Engelbert Dollfuss fu cancelliere della Repubblica Austriaca dal 1932 al 1934, anno in cui venne assassinato da fanatici filonazisti. Era amico e ammiratore di Mussolini e instaurò in Austria un regime che gli storici definiscono «austro-fascismo». Il suo assassinio coincise con un tentativo del partito neonazista austriaco di conquistare il potere con un colpo di Stato. Il tentativo fallì anche per la ferma opposizione dell’Italia e sembra che truppe italiane intervennero in Carinzia per fronteggiare gruppi di nazisti entrati direttamente dalla Germania. Di fronte alla reazione, Hitler fu obbligato a desistere dai suoi propositi di annettere l’Austria già nel 1934 e dovette rimandare l’Anschluss al 1938, quando poteva considerare l’Italia un «Paese alleato».Il rapporto di Mussolini con Dollfuss non fu soltanto politico. Vi erano affinità ideologiche e anche una certa personale simpatia. Quando Dollfuss fu aggredito e ucciso nel palazzo della cancelleria, durante il Consiglio dei ministri, da una banda di nazisti in uniforme militare, la moglie e i figli erano ospiti della famiglia Mussolini nella loro villa di Riccione. Il colpo di Stato fallì grazie alla lealtà dell’esercito austriaco; ma Mussolini, nel frattempo, aveva già fatto capire che l’annessione tedesca dell’Austria non sarebbe stata tollerata.