LINEE GUIDA PER LA STESURA DELLA TESI DI LAUREA SPERIMENTALE

Premessa

La realizzazione della tesi di laurea sperimentale costituisce il momento culminante del percorso di studi universitario nei Corsi di Laurea magistrali in Biotecnologie mediche e Genomica funzionale. E’ un momento di arricchimento e crescita personale, in cui si mettono in pratica conoscenze e metodologie acquisite durante il proprio Corso di Studio ed il tirocinio sperimentale.

La tesi di laurea magistrale prevede che lo studente, sotto la supervisione del Relatore di tesi, affronti una tematica di studio, pianifichi un’attività di ricerca, svolga attività sperimentale con un buon livello di autonomia ed elabori i risultati ottenuti giungendo ad una interpretazione originale delle problematiche affrontate. La preparazione della tesi di laurea, comprensiva della prova finale, corrisponde all’assegnazione di 30 CFU.

E’ importante considerare che la tesi di laurea verrà considerata come il primo lavoro scientifico e professionale dello studente, che potrà presentarla come "biglietto da visita" nei colloqui lavorativi. Infine, va ricordato che la tesi sperimentale costituisce un titolo valutabile nei concorsi pubblici nazionali e internazionali.

Tesi Sperimentale

I Corsi di Laurea in Biotecnologie mediche e Genomica Funzionale prevedono unicamente la preparazione di una tesi di laurea sperimentale, che potrà essere condotta presso strutture dell’Università o aziende/enti esterni.

E’ possibile chiedere la tesi a qualsiasi docente o ricercatore dei Corsi di Laurea in Biotecnologie mediche e Genomica Funzionale.

La disponibilità di tesi di laurea extra-universitari dipende strettamente dall’offerta dei docenti. É assolutamente sconsigliato che lo studente intraprenda personalmente contatti con aziende/enti senza la disponibilità di un docente universitario che si fa garante della sperimentalità delle attività che lo studente condurrà in azienda.

Relatore e Correlatore

Il Relatore è il docente con cui lo studente deve interfacciarsi durante la sua attività.

La funzione del Relatore è quella di seguire il laureando durante lo svolgimento delle attività. In particolare, il relatore si occupa di:


  • Aiutare a individuare e definire un argomento di studio;

  • Concordare tempi ragionevoli di attività sperimentale e stesura dell’elaborato;

  • Suggerire indicazioni utili (struttura e organizzazione dello studio, fonti documentali, spunti bibliografici, suggerimenti redazionali, …) per un corretto e adeguato svolgimento del lavoro;

  • Leggere l’elaborato di tesi, suggerendo miglioramenti e indicazioni sul contenuto e sulla forma.


Il Relatore può avvalersi della collaborazione di uno o più Correlatori che possono seguire l’intero sviluppo del lavoro, o parte di esso, qualora la natura delle attività lo richiedano. Il Relatore ed il Correlatore non sono tenuti ad effettuare il controllo ortografico e sintattico. Possono segnalare la non adeguatezza del materiale consegnato, ma sarà cura dello studente procedere alle correzioni per poter presentare al Relatore testi redatti in lingua corretta.


Formato della tesi di laurea

L’elaborato deve essere redatto su fogli A4 e stampato fronte retro. Lo studente può decidere se la copertina deve essere in cartoncino leggero o similpelle. Sul frontespizio devono essere riportate le indicazioni seguenti in accordo con il modello in allegato (allegato 1).

Il formato delle pagine deve seguire, per quanto possibile, le seguenti impostazioni principali:

• carattere proporzionale: Times New Roman, corpo 12 (normale) e corpo 10 (apici e pedici)

• interlinea: 1.5

• spaziatura prima e dopo il paragrafo pari a 0

• testo giustificato

• margine superiore: 2 cm

• margine inferiore: 2 cm

• margine sinistro: 3 cm

• margine destro: 2 cm

Struttura dell’elaborato

La tesi di laurea magistrale può essere redatta in lingua italiana o in lingua inglese.

