nella campanula fatata
troverò nascosta
la stilla incantata .
- William Shakespeare
Un mondo infantile
d'elfi, di fate, di streghe, narrato su tronchi di legno
e bevuto
dall'innocenza
di occhi attoniti.
Ero condotta per mano
in luoghi inesistenti,
nei prati ricamati sui lenzuoli
ed il principe azzurro
aspettavo
sopra bianchi cavalli...
Grido di civetta sinistro,
latrato di volpe cacciata.
Diventai principessa
milioni di volte
in barba
al destino ignoto,
tra lampade magiche,
orchi mostruosi e
gnomi burloni.
Sono tempi lontani,
finiti,
coperti di polvere,
ma il c'era una volta
può riaprire la storia!!!
Dal Web - Autore sconosciuto
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