Ellis Island

Dal 1892 al 1954, oltre dodici milioni di immigrati entrarono negli Stati Uniti attraverso Ellis Island, una piccola isola nel porto di New York, al largo della costa del New Jersey, all'ombra della Statua della Libertà.

Ellis Island, alla fine della guerra civile americana (1861-1864), non era ancora vissuta, fino a quando nel 1892 il governo degli Stati Uniti decide di aprire la nuova stazione di immigrazione, dopo la chiusura definitiva delle attività nel 1890, nella vecchia stazione di Castle Garden a New York.

Da quel momento il controllo dell'immigrazione è consegnato nelle mani del governo federale, che stanziò 75 mila dollari per la costruzione della prima Stazione federale dell'immigrazione sull’isola di Ellis Island. Furono scavati alcuni pozzi artesiani e vennero raddoppiate le dimensioni dell'isola a più di sei acri, attraverso il riporto di materiale riveniente dalla zavorra delle navi e, molto probabilmente, da materiale di scavo delle gallerie per la costruzione della metropolitana di New York.

Nel corso degli anni i lavori di ampliamento continuavano senza sosta tanto che nel 1906, Ellis Island si estese ad oltre 27 acri di superficie, dai 3 originari. Fu il presidente Benjamin Harrison che designò nel 1892 Ellis Island, New York Harbor, come prima stazione di immigrazione della nazione.

La sua attività inizia ufficialmente il primo gennaio 1892 con tre grandi navi che aspettano in rada prima di entrare nel porto. Quel giorno settecento immigrati passano attraverso Ellis Island, e quasi 450.000 li hanno seguiti nel corso del primo anno. Tra il 1892 e il 1956, oltre 12 milioni di persone attraversarono l'isola prima di immettersi negli Stati Uniti, di questi, tre milioni erano italiani.

Accade però che il 15 giugno del 1897, con 200 immigrati sull'isola, scoppia un incendio in una delle torri nell'edificio principale, che determinò il crollo del tetto e rese inagibile la struttura. Anche se non ci furono morti, tutte le registrazioni in materia di immigrazione a partire dal 1840, epoca in cui le registrazioni degli arrivi degli immigranti erano fatte a Castle Garden, vengono distrutte.

Per via dell’inagibilità della struttura, la stazione di immigrazione viene riallocata, dopo opportuni interventi di sicurezza antincendio, negli uffici preesistenti in Battery Park, a sud Manhattan, che avevano accolto la prima immigrazione negli Stati Uniti a partire dal 1855 fino al 1892, quando venne chiusa definitivamente per l’apertura della nuova stazione di Ellis Island.

Intanto i flussi migratori andavano man mano aumentando e nonostante alcuni interventi legislativi federali tendenti a limitare gli ingressi come l’Anarchist Exclusion Act del 1903 (Legge sull'esclusione degli anarchici), che vietò l'ingresso agli immigrati sospettati di essere anarchici e la legge federale che impediva l’accesso alle persone affette da disabilità fisiche e mentali, così come ai bambini che arrivavano, senza essere accompagnati da adulti, il 17 aprile del 1907, si raggiunge la punta massima di ingressi giornalieri con 11.747 immigrati. Quell’anno, Ellis Island vive il suo più alto numero di immigrati arrivati in un solo anno, con oltre un milione di nuovi arrivi.

Solo nel 1914, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'immigrazione verso gli Stati Uniti subisce un drastico rallentamento, passando da 178.416 arrivi del 1915, a un totale di 28.867 nel 1918.

Intanto il sentimento anti-immigrati cresceva, soprattutto dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1917. Accadde che circa 1.800 cittadini tedeschi vennero