23 Ottobre 2012
<Non me ne frega niente di perdere 4-1>. E siccome il Marronaro ha sempre e solo avuto signori nel suo spogliatoio, nessuno s’è permesso di contraddire uno dei giocatori più esperti e carismatici. Così, la seconda sconfitta consecutiva fa puntare l’indice ai tifosi contro la società e il mercato, condotto peggio del Milan che almeno ha incassato dalle cessioni eccellenti. Dopo i fuochi d’artificio
promessi in estate, la campagna acquisti si è ridotta al solo Vega, già fuori combattimento per un mese, a causa di un colpo al gozzo che poteva anche essere fatale. L’ultimo arrivo, quello che, secondo gli annunci societari, dovrebbe chiudere le trattative, ha il sapore di una gomma masticata e già messa sotto la suola. Miulli - gran bel rientro non c’è che dire… - per ora ha rivitalizzato l’attacco come una dose di gerovital su un cadavere tumulato. Alla fine, i retroscena parlano di un duro confronto nello spogliatoio, dove la formula del campionato è stata a lungo discussa. D’altronde, il giocatore triste si riconosce dalle scuse e dalle lamentele che riesce a produrre in
quantità record. L’anno scorso c’era Darioz Abete e il suo format leonardesco, l’erba sintetica e fracida di San Martino, una qualità arbitrale fetente, e il freddo porco che ossidava i muscoli. Stavolta c’è un cemento plastificato che richiede il sacrificio delle giunture a gente di una certa età. E una formula che perlomeno equivale la precedente. Se resti in A ti giochi qualcosa, scendendo in B nemmeno un salume in palio. Quindi, in conclusione, serve dimenticare tutti i problemi, mettersi le gambe in spalla e pedalare, per restare aggrappati alla serie maggiore ed evitare invece di aggrapparsi al ca…mpo di gioco.
28 Febbraio 2012
Il giro di boa è arrivato e il Marronaro se la gode da lassù. Solo soletto, tranquillo, ma con la consapevolezza che nel girone d’andata tutto è filato come meglio non poteva. Nove partite che hanno portato a 7 vittorie e 2 pareggi, l’ultimo dei quali risale al 2 novembre scorso. Quasi quattro mesi fa (anche se di mezzo c’è stata la pausa invernale). I blaugrana hanno segnato 53 gol (l’ultimo festival contro il Tasso ha aiutato le statistiche) subendone solo 22 (anche se in mezzo c'è lo zero dei gol subiti nella partita vinta a tavolino contro Sputnik). I numeri non lasciano spazio a equivoci: finora il Marronaro è stato perfetto. Simo è stato costante nel bene; Mj e Anga hanno assicurato la forza necessaria in difesa; Ciccio si è permesso qualche scorribanda in avanti; il capitano è stato superlativo sul fronte realizzativo (14 gol in 9 gare); Miully e Beppe hanno garantito la qualità che al Marronaro serve; Flag ci ha messo gol e sacrificio; il Vecchio ha contribuito con generosità e reti. Nonostante questo, come si diceva, tutto è andato bene, stra-bene, pure troppo e il vero banco di prova lo si trova ora quando cioè i nostri si ritroveranno di fronte Brevi. All’andata finì 6-4 ma gli avversari si presentarono senza un portiere di ruolo e i nostri si salvarono nonostante una serie impressionante di amnesie difensive. Alla ripresa non ci saranno Simo, Beppe e forse Flag, assenze pesanti a cui una squadra ambiziosa deve saper supplire. Il resto è tutto nello spirito e nel cuore di questa squadra che sa bene che se vuole continuare a coltivare sogni di gloria dovrà sempre andare al di là dei propri limiti. Solo così il Marronaro continuerà ad essere super come in questa prima parte della stagione. FORZA RAGAZZI……………
4 Aprile 2011
Prima o poi doveva succedere. E forse è capitato nel momento migliore, nel senso che una sconfitta così può solo fare bene. E’ difficile entrare con sicurezza nei perché di una battuta d’arresto come quella contro il Tasso.
Di sicuro ci sono motivi tecnici: l’assenza di Simo, l’uomo più in forma della squadra insieme a Flag e la contemporanea dipartita di Picca ha costretto ad una soluzione di emergenza (il Ciccio) che il Marronaro di oggi non può più permettersi. Simo ha dimostrato a più riprese di essere una delle colonne portanti della squadra. E’ in condizione, sa motivare il gruppo (e nello stesso tempo infastidire gli avversari), è bravo a leggere le situazioni dentro e fuori la partita. Alla impalpabilità del portiere titolare si è aggiunta anche la mancanza di Dario che negli ultimi tempi ha saputo segnare gol pesanti seppur con minutaggi ridotti.
