ANAÏS TONDEUR 1985 Francia

L’approccio artistico di Tondeur è radicato nel pensiero ecologico e si inserisce in una pratica interdisciplinare. Il suo lavoro viaggia su vari binari, collegando l’arte alle scienze naturali, all'antropologia, alla geologia, alla filosofia. Il nucleo centrale della sua pratica artistica riguarda il nostro pianeta e la sua evoluzione. Attraverso studi di ricerca e resoconti speculativi presentati sotto forma di installazioni, disegni, video e fotografie, l'artista riflette su altri modi di vivere e di essere nel mondo che non fossero quelli antropocentrici. Le sue opere propongono un rinnovamento delle nostre modalità di percezione della natura ed esplorano possibilità diverse per narrare il rapporto di quest'ultima con la cultura.


Petrichor, 2015-2018

Video installazione

Dimensioni variabili

L’opera artistica invita gli spettatori a riflettere sul cambiamento urbano. L’indagine unisce pratiche alchimiste, finzione, ricerca sul campo e si estende su vari territori urbani, sulle tracce del petrichor - l’odore unico e inconfondibile dell’odore del suolo dopo la pioggia. Questo neologismo è un termine composto da petro – pietra e icore – essudato o sangue degli dei e fu coniato negli anni Sessanta da due scienziati australiani. Petrichor si riferisce al processo mediante il quale la pioggia e la terra interagiscono tra di loro per produrre quel particolare odore. Questo lavoro cerca di evidenziare come tale reazione sia inevitabile e naturale, e di come l’essere umano cerca di eliminarla nelle città. Attraverso l’installazione quasi onirica lo spettatore è invitato a riflettere sulle potenzialità del suolo e la sua interrelazione con altri elementi. Respirando il suolo possiamo sentire il petrichor, ma il rischio sempre più presente nelle zone urbane è respirare la nocività con cui la terra è intrisa.


Memory of the ocean, 2014

21 fiale in vetro (h17x4 cm), mensola doppia (240x10 cm) con led incorporato, 12 fiale in vetro (dimensioni variabili), mensola (120x10 cm) con led incorporato, mappa retroilluminata (120x70 cm), monitor, audio

Il tempo è un concetto su cui l’umanità s’interroga dai tempi atavici. In particolare la percezione del tempo rappresenta un interrogativo costante nella storia della nostra società. L’artista ci propone una riflessione diversa, che deborda interamente dalla prerogativa dell’essere umano sulla concezione del tempo. Anaïs Tondeur ci presenta un’altra prospettiva, ossia la percezione attraverso i cicli temporali degli oceani. La sua ricerca si basa su trentatré campioni di acqua oceanica, raccolti lungo la circolazione termoalina. Tale movimento collega tutti gli oceani del pianeta da circa 1500 anni. Le acque che costituiscono l’installazione sono state raccolte a diverse profondità, partendo dalla superficie per arrivare fino a una profondità di 8.000 metri.