COVID FLOWERS

E la gente rimase a casa

e lesse libri e ascoltò

e si riposò e fece esercizi

e fece arte e giocò

e imparò nuovi modi di essere

e si fermò

e ascoltò più in profondità

qualcuno meditava

qualcuno pregava

qualcuno ballava

qualcuno incontrò la propria ombra

e la gente cominciò a pensare in modo differente

e la gente guarì.


E nell’assenza di gente che viveva

in modi ignoranti

pericolosi

senza senso e senza cuore,

anche la terra cominciò a guarire

e quando il pericolo finì

e la gente si ritrovò

si addolorarono per i morti

e fecero nuove scelte

e sognarono nuove visioni

e crearono nuovi modi di vivere

e guarirono completamente la terra

così come erano guariti loro. 



La scrittura creativa


"Il potere della scrittura creativa è quello di poter cambiare alcuni dettagli di una storia per trasmettere messaggi positivi, catartici e che portano una buona morale. Così, inoltre, di poter anche lasciare un senso di dolce in bocca, pur parlando delle storie più spregevoli. 

Ciò avviene, ad esempio, attraverso la cinematografia, attraverso la scrittura e la composizione di melodie, la composizione di ritmi e di parole per questa, e nel disegno di vignette per un fumetto satirico; e tante altre vie."

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Un volto amico, è un bene già di per sé. Appena te lo vedi, al tuo dentro un mondo di sentimento si apre e si è felici; lo si vorrebbe stringere, irrazionalmente. - Lo voglio mio! Lo voglio sentire mio! - Ci riporta bambini, incapaci di esprimere i nostri goffi sentimenti, e col desiderio di avere.

Avere il desiderio di giocare con qualcun altro. Ma come bimbi, se lo vogliamo essere, dobbiamo stare attenti che il desiderio di avere, non si trasformi in quello di possedere. Non facciamo i viziati, su! Capita nella vita (e più spesso che non il contrario) di non poter arrivare a qualcosa che desideriamo ardentemente. Capita, inoltre, che sia proprio un amico, quel qualcosa che desideriamo ardentemente. Poiché esso è lontano, e chissà per quanto potrebbe rimanerlo. (Fino a data da destinarsi?) Eppure la lontananza - come diceva qualcuno - agisce da incrementatore di piacere; attendendo  ci pregustiamo il momento, e ciò ci è così dolce; è proprio del desiderio: l'anelazione.

Anelare di parlare, di giocare e di coccolare. E quando si è costretti al rimanere lontani, il desiderio è spasimo, e si campa a stenti. Allora ricordiamoci: un volto caro c'è caro pure senza toccarlo, poiché c'era amico, e che a distanza resta amico. Una sorta di amico-di-penna. Un amico-a-distanza.

Distanza che superiamo. Ora, attraverso fulminetti e bit e cavi e luci blu e parole scritte con tastiere digitali, un volto finto di un amico vero, naturalmente allieta. 

Allieta comunque la sete vedere l'acqua, sapere che da qualche parte nel mondo esiste e che non v'è evaporata tutta. Quindi: calma. Non impazziamo. Rammentiamo, piuttosto, che resistere ha senso. Dimodoché, un giorno, ritroverai quell'Amicizia ad aspettarti a braccia tese verso te. 


Lontananza


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"Ovunque Proteggi"

Fu un anno a metà. Dunque sono stati 6 mesi. Avrebbero dovuto essere 6 mesi veri, e 6 mesi di carne e ossa, e 6 mesi di corpi che si toccano e che sudano e che pompano il sangue per l'emozione di qualcosa di nuovo. Che quindi, sarebbero stati 6 bei mesi. E all'inizio lo furono, ma poi sono stati mesi vacui, ampollosi, vuoti di significato, e scarni e ridotti a luce nell'ombra. 

Niente importava e tutto era uguale: mesi e settimane e giorni e ore e minuti e momenti e secondi, e pure millisecondi e attimi, tutti diventavano carne macinata spappa, masticata, rigurgitata. Carne avariata e puzzolente, con quell'odore pungente e ripugnante. Una brutta immagine, lo so! Ma fu così!


***


Noi infelici eravamo sempre in casa, il mondo fuori camminava liberamente, alleggerito da quel dolore alla testa provocatogli da tutti i nostri trambusti. 

Come si è detto, il lavoro era stato iniziato e non ci se la sentiva di lasciarlo a una frazione. Alle cose è buon'abitudine di metterci un punto: l'anima poi non ha da pensare a cosa ha finito e cosa non ha finito, se ne può stare cheta, libera di pensare solo a quello che vorrà fare.

La creazione non intrattiene solo chi ne usufruisce. Produrre è catartico. Produrre scandisce il tempo. Mettere fatica nel montare qualcosa e impegnare tempo levigando e raffinandone la forma. 

Perciò se a voi interesserà, bene. Altrimenti andrà bene comunque.

(La bellezza nasce non per essere vista ma per essere, ontologicamente¹ parlando.)



1. https://unaparolaalgiorno.it/significato/ontologia

 

"Salvaluomo"

Ciò che ci ha salvato, ciò che ci salverà sempre: xx xxxxxxxx.

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Sei nato così… da un distanziamento obbligato, da una reclusione forzata, dallo sforzo di tanti che non si sono arresi al caos. Il virus, la solitudine obbligata, il bisogno di condividere pensieri e timori, seppure da lontano, e il forte desiderio di un contatto, ci hanno portato a pensare, a riflettere sulla natura umana, sui suoi desideri più profondi, sulle contraddizioni del mondo. E la storia del pescatore e del suo tortuoso cammino di riconquista dell'anima, ci è venuta incontro quasi come un dono inatteso da raccontare, e tutto il resto, quasi come un piccolo miracolo… 

COVID FLOWERS video Are You Creative Collective 2019-2020.mp4

Questo video è nato dallo sforzo collettivo di tanti studenti e docenti che, nei mesi della reclusione forzata, seguiti allo scoppio di una moderna peste, hanno iniziato a dialogare a distanza e condiviso il proposito di non interrompere il lavoro laboratoriale da poco iniziato; quasi subito forzatamente interrotto. Così, hanno deciso insieme, liberamente, di intraprendere un percorso creativo totalmente nuovo e diverso: raccontare una storia con contributi video, registrazioni audio e immagini scattate nelle proprie case, camere, cucine, balconi, giardini,  integrando e arricchendo questi contenuti con tanti altri che la rete internet poteva mettere a disposizione. In questo, Oscar Wilde, con il suo racconto “Il pescatore e la sua anima”, ha saputo offrire un punto di partenza per un lavoro collettivo che non era per nulla certo sarebbe giunto alla conclusione.  Anche il montaggio, grazie all’esperienza e alle competenze di alcuni studenti e di alcuni insegnanti, è avvenuto completamente “a distanza”: il video racconta tutte le difficoltà attraversate eppure, nella sua imperfezione e nella sua semplicità, racconta anche la tenacia e la volontà di non arrendersi alla realtà di isolamento forzato che in quei giorni, in quei mesi, il diffondersi della malattia e le norme restrittive avevano imposto.