C’è poi il fattore “serata no”: Miully in condizioni precarie (anche se le ha taciute e questo non va bene, mio caro), Merlo arrivato all’ultimo momento causa lavoro e chiaramente in affanno, Beppe più “mosso” del solito.
A chiudere il conto, infine, è innegabile che abbia inciso anche un certo appagamento da risultato, viste le ultime importanti performance. La sconfitta con Tasso è giusto limitarla entro questi confini senza andare a cercare altro. E a dimostrarlo ci sono gli ultimi dieci minuti di autentico furore con cui i blaugrana avevano cinto d’assedio il fortino avversario. Il punto di (ri)partenza è proprio quel furore, lo stesso che verrà chiesto a tutti nel match di recupero contro lo Yoox. Certo, a fronte del rientro di Simo, ci saranno le assenze di Beppe e Dario; ma questa è la classica partita da dentro o fuori, di quelle cioè che il Marronaro è abituato a giocare con il coltello tra i denti. E allora ecco è solo questo che serve. La rabbia, la determinazione, la concretezza di chi ha capito fino in fondo che la scorsa settimana si è trattato solo di una giusta lezione. Avanti ragà……
1 Marzo 2011
Ci sono sensazioni che si sciolgono lungo le fibre del corpo come un pezzo di cioccolata o una zolletta di zucchero. Si rimane lì, sospesi, quasi in estasi. Sono i momenti in cui sai di avere superato te stesso, di avere fatto qualcosa di grande, qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. La vittoria del Marronaro sul Mulino e il conseguente approdo alla serie A hanno questo sapore. Il vecchio cuore blaugrana e quella voglia matta di gettarlo oltre l’ostacolo, laddove non ci può essere altro che l’esultanza, la gioia, la felicità, sono tornati. Nell’ultimo mese il Marronaro si è ripreso tutto, anche la sua storia, è tornato ad essere squadra, a difendere con il coltello tra i denti e la fascetta rossa sulla testa, a ripartire in attacco come una molla impazzita. Ad essere squadra. Su tutto basta un dato: nelle prime sei partite della stagione Simo e soci hanno subito 22 reti (media 3,6 a gara); nelle ultime quattro sono stati 12 i gol al passivo (3 di media). Mantenendo al contempo la stessa capacità realizzativa (da 3,6 reti realizzate di media a partita a 3,7). Un bel salto in avanti, ma soprattutto la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Tutti stanno dando il massimo, la convinzione cresce match dopo match e i risultati non possono non arrivare. Ora però si fa sul serio e l’inizio della seconda fase è di quelli da brivido: c’è il Cafè Jamaica, la prima della classe, la squadra che nel primo confronto diretto della stagione si era imposta 5-4. Allora fu una sconfitta con onore e con una serie infinita di polemiche per un arbitraggio quanto meno discutibile. Ora però si riparte dallo 0-0 e con una voglia matta di fare ai fumati caraibici uno sgambetto alla Mj. Di quelli che ti lasciano sdraiati. Daje ragà…..
18 Febbraio 2011
In questo campionato a singhiozzo, quasi sincopato tra neve, recuperi e menate varie, ci sta che anche una serie di risultati utili consecutivi possa sembrare meno serie. Però il Marronaro di questo scorcio di 2011 ha regalato segnali importanti. Soprattutto le ultime due partite contro Tasso e Oilalà hanno consegnato al campionato di San Martino il vecchio spirito guerriero dei blaugrana. Ora però c’è l’ultimo passo da fare, quello che vale il dentro o fuori dalla serie A. L’ostacolo si chiama Mulino, buona squadra ma niente a che vedere con le corazzate di cui sopra. Come al solito il tema in casa blaugrana è la testa con cui si arriverà al match decisivo. Le ultime due settimane sono state ricche (si fa per dire) di infortuni, malattie, sfighette varie che possono aver tolto un po’ di brillantezza a qualcuno dei nostri. E a non aiutare ci si è messa pure la squalifica per una giornata del buon Mj. Ma a differenza di quanto accaduto in passato c’è una consapevolezza diversa nei “marronai”. La squadra continua a subire qualche gol di troppo, è vero; ma è anche vero che sta ritrovando una sua quadratura, c’è più grinta, più voglia di spendersi in una ricorsa all’avversario che ha saltato di netto il compagno. C’è la sicurezza di due bomber (Miully e Flag) che si trovano a memoria, di un Beppe che sta tornando quello di una volta e di una difesa che si sta pian piano allontando dalle sue mille paure. Senza dimenticare Simo che in porta ha ritrovato forza e motivazioni che a inizio stagione sembravano un po’ spente. E quelli che per problemi e sfighette varie hanno giocato meno. Un esempio per tutti, Dario nella partita contro il Tasso. Assenti Mj, il Vecchio e un Merlo ritardatario, ha estratto dal cilindro quel carattere e quei due gol che sono valsi la vittoria. Da lì deve ripartire il Marronaro. Da lì ripartirà per fermare il Mulino ed entrare da vera mina vagante nelle Top 6 della serie A. Daje ragà….
