Eric Hobsbawm , "Il secolo breve"
Eric Hobsbawm è stato coerentemente fino alla fine uno storico marxista (ma sarebbe meglio definirlo marxiano, cioè legato al metodo d'indagine storica ideato dal Marx studioso di Hegel, di David Ricardo e Adam Smith) È stato lui ad inventare il termine "secolo breve" per definire il Novecento, a partire dal 1914 al 1991, caduta dell'Unione sovietica. Lo studioso marxista aveva scelto per il suo omonimo saggio due date spartiacque per concentrare gli avvenimenti del XX secolo: il 1914, scoppio della Prima guerra mondiale, e il 1991, dissoluzione dell'Unione Sovietica dopo la caduta del Muro di Berlino.Il "Secolo breve" succedeva al "secolo lungo", l'Ottocento, che nel giudizio di Hobsbawm si era aperto con la Rivoluzione francese del 1789 e l'emencipazione della borghesia contro la nobiltà per chiudersi alla vigilia della Grande Guerra nel 1914.
Più precisamente, Hobsbawm divide il secolo in fasi distinte:
Una prima, definita Età della catastrofe, dal 1914 al 1945, paragonabile al periodo della guerra dei trent'anni, con il primo e il secondo conflitto mondiale e le crisi che li accompagnarono e seguirono, e caratterizzata dal dissolvimento di tutti gli imperi millenari (russo, tedesco, austriaco e ottomano). Lo storico vedeva i due conflitti come il proseguimento l'uno dell'altro.
Una seconda fase, detta Età dell'oro, dal 1946 al 1973, quella della babyboomer generation, con la definitiva fine del colonialismo, le scoperte in campo medico, scientifico e tecnologico, la crescita dell'economia basata tanto sul capitalismo e su una politica di liberismo di stampo occidentale quanto sul sistema economico sostenuto dal comunismo (boom economico).
Una terza ed ultima fase, definita la Frana, individuata essenzialmente negli anni che vanno dal 1973 al 1989 - anno della caduta del muro di Berlino (9 novembre) - e poi al 1991 (o, al massimo, a un paio di anni dopo) con il dissolvimento dell'Urss sancito il 26 dicembre di quell'anno e la conseguente fine della Guerra fredda e delle ideologie politiche totalitarie, l'ascesa del gigante cinese.
Dalla Frana in avanti è finito "il Secolo breve". Ma le radici del nuovo secolo affondano in quello "breve", che per certi aspetti dunque non è ancora finito. Il prossimo secolo sarà quello del lento declino americano, dell'ascesa cinese e forse anche di quella europea.
C.S. Mayer, Secolo corto o epoca lunga?
Nei suoi studi riguardanti il cosiddetto secolo breve, Maier, al contrario di Eric Hobsbawm, è giunto alla conclusione che il Novecento è da considerarsi un secolo lungo: nello specifico,
ne identifica l'inizio con i primi anni della decade 1850-1860,
mentre ne individua l'ideale conclusione negli anni'80 del XX secolo.
Per questa definizione, lo storico di New York ha eseguito un approccio differente da quello di Hobsbawm, analizzando più che i grandi eventi storico-politici, i cambiamenti territoriali, sociali ed economici.L'inizio del Novecento è quindi per Maier da individuare nell'inizio del successo del modello di produzione fordista sino al suo declino.