Solitamente ha un numero di pagine compreso tra 40 e 60. Tuttavia, tali numeri costituiscono solo una indicazione generale e non un criterio in grado di discriminare un lavoro di buona qualità da uno meno curato. Tesi molto lunghe possono includere numerosi dati, ma poco significativi e presentati in modo disorganizzato. D’altra parte, una tesi breve, in cui vengano discussi i dati in modo chiaro e sintetico, verrà sicuramente apprezzata maggiormente.

Le Tesi di Laurea presentano la seguente struttura generale:

• Frontespizio

• Indice

• Riassunto

• Introduzione

• Scopo della tesi

• Materiali e metodi

• Risultati/Discussione (queste due sezioni possono essere separate oppure unite)

• Conclusioni

• Bibliografia

• Sitografia

• Eventuali appendici (tabelle, grafici, ecc.)

Tali capitoli devono essere sviluppati seguendo alcune regole che trovate riassunte in questo documento. Nelle sezioni successive saranno definite e spiegate le parti principali che compongono l’elaborato.


Frontespizio

Esempio di Frontespizio

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

__________________________________________________________

Dipartimento di Scienze della Vita

Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologi Mediche

(Oppure)

Corso di Laurea Magistrale in Genomica Funzionale

Titolo della TESI

Laureando/a: Relatore:

Nome Cognome Prof. Nome Cognome

Correlatori:

Prof. Nome Cognome

Anno Accademico 20xx-20xx



Indice

L’indice della tesi di laurea mostra la struttura del lavoro. Nell’indice è necessario indicare tutti i capitoli e i paragrafi che compongono la tesi di laurea ed i rispettivi numeri di pagina. È importante usare dei titoli chiari, sia per i capitoli che per le varie sezioni: in questo modo, il lettore avrà una panoramica chiara delle informazioni contenute.

Esempio:

INDICE

RIASSUNTO 1

1 INTRODUZIONE 5

1.1 IL GENE INTERROTTO 5

1.1.1 La scoperta del gene interrotto 5

1.1.2 Caratteristiche degli introni e degli esoni 6

1.2 IL PROCESSO DI SPLICING 8

1.2.1 Il pre-mRNA 8

1.2.2 I siti di splicing e le sequenze consenso 9

Lunghezza media consigliata: 2 pagine.

Riassunto

Il riassunto serve al candidato per esporre in modo sintetico:

· Modalità di conduzione dello studio;

· Metodologie di lavoro scelte per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

· Principali risultati ottenuti e il loro significato.

Lunghezza media consigliata: 1 pagina.

Introduzione

L’introduzione deve contenere gli elementi essenziali per introdurre e spiegare le principali nozioni al fine di contestualizzare gli obiettivi della ricerca. I concetti espressi devono essere sostenuti da una bibliografia adeguata e pertinente.

La citazione delle fonti è una parte essenziale e caratterizzante della tesi di laurea, in quanto dimostra che lo studente ha svolto un lavoro di documentazione dettagliato e ampio.

Sono considerati riferimenti bibliografici adeguati:

· Pubblicazioni su riviste scientifiche,

· Libri a carattere scientifico,

· Atti di convegni internazionali e nazionali,

· Brevetti ed indicazioni normative.

Ogni riferimento bibliografico deve essere riportato nella sezione Bibliografia del manoscritto.

Nel testo è possibile utilizzare Figure e Tabelle. Le Figure devono essere numerate in ordine progressivo e opportunamente descritte da una didascalia che va posta al di sotto di esse. Le Tabelle vanno numerate indipendentemente dalle Figure, inserendo la didascalia sopra/sotto la tabella.

Importante! Nel caso in cui Figure o Tabelle siano riportate da altri lavori, l’Autore della Figura o Tabella deve essere citato al termine della didascalia.

Lunghezza media consigliata: 10-15 pagine.