09 Dicembre 2010
L'ultima speranza del Marronaro si chiama ricerca. E' di pochi giorni fa infatti, la notizia che i soliti
scienziati statunitensi stanno approntando la macchina per “leggere” i sogni dell'uomo. Passo fondamentale per capirne la psiche, gli impulsi che la governano, le paure che l'attraversano. Cosa sogna Flag nell'ancora per poco inviolabile intimità notturna? Cosa si materializza nella nuvoletta fosforescente di Mj Lazzari e di tutti i suoi compagni? Si sbrighino i dottori, perchè i blaugrana hanno maledettamente bisogno di capire da quale parte del cervello arriva quella zavorra che ne appesantisce gambe e corsa. Un fiume di merda, per essere espliciti, la stessa in cui la truppa del quasi disperso (sarà un segnale anche questo?) presidente onorario Mingo si è cacciata a colpi di risultati assurdi. L'ultimo 3-3 con i derelitti del Caracarota, roba da Milan-Liverpool di Istanbul, per fortuna senza rigori finali, scomoda psicanalisi e psichiatria: come si fa?
D'accordo, le assenze. Va bene, l'inesperienza di Picca, la leva calcistica da maturare di Dario. Ancora, il destro putrefatto di Flag, le pause mortali di Miully, l'entusiasmo calante del capitano, la linea di Michael. Ma cos'è, di tutto questo, che i nostri tumefatti (nell'animo) eroi, nella loro vite passate, tutte migliori di questa attuale, non hanno già affrontato e superato con lo spirito di gruppo? I difetti sono vecchi e conosciuti, migliorarli a una veneranda età è forse sforzo da non chiedere. Ma il passo indietro, in termini di coesione, sacrificio, concentrazione e intensità è fin troppo evidente, e inammissibile. Il vessillo Marronaro barcolla, e rischia anche di mollare in queste condizioni. Però non è finita, anzi, potrebbe ancora cominciare ora, quando arrivano le sfide storiche. Il sapore d'antiche battaglie con gli Oilalà e il Tasso Team potrebbe risvegliare l'orgoglio dei crociati, come già successo coi Cazzuti. La serie A è ancora possibile, pure un'eventuale retrocessione potrebbe spingere la squadra a reagire e a ribaltare i destini in rimonta. Yes, we can, ma a patto di sentirselo dentro e volerlo davvero. A tutti i costi, come una volta.
25 Novembre 2010
I numeri parlano chiaro. Dopo sei partite giocate il Marronaro ha messo a segno 22 reti subendone altrettante. Un segnale su cui riflettere che snatura il dna dei blaugrana. Da sempre il primo punto di forza dei nostri è stato il reparto arretrato: squadra corta, bravissima a coprire gli spazi, ruvida ed efficace nelle marcature, sicura tra i pali. Di queste quattro voci, solo l’ultima pare aver mantenuto lo smalto di qualche tempo fa. Il resto è un cantiere aperto. Quello che spaventa non è il numero delle reti realizzate (3.7 a partita è un numero in linea con le stagioni passate), il problema sono quelle al passivo. Il muro blaugrana non c’è più. E le spiegazioni sono diverse. In primis la perdita definitiva del Pito, baluardo insostituibile e piallatore di avversari, in grado da solo di tenere in piedi un reparto: per ora Mj, Merlo e Ciccio non riescono a dare altrettanta sicurezza. Altro nodo, addirittura evidente nell’ultima gara, è rappresentato dall’attacco. Mancano l’equilibrio e le giuste distanze: gli avanti non riescono a garantire la stessa efficacia quando offendono e quando devono ripiegare e questo finisce per allungare la squadra e per lasciare in balia degli eventi i malcapitati difensori. Ribaltando il discorso, è anche facile notare come gli stessi difensori non riescano a loro volta ad accorciare quando necessario. Ovvio che alcuni errori individuali finiscano poi per peggiorare il quadro d’insieme. Come uscirne? Senza dubbio, il rientro del Beppe potrebbe aiutare il processo di miglioramento, ma non senza un sacrificio. Anche l’innesto di Dario potrà risultare utile, quando si sarà inserito appieno nei meccanismi della squadra. Infine servirà un maggiore cinismo sotto porta: non aiuta nessuno, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, giocarsi le partite sempre punto a punto; a volte una miglior percentuale realizzativa e un margine di vantaggio più ampio possono contribuire a far ritrovare quella sicurezza che oggi sembra smarrita.