Conferenza stampa GdLP - 19 giugno 2020

Cessazione uso spazio “Negozio Piave 67” e prospettive di reperimento nuovi spazi.

Nel rispetto degli accordi con la proprietà, che ci aveva generosamente accordato un comodato d’uso gratuito con l’onere per il GdLP delle utenze e della manutenzione, abbiamo lasciato il “Negozio Piave 67”. Al momento, la società proprietaria ci ha messo a disposizione un negozio alternativo, dove abbiamo ricoverato il materiale di arredo. Lo spazio, seppur interessante, non è agibile per attività pubbliche poiché sono necessarie opere di manutenzione straordinaria.

Il negozio che abbiamo lasciato è ora affittato a una società che aprirà un supermercato etnico (Pakistan, Afghanistan) con annessa macelleria.

Per quanto ci riguarda, altre ipotesi sono al vaglio, ma per ora non c’è niente di definitivo dal momento che difficilmente possiamo contare sull’assegnazione di un luogo pubblico.

Un anno fa l’amministrazione comunale aveva aperto un bando per l’assegnazione di spazi pubblici. Le modalità di partecipazione erano assai complicate e l’eventuale assegnazione di spazi comportava impegni e oneri economici difficili da sopportare per sodalizi di volontari, ragion per cui molte associazioni vi hanno rinunciato. Tuttavia noi abbiamo presentato domanda al fine di ottenere l’uso del Centro Civico di via Sernaglia, per poter continuare l’attività della nostra scuola di italiano per stranieri.

Siamo ancora in attesa di risposta.

Nei cinque anni di utilizzo del negozio Piave 67, dal dicembre 2015 ai primi di giugno 2020, il GdLP ha potuto organizzare e ospitare svariate iniziative e il luogo è diventato così un presidio e un centro aperto ai cittadini

Sintesi delle attività svolte

Nove di questi eventi sono stati progettati e realizzati in collaborazione con altri soggetti.

Attività per mamme e bambini

Sotto la classificazione “eventi di animazione” comprendiamo gli incontri, gli approfondimenti, i momenti ludici per mamme e bambini del quartiere attraverso iniziative come: “Mamme del Quartiere”, “Coccole musicali”, “Laboratori di creta”, condotti da professionisti del settore.

Dritti sui diritti

Si è collaborato con l’iniziativa coordinata dal Comune: “Dritti sui diritti”. Nell’ambito di questa manifestazione, particolare successo per qualità di proposta e partecipazione ha avuto “Il negozio delle meraviglie”, evento gestito dal GdLP per un’intera settimana.

Sede del Festival letterario Mesthriller

Il GdLP ha collaborato per due edizioni al festival della lettura gialla e noir Mesthriller, che in poche edizioni è diventato uno dei più importanti festival del suo genere a livello nazionale. La sede dei Negozio Piave 67 è stata un luogo ideale per la presentazione di otto libri con rispettivi

autori, svolgendo appieno il suo ruolo di luogo di eventi di prestigio e qualità per favorire la rigenerazione sociale e culturale del quartiere.

Scuola d’italiano per stranieri

La scuola d’italiano per stranieri continua la sua attività da ormai dieci anni. Si svolge presso il Centro Civico di via Sernaglia e si avvale di insegnanti volontari (una decina) che fanno lezione quattro ore la settimana nel periodo scolastico. La frequentazione è di circa quaranta persone per lezione, divise in gruppi di livello d’apprendimento, con programma trimestrale. Nel corso dell’anno si incontrano circa centocinquanta persone.

Sottoscrizione progetto “Housing first”

In occasione dell’epidemia Coronavirus, il GdLP ha promosso una sottoscrizione che ha raccolto mille euro in favore del progetto “Housing first”, promosso da Don Nandino Capovilla della parrocchia della Cita a Marghera. Si tratta di un progetto rivolto ai senza fissa dimora (dalle sei

alle otto persone), accolti in due appartamenti in città. Questi ospiti contribuiscono alle spese e svolgono attività lavorativa, ora precaria a causa del Covid 19.

Ci siamo attivati perché siamo consapevoli che garantire la continuità del servizio è elemento indispensabile per la sopravvivenza di un progetto che riteniamo prezioso perché non si basa sul mero assistenzialismo.

Stato attuale del quartiere

SICUREZZA

Due anni fa vi è stato in zona Piave uno spettacolare intervento di repressione da parte delle forze dell’ordine contro spaccio e degrado. Per un po’ si è avuta l’impressione che il fenomeno fosse stato debellato, ma è durato poco. Lo stato di illegalità e insicurezza nel quartiere continua ed è sotto gli occhi di tutti.

Si assiste al perpetuo scorazzare di personaggi dediti allo spaccio, spavaldi e aggressivi anche più di una volta.

Il sottopasso ciclopedonale della stazione, l’angolo via Dante via Zuccai, l’area che interessa via Aleardi, via Gozzi, via Fogazzaro, per non parlare del lato destro di via Piave in direzione del centro città e piazzetta San Francesco, sono alcuni dei luoghi off limits.

