Presentazione
A pescare ho iniziato da piccolo ed alla “mosca” sono arrivato nel 1978; da quel momento questo "virus" non mi ha più lasciato.
In quel periodo il bambù agonizzava per la concorrenza delle canne in fibra e sul mercato cominciavano ad apparire le prime canne in grafite. Comprai subito due canne: una in bamboo e l'altra in grafite.
Le attività manuali mi hanno sempre attratto e così è stato naturale iniziare a costruire le mosche e poi anche le canne partendo dal blank in grafite. Le mosche le costruisco anche adesso ma per le canne la cosa è durata poco. Quando mi sono accorto che il mio intervento sul blank si limitava alla sua scelta, modifiche minime e personalizzazione delle finiture questa attività non mi divertiva più ed ho smesso: quando avevo voglia di una nuova canna ho ricominciato a comprarle già fatte.
I fiumi, i pesci, gli insetti, le piante, il ciclo della vita sul fiume, gli animali, le stagioni e tutta la natura in genere hanno sempre avuto - ed lo hanno tutt'ora - un forte ascendente su di me.
Con queste premesse, quando ho capito che con il bambù si potevano costruire delle canne leggere, adatte per la pesca dry fly e a uno stile di lancio moderno, cominciare a realizzare le mie canne con questo fantastico materiale è stata l'approdo naturale nel mio percorso della pesca a mosca ed uno dei miei principali motivi di interesse in questo campo.
Dopo la costruzione, uno dei maggiori piaceri è poi la sperimentazione e la prova diretta della canna in pesca sul fiume e sui pesci: penso che solo così se ne possono capire senza intermediazioni pregi e difetti dei nostri attrezzi e cioè la base della conoscenza per poterli migliorare.
All'inizio ho costruito diversi taper famosi, poi dopo montagne di trucioli e stivali consumati per i fiumi per esperimenti e prove, da tempo ho elaborato dei miei modelli che presento in queste pagine.
Due piccole legature poco sopra il sughero sono in bianco e rosso,
sono un omaggio a Firenze, il cui stemma è il giglio rosso in campo bianco.