Data pubblicazione: 23-feb-2012 21.37.00
Il Circolo Auser di Piazzola Sul Brenta
propone un incontro sul tema:
“Il nostro territorio e la sua storia”
a cura del Prof. Antonio Guidi
l’incontro si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Piazzola Sul Brenta,
Giovedì 01 marzo 2012 ore 15:00.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Vi aspettiamo numerosi!
Noi che abitiamo nell'Oltre Brenta, nell'area nordest di Padova,
viviamo all'interno di un immenso monumento storico,
siamo nelle centuriazioni che da oltre 2000 anni
segnano il nostro territorio a forma di scacchiera
e noi, forse, non ce ne accorgiamo.
Un sito, una località di Santa Giustina in Colle, detti Cao del mondo o Caput mundi
ci possono raccontare questa straordinaria e lunghissima storia
fatta di terra, di acque, di cielo e di uomini.
Nel corso dell'ultimo secolo, il nostro territorio ha subito trasformazioni profonde
e parte della sua storia e della sua bellezza sono andate irrimediabilmente perdute.
Come è potuto accadere? Le cause sono molteplici e non sempre nobili.
Resta un ultimo tentativo di recupero attraverso la conoscenza e la memoria.
Il territorio e la sua storia
Nel tema sconfinato del territorio e della sua storia, intendo qui trattare solo un piccolo settore limitatamente al processo di interazione uomo-ambiente e limitatamente alle tracce, rimaste nel territorio, da questa lunga opera di trasformazione del paesaggio attuata dall'uomo. Queste tracce o segni, che ora fanno parte dell'aspetto o forma del territorio stesso, ci testimoniano momenti e passaggi della sua storia. L'aspetto del paesaggio, la forma dei nostri campi, le vie di comunicazione, i centri abitati, la loro dislocazione, i loro nomi ci raccontano la loro storia, ci parlano della nostra storia dal momento stesso in cui ci chiediamo, ad esempio: Perché un luogo si chiama Cao del mondo? Perché un altro luogo si chiama Piazzola sul Brenta? Perché si trovano lì?
All'origine di queste considerazioni c'è un certo modo di vedere il territorio e l'ambiente, ci sono dei concetti, delle idee che si possono così sintetizzare:
la cultura, il conoscere, il sapere sono valori assoluti, cioè valgono per se stessi; è sempre meglio sapere che non sapere, la conoscenza è già una forma di ricchezza;
il territorio e l'ambiente fanno parte di quei valori chiamati “beni comuni” da salvaguardare, valorizzare e promuovere, comunque;
il territorio è la nostra autentica energia rinnovabile; se lo consumiamo non si rinnova più;
la parte di territorio e di paesaggio, che noi già abbiamo distrutto, è recuperabile, figurativamente, solo attraverso la conoscenza, la memoria e la determinazione di non ripetere lo stesso errore con l'altra parte di territorio che ancora ci rimane;
il territorio ed il paesaggio sono, allo scopo della loro conoscenza, un documento storico alla stregua o al di sopra dei documenti cartacei, lapidei e delle testimonianze scritte;
il territorio, l'ambiente, il paesaggio sono le forme, le apparenze attraverso le quali si manifesta a noi la Terra Madre che ci accoglie tutti e ci sostenta (la cosa può sembrare vagamente poetica o forse anche un po' mistico-religiosa, così infatti si esprimeva la mitologia antica, ma forse è semplicemente umano sentirsi figli di chi ci accoglie e ci nutre);
noi siamo ospiti nel nostro ambiente, noi siamo figli del nostro ambiente, perché allora non possiamo nutrire nobili sentimenti nei suoi confronti? La vita si compone di un insieme di razionalità e di sentimento;
vivere l'ambiente significa conoscere ciò che ci sta intorno per apprzzarlo e valorizzarlo, per sentirci parte di esso; appartenenza è anche questo; per me questo vuol dire, ad esempio, essere di S. Giorgio delle Pertiche, essere di Piazzola sul Brenta, o essere cittadino di qualunque altro paese al mondo;
quando noi abbiamo coscienza ambientale e conoscenza del territorio, noi diventiamo i testimoni viventi e gli interpreti della storia del nostro territorio.