Scopo del lavoro

In questo capitolo vengono descritti gli obiettivi del lavoro sperimentale.

Lunghezza media consigliata: 1 pagina.

Materiali e metodi

In questo capitolo vengono presentati i materiali e i metodi utilizzati durante lavoro sperimentale. Leggendo questa sezione, un ricercatore dovrebbe essere pienamente in grado di riprodurre interamente la sperimentazione descritta.

Per ciascun reagente e strumento analitico deve aver indicato il nome/modello, la casa produttrice, la città e lo stato dove è stato prodotto.

Lunghezza media consigliata: 10-15 pagine.

Risultati e Discussione

Nella sezione relativa ai Risultati, vengono presentati i dati ottenuti attraverso l’utilizzo di Figure e Tabelle.

Ciascuno di questi elementi deve essere richiamato nel testo.


Es. 1: La Figura 1 mostra le variazioni di espressione genica in seguito al trattamento effettuato...

Es. 2: Nella Tabella 1 è riportata lista dei geni analizzati ed i rispettivi ortologhi nella Drosophila...


I Risultati devono essere descritti con chiarezza e commentati in modo critico, facendo riferimento alle diverse fonti bibliografiche che devono essere opportunamente citate.

Nella Discussione devono essere commentati tutti i risultati ottenuti e confrontati con la letteratura esistente.

Lunghezza media consigliata: 15-20 pagine.

Queste due sezioni (Risultati e Discussione) possono essere separate oppure unite.

Conclusioni

Nelle conclusioni vengono ricapitolati i risultati ottenuti, discutendo i possibili sviluppi del lavoro svolto. Le conclusioni devono essere brevi (massimo una facciata) e comporsi dei seguenti punti:

· Indicazione di ciò che si è esposto e del suo significato;

· Indicazione dei possibili ulteriori sviluppi.

Lunghezza media consigliata: 1 pagina.


Bibliografia

Tutti i riferimenti bibliografici devono essere pertinenti e la fonte deve sempre essere verificata.

Esistono diversi standard che possono essere adottati per compilare una bibliografia. L’importante è che, una volta effettuata la scelta dei criteri da utilizzare, questi vengano mantenuti costanti all’interno dello stesso documento.

In questa sezione vengono riportati in modo completo e in ordine alfabetico oppure numerico (secondo l'ordine di citazione nel testo) tutti gli articoli, le rassegne, i capitoli di libri, i libri, gli atti di congressi, convegni, ed i brevetti che lo studente ha consultato e studiato per redigere la tesi.

Quelle che seguono sono due delle possibili modalità di compilazione di una bibliografia per le varie tipologie di testi (libri, articoli, ...).

Esempio 1:

Citazioni nel testo:

Studi recenti hanno dimostrato.... [1, 2].

Bibliografia:

1. Neumann M, Sampathu DM, Kwong LK, Truax AC, Micsenyi MC, Chou TT, et al. Ubiquitinated TDP-43 in frontotemporal lobar degeneration and amyotrophic lateral sclerosis. Science. 2006;314(5796):130-3. doi: 10.1126/science.1134108. PubMed PMID: 17023659.

2. Ling SC, Polymenidou M, Cleveland DW. Converging mechanisms in ALS and FTD: disrupted RNA and protein homeostasis. Neuron. 2013;79(3):416-38. doi: 10.1016/j.neuron.2013.07.033. PubMed PMID: 23931993; PubMed Central PMCID: PMC4411085.

Esempio 2:

Citazioni nel testo:

Studi recenti hanno dimostrato....(Ling et al., 2013; Neumann et al., 2006).

Bibliografia:

Ling, S.C., Polymenidou, M., and Cleveland, D.W. (2013). Converging mechanisms in ALS and FTD: disrupted RNA and protein homeostasis. Neuron 79, 416-438.