Il Covid 19 ha rallentato la presenza delle pattuglie di polizia e dei vigili urbani, ma va registrato che, anche quando erano a pieno regime, lo spaccio e il consumo continuavano, forse più emulsionati sul territorio e più diversificati nelle forme, ma sempre presenti. I morti per overdose negli ostelli in zona stazione e in via Ca’ Marcello ne sono stati una triste dimostrazione.

Dunque l’azione repressiva da sola non basta. Essa va accompagnata da un lavoro di prevenzione, di coinvolgimento di tutte le componenti sociali toccate dal fenomeno: giovani, adulti, famiglie, servizi, istituzioni.

Servono sia la vigilanza e sia un’attività di prevenzione, con operatori specializzati per un’azione più profonda e definitiva, altrimenti gli sforzi sono vani e costosi.

Si parlava di “vigile di quartiere”, ma continuiamo a vedere pattuglie in auto, raramente a piedi, che sfilano nelle solite vie sotto gli occhi irridenti degli spacciatori.

Certo, di tanto in tanto leggiamo la notizia di un fermo, di un sequestro; poi tutto come prima.

Ma attenzione, non intendiamo con questo denigrare l’operato delle forze dell’ordine nei suoi singoli agenti che riconosciamo ingente, ma ci permettiamo di stigmatizzare l’indirizzo con il quale operano e che dipende da altre sedi.

Abbiamo bisogno di agenti fissi in zona. Riconoscibili. Con i quali i cittadini possano relazionarsi senza dover fare la fatidica telefonata.

Abbiamo bisogno di un luogo fisico riconoscibile e sempre accessibile dove stazionano forze dell’ordine a presidio del territorio.

Abbiamo bisogno di un controllo più capillare nei luoghi più reconditi, come per esempio il sottopasso della stazione.

Abbiamo bisogno di “operatori di strada” che incrocino la domanda.

Abbiamo bisogno di “mediatori sociali” che incrocino anche l’offerta al dettaglio, la più appariscente e problematica per gli abitanti della zona.

I livelli più alti, più nascosti, ma determinanti, sono compito della Polizia di stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Servizi di intelligence.

ACCORDO DI PROGRAMMA AREA STAZIONE FS.

Era il 14 Marzo 2016 quando il Consiglio Comunale dava mandato al Sindaco di stipulare con RFI un accordo di programma per la riqualificazione dell’area stazione.

Sono passati quattro anni e ancora non riusciamo a capire di cosa veramente si tratta.

La famosa e tanto decantata piastra di collegamento Mestre e Marghera che fine ha fatto?

Quale reale trasformazione subirà l’area stazione?

È mai possibile che non vi sia coinvolgimento e dibattito dei cittadini su quest’argomento così importante per il quartiere?

L’unica fonte di notizia è la stampa con articoli che non sempre sono intelligibili per chi non è addetto ai lavori.

L’ultima, di qualche tempo fa, ci informava che i giardini di via Piave sarebbero stati oggetto d’intervento per costruirvi una piazza gradinata… via gli alberi? Via i parcheggi? Per quale utilizzo? Sarebbe utile conoscere come stanno realmente le cose.

PER IL FUTURO

La mancanza di uno spazio come il “Negozio Piave 67” ci costringe giocoforza a modificare il nostro intervento sociale.

Non saranno più possibili attività d’incontro e di eventi espositivi. Ci rimangono: la scuola di italiano che si tiene nel centro civico di via Sernaglia.

Le attività con mamme e bambini si potranno fare solo se si troveranno spazi alternativi presso altre associazioni o enti.

Ci impegneremo quindi in azioni di studio, osservazione e proposta che non richiedono spazi particolari.

A questo proposito il GdLP ha già attivi tre tavoli di approfondimento su aspetti importanti per la città. ai quali possono partecipare anche non aderenti al Gdlp.

  • Tavolo sullo spaccio e consumo droga con particolare riferimento al fenomeno del consumo.

  • Questo gruppo aveva in programma un pubblico dibattito, sospeso causa Coronavirus, con un medico del servizio prevenzione dipendenze dell’Ulss di Mirano Dolo, una psicologa esperta di dipendenze e Mons. Dino Pistolato, già presidente Caritas Veneziana.

  • Appena possibile e reperita una sede idonea, l’evento sarà riproposto.

  • Tavolo sull’immigrazione, per contribuire a ridurre la separatezza tra le comunità immigrate e i cittadini autoctoni.

  • Tavolo sulla medicina di genere, per comprendere le differenze biologiche e socioculturali tra uomini e donne in rapporto allo stato di salute, di malattia, di terapia.

  • Tavolo sulla rigenerazione urbana, di prossima costituzione

Ci interessa seguire le trasformazioni urbanistiche che riguardano il nostro territorio come l’intervento nell’area Stazione, i nuovi insediamenti ricettivi e le nuove costruzioni residenziali con particolare attenzione al consumo di territorio.

A questo proposito segnaliamo l’urgenza di un intervento risolutivo per gli edifici Ater/Ina Casa, posti tra via Piave e Via Silvio Trentin, preziosa testimonianza abitativa del passato e ora in penoso degrado.