Territorio
Redattori Adriano CiccarelliMatilde CicolellaFrancesca PintauroPasquale SciranoSimona Vincitorio
Numeri e glassa: connubio perfetto!
Il nostro professore di matematica, Antonio De Meo, fra un'equazione e l'altra realizza torte spettacolari. È un vero e proprio cake designer, che vanta molti ammiratori a scuola e follower sul web. Vi proponiamo la videointervista.
Si chiama Antonio De Meo ed è un professore con doti davvero speciali… Insegna Matematica e Scienze. Gioviale e sempre allegro, non nasconde di avere un hobby davvero particolare: quello del cake design. Proprio così, il nostro professore dentro un mondo di numeri, formule matematiche e verità scientifiche ne racchiude un altro fatto di pasta di zucchero, di pasta di sale, di colori pastello, di forme variopinte, magistralmente realizzate per le sue dolci creazioni. Ci racconta che la sua passione è nata trent’anni fa, dopo aver terminato l’università; ha iniziato con delle semplici decorazioni a base di pasta di sale e di mais fino a perfezionare la sua arte. Ovviamente abbiamo rivolto al professore alcune domande che riportiamo qui di seguito.
Qual è stata la decorazione più complessa che ha realizzato?
Sicuramente l’ultima; ho realizzato per mia figlia la torta dedicata a Chiara Ferragni in occasione del suo compleanno.
Come realizza i suoi progetti?
Il suo sguardo si illumina, lasciando trasparire il piacere nella minuziosa cura dei particolari che caratterizza le sue creazioni. Ci risponde con franchezza immediata che dietro ogni torta c’è un grosso lavoro di ricerca e documentazione su Internet; nulla è lasciato al caso, il progetto richiede almeno dieci giorni di studio.
Tra quelle realizzate qual è la sua preferita?
Forse quella realizzata per l’ottantesimo compleanno del mio papà, per il quale ho creato una camicia di Burberry, molto bella.
Cosa rappresenta per lei questo hobby?
Svago, mi proietto in un mondo diverso; senza pensieri, senza problemi, che mi porta serenità e tranquillità.
Qual è la decorazione che vorrebbe realizzare?
Per me la prossima è sempre la migliore...
I ricordi del criceto
La regola del criceto è lo spettacolo che Michele De Virgilio ha scritto e interpretato per ricordare il crollo del palazzo di viale Giotto. I ragazzi della nostra scuola hanno incontrato l'attore foggiano e lo hanno intervistato.
La notte dell’11 novembre 1999 ci fu il triste crollo del palazzo di viale Giotto, nel quale persero la vita 67 persone. La più grande catastrofe avvenuta a Foggia in tempo di pace negli ultimi cento anni. La storia parla di un ragazzo sopravvissuto al crollo: si chiama Tonino, è mentalmente instabile ed è ricoverato in ospedale. Racconta la vita quotidiana degli abitanti del palazzo, le loro paure per la sicurezza dell’edificio e il momento del crollo. I ricordi di Tonino, proprio come la corsa di un criceto nella sua ruota, lo lasciano sempre allo stesso punto: quello della catastrofe. I personaggi di cui si parla sono quasi tutti realmente esistiti, mentre quello che viene raccontato della loro vita è in gran parte immaginario. Il racconto è accompagnato dalla musica della Banda dei Fantasmi ubriachi, un gruppo di quattro ragazzi e due ragazze di Foggia. I ragazzi della Scuola Media “Murialdo” hanno avuto l’occasione di incontrare Michele De Virgilio e porgli delle domande. Eccone alcune
Lei ha intrecciato realtà e fantasia, oppure le storie dei personaggi sono vere? (Miriam)
Ho usato per la maggior parte personaggi veri e ho calcato un po’ la mano sulle storie.
Tonino, il personaggio principale, esiste davvero? (Claudio)
No, Tonino è totalmente frutto della mia immaginazione.
Un pubblico dal vivo e uno collegato in streaming danno la stessa emozione? (Armando)
I collegamenti in streaming non danno la stessa emozione, perché non posso percepire le reazioni del pubblico.
Cosa pensava Tonino quando dava il verbale del condominio come documento di identità? (Giovanni)
Lo diceva perché nessuno dimenticasse il crollo.
Per preparare lo spettacolo ha parlato con i parenti delle vittime? (Francesca)
No, perché non volevo creare altro dolore. Ma ho letto diversi libri al riguardo.