Neumann, M., Sampathu, D.M., Kwong, L.K., Truax, A.C., Micsenyi, M.C., Chou, T.T., Bruce, J., Schuck, T., Grossman, M., Clark, C.M., et al. (2006). Ubiquitinated TDP-43 in frontotemporal lobar degeneration and amyotrophic lateral sclerosis. Science 314, 130-133.

Di seguito è visibile l'elenco di tutti dati che una buona citazione bibliografica deve avere.

TIPO DI PUBBLICAZIONE (FORMATO-BASE DELLA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA)

LIBRI (Cognome e nome autore/curatore -anno-, titolo, numero edizione, luogo di edizione, casa editrice-collana).

ARTICOLI DI RIVISTE (Cognome e nome autore (anno), "titolo articolo", titolo della rivista, volume, numero di pagina iniziale e finale).

CAPITOLI DI LIBRI, ATTI DI CONGRESSI, SAGGI IN OPERE COLLETTIVE (Cognome e nome autore (anno), titolo capitolo, in Titolo dell'opera collettiva,nome e cognome curatore, numero edizione, luogo di edizione, casa editrice, numero del volume, numero di pagina iniziale e finale).

Sitografia

In questa sezione vengono riportati tutti i siti web citati. Sono ritenuti attendibili solo i siti web istituzionali di enti organizzativi e legislativi.

Possono essere menzionate informazioni reperite su siti di aziende relativi a prodotti e servizi offerti, purché adeguatamente citate.

Dal momento che i siti web sono in continua evoluzione, è necessario riportare il sito consultato e la data di consultazione. Non sono ritenuti attendibili citazioni da Forum groups, Wikipedia e simili.

Es: https://ghr.nlm.nih.gov/condition/amyotrophic-lateral-sclerosis, consultato il 30/01/2018


NOTA SUL REATO DI PLAGIO

Definizione di plagio:

“Appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui, letterario, artistico e simile, che si voglia spacciare per proprio” (Dizionario lo Zingarelli, Zanichelli 1999).

Si tratta di una pratica disonesta che viola le norme etiche fondamentali della vita universitaria. Il plagio può avvenire in diverse forme:

• copiare direttamente, parola per parola, il lavoro di un’altra persona, senza l’uso di virgolette e senza un riferimento alla fonte (la fonte può essere pubblicata in un libro o una rivista, o non pubblicata; può essere un documento in rete copiato con la funzione “copia e incolla”; può essere la relazione di un altro studente, copiata con o senza il suo permesso);

• parafrasare il lavoro di un’altra persona senza alcuna indicazione della fonte;

• presentare una idea innovativa di un’altra persona senza indicare la fonte.

Quando si presentano le idee altrui, per evitare sospetto di plagio, bisogna includere sempre dei riferimenti alle opere consultate, segnalandole nella bibliografia alla fine della tesi.

Il plagio effettuato da studenti nel comporre la propria tesi di laurea implica che la tesi (o la parte di essa implicata) dovrà essere riscritta. Pertanto, se il plagio è scoperto nell’imminenza della seduta di laurea, lo studente non potrà essere ammesso all’esame finale.

Sulla base delle norme esistenti, di cui vengono riportati alcuni riferimenti legislativi, il plagio può avere altre conseguenze:

a) L’art. 1 della legge 19 aprile 1925, n. 475 sanziona penalmente la condotta di chiunque «in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l'abilitazione all'insegnamento ed all'esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri». Per questo reato è prevista la pena della reclusione da tre mesi ad un anno.

b) Secondo la Cassazione penale, sez. III, 13 aprile 2011, n. 18826, in «Cassazione penale», 2012, f. 7-8, 2680, «integra il reato punito dall'art. 1 l. n. 475/25 la condotta di chi presenta una tesi di laurea, asseritamente di natura compilativa ma, in realtà, contenente la mera trasposizione grafica di altro elaborato di diverso autore con alcune correzioni e l'aggiunta di minimi elementi di novità, senza alcun contenuto frutto di personale elaborazione o, comunque, di valutazione critica della fonte utilizzata».


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