FAIRES
"... il regno delle fate e degli spiriti è molto più resistente dei sogni che gli uomini gli dedicano.
Forse rimarrà sempre sul punto di scomparire e non scomparirà mai."
-W.B. Yeats-
Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi,
che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate.
( da "Peter Pan" di James M. Barrie )
Le Fate abitano in mondi e regni fatati, luoghi che pochi hanno la fortuna di vedere.
Queste bellissime creature, si possono vedere solamente in determinate notti,
quando la luna piena illumina con luce dorata il crepuscolo.
Vivono in luoghi diversi, chi tra le acque,
chi sotto la superficie del terreno,altre tra il fuoco
e altre ancora dell’aria, tra i fiori, ed altre che possono comparire una volta ogni sette anni.
Le feste delle fate sono:
1 Febbraio, 1 Maggio, 1 Aprile, 1 Agosto, 25 Marzo,
Vigilia di Ognissanti, 23 Giugno, Natale, Vigilia di natale,
Notte di Capodanno, 1 Gennaio, Pentecoste, Solstizio di primavera,
21 Giugno, 23 Settembre e 21 Dicembre.
Le Fate dell’Aria
sono delle muse, leggiadre e sinuose e sono divise in Comeles e Sylphs.
Le Comeles sono responsabili di uragani e foschia,
le Sylphs sono chiamate spose del vento, simili a ninfe,
molto belle e se vengono urtate possono scatenare mulinelli d’aria e piogge abbondanti.
Fate dell’Acqua
vivono nei fiumi e sorgenti e si dividono in: Ninfe, Nereidi, Naiadi, Esperidi, Camene, Ondine, Silfidi e Pelne.
Le Ninfe vivono sulle sponde dei fiumi, sono belle ammaliatrici;
le Nereidi vivono nel mediterraneo belle e aiutano i marinai;
Naiadi sono ninfe dei fiumi, sono delle guaritrici e nutrici della vegetazione;
Silfidi conoscono il passato e futuro, mangiano rugiada e miele e vivono tra i cespugli di rose bianche
e le Pelne si possono tramutare in bellissime donne dalla voce melodiosa.
le Driadi e Amadriadi sono note come fate degli alberi, sono timide,
la differenza tra Driadi e Amadriadi sta nel fatto che le prime vengono a mancare quando un albero muore
e le seconde possono allontanarsi.
Fate della Terra
vivono tra le rocce, caverne, terra e cercano di mantenere la struttura della terra integra.
Si dividono in: Lusuri e Driadi e Amadriadi.
Le Lusuri sono colorate simili a lucciole a volte si mostrano a noi come fenomeni luminosi
Fate del Fuoco
si mostrano tra le fiamme, scintille e lampi. Si dividono in due tipi: Fiammelle e Salamandre.
Le Fiammelle sono delle sfere infuocate e senza di loro il fuoco non può esistere;
le salamandre sono creature snelle e sinuose e si trovano vicino ai vulcani o località vulcaniche.
La Radura faerica
Esiste, all'interno della Foresta di luce, un luogo che le Fate hanno scelto come loro dimora:
è la Radura faerica, zona sconosciuta ai più e invisibile all'occhio di chi la cerca.
Secondo molte leggende, essa si può scoprire solo per caso,
oppure devono essere le Fate stesse a volere che un visitatore acceda al loro Regno.
La presenza di queste creature ha reso la Radura la parte più impregnata di magia dell'intera Foresta:
grandi fortune capitano a chi si rivela un gradito ospite,
ma anche grandi sciagure possono cadere sul capo di chi non è rispettoso
e cerca di approfittare dell'ospitalità delle Fate.
Persino il severo Tempo evita di esercitare le proprie regole in questo luogo,
sacro alle Fate e agli Spiriti naturali tutti.
Si racconta che essa abbia effetti straordinari sui mortali
che hanno la fortuna e l'onore di accedervi.
Ma si racconta anche la triste storia di genitori che hanno perso i propri neonati,
di uomini che hanno perso le proprie spose,
di giovani ingenui e vecchi saggi, tutti smarriti nei Boschi delle Fate.
Il grande Tesoro delle Fate
In una grotta segreta alla Cordigliera dei Draghi giace tra muschi e muffa il grande Tesoro delle Fate.
Un Tesoro che è anche reliquia, il simbolo della potenza delle Faerie e della loro vendetta.
La notte in cui il Tesoro nacque, un Umano inquinato dal demone del denaro
osò arrecare un'enorme offesa a tutte le Fate tentando di tagliare le ali a coloro che bloccavano
il procedere della sua carrozza; ma il filo della sua spada incontrò solo i capelli di Fannith.
Come mosse da un'unica volontà, tutte le Fate presenti alla baia si unirono
in una magica danza attorno all'Umano, imprigionandolo nella Ridda che l'avrebbe donato alla Morte.
Laehel, Lillith, Fannith, Ingrid, Hyade e Lastrin danzarono per la sorella offesa,
per vendicare quella violenza che, colpendo una di loro,
oltraggiava l'intero Popolo alato.
La loro magia fermò il cuore dell'uomo occupato solo dal dio denaro,
vendicando l'onta subita alla presenza della loro Regina eterea.
Le Fate portarono la carrozza trainata da due cavalli al molo e
ammaliarono un barcaiolo per convincerlo a farsi trasportare sull'Isola.
Fannith castò l'incanto perfettamente così che la Regina stessa la nominò Maestra d'Incanti.
Guidate dalla loro amata Regina, le Fate attraversarono l'Isola
e giunsero così fino alla Cordigliera dei Draghi.
Qui lo Spirito progenitore indicò loro una caverna dove
le Fate nascosero la carrozza con tutto il suo grande Tesoro;
liberarono i cavalli e così la vendetta fu compiuta.
Tutt'ora la Regina attende che le sue figlie portino a compimento l'ordine che Lei ha dato loro:
le Fate devono impedire che la grotta possa essere violata a loro insaputa,
devono proteggere il grande Tesoro che è simbolo della loro potente magia.
(fonte http://faeriediavalon.forumfree.it/)
"Nella dimensione dei sogni e delle chimere -scrive H. Durville - sotto varie forme poetiche e affascinanti,
le fate arricchiscono di mistero la vita ...
Ai giorni nostri la voce carezzevole delle foreste, la calma di un lago,
sembrano far rivivere il profumo delicato delle antiche leggende
che immortalano questi esseri amati e prestigiosi, le fate."
In Francia, la fata Avril vegliava sulle praterie, era amica di giumente, greggi,
fanciulli e pastori, dei quali era considerata una sorta di beniamina.
In Provenza, le donne che non riuscivano ad avere figli si rivolgevano alla fata Esterelle.
Il popolo credeva inoltre all'esistenza di una fata singolare,
una donna serpente chiamata Vouivre, caratterizzata da una preziosa
gemma luminosissima incastonata nella fronte.
Nei Vosgi si tramanda l'antico ricordo di misteriose Dame Verdi,una specie di fate-sirene
assai temute per il loro potere ammaliatore e particolarmente note presso il lago di Longemer.
La loro specialità consisteva nell'attirare con voce incantatrice chiunque si avventurasse
di notte nelle loro vicinanze e una volta ghermito,
l'incauto prescelto era posto al centro delle loro danze e diveniva oggetto degli scherzi
e dei divertimenti più sfrenati, fino a quando, stanche del loro stesso gioco,
scomparivano ridendo nelle profondità cupe del lago ...
Le fate si trovano presso tutti i popoli del Nord ed era antica opinione
che la grandine e le tempeste non guastassero per niente i frutti della terra nei luoghi da esse abitati.
Le fate venivano la sera, al lume della luna e si trasportavano da un luogo all'altro
con la velocità del pensiero, a cavallo di un grifone, di un gatto di Spagna o sopra una nuvola.
Si pensava che per un capriccio del loro destino, le fate erano cieche in casa loro,
mentre disponevano di cento occhi in ogni altro luogo.
In Svezia - poi- si dice che se ne vedessero moltissime.
"Esse dimorano in oscure grotte e nelle parti più remote delle foreste,
mostrandosi talvolta, parlando a coloro che vanno a consultarle e scomparendo in un baleno".
Le Fate, sempre secondo l'ermetista francese H. Douville, sono esseri fantastici nei quali
sembrano perpetuarsi antichissimi ricordi di carattere magico e mitologico:
dèe-madri, ninfe, druidesse, streghe.
Tutti questi appellativi con i quali furono designate in passato,
sono un curioso monumento dell'antica divinizzazione degli oggetti fisici
che ispirarono all'uomo la meraviglia oil terrore.
La credenza nelle fate, al di là delle successive metamorfosi, fu originariamente,
e ancora rimane, una delle espressioni più gentili, naturali della nostra poesia.
Tra il buono e il malvagio, l'angelo e il demone, la leggenda scopre un altro essere: la Fata.
Tra il cielo e l'inferno, la leggenda crea un mondo - abitato dalle fate.
Tra la luce e le tenebre, la leggenda dà vita al crepuscolo, l'atmosfera fatata.
(fonte http://estateincantata.blogspot.it)
Le fate sono state e forse ancora oggi sono considerate gli spiriti guardiani dei boschi e dei giardini.
Ad ogni tipo di fiore è assegnata una fata guardiana.
La fata della rosa è graziosa, fragile e aureolata di una dolce luce: si può invocare per realizzare i desideri d'amore e gli affetti.
La fata del ciclamino è di carattere dolce e riservato e può essere chiamata per propiziare benessere, energia, meditazione, sicurezza.
La fata della margherita è invece solare, cordiale e amabile: dona amore, vitalità, gioia di vivere; a differenza di quella del giglio, altera e taciturna, alla quale tuttavia si può chiedere sostegno nello studio, nella carriera, nel lavoro, nella volontà.
La fata del tulipano è vanitosa e poco socievole, ma può essere utile per i più ambiziosi.
La fata dell'orchidea, bellissima, sensibile e poetica, propizia il talento e la riuscita di artisti, scrittori, poeti.
La fata del papavero, romantica e svolazzante, ma non frivola, che protegge la casa e le persone.
La fata del geranio nobile e generosa, che difende dall'invidia.
La fata della lavanda orgogliosa, passionale, volitiva e selvaggia che allontana gli spiriti maligni e protegge da streghe e sortilegi.
Le fate dei fiori si dedicano dunque interamente al mondo vegetale, a tutte le specie di erbe, piante, fiori - che rivitalizzano costantemente grazie alla loro energia eterica e spirituale. Esse aiutano a trasmutare gli elementi chimici e catalizzano l'energia dell'atmosfera, affinché i fiori possano assimilarla.
La Viola del Pensiero è uno dei fiori preferiti dalle Fate:
una violetta posta nell'occhiello della giacca o un mazzolino tenuto in casa
oppure offerto alla persona del cuore, propizia l'amore ...
A molti altri fiori comunque sono attribuiti gli stessi meravigliosi
poteri attribuiti alle Fate: la Primula, per esempio e il Myosotis.
In Scozia ed in Inghilterra le virtù protettive della Primula sono paragonate
alla magica Lavanda e mazzetti o sacchetti di questi fiori occupano punti strategici della casa
o i cassetti della biancheria, a scopo protettivo.
In Irlanda si usa addirittura spargere di primule anche la soglia e il pavimento
dell'ingresso delle abitazioni, per allontanarne gli spiriti malvagi.
Vi sono però alcune piante sulle quali le Fate estendono il loro assoluto dominio e che,
quindi, non possono essere nemmeno sfiorate da un comune mortale.
E' il caso del Loglio e della Datura, quest'ultima decisamente pericolosa:
all'interno dei suoi attraenti e lunari fiori a calice (chiamati normalmente Trombe degli angeli) l
e Fate amano sognare.
Nel Somerset si evita accuratamente di cogliere i Giacinti di bosco,
nonché i Tulipani dei giardini, sui quali le Fate vegliano gelosamente.
La giusta morale della favola consiglia di astenersi dal cogliere fiori e piante - soprattutto se nati nel loro ambiente naturale.
(fonte http://estateincantata.blogspot.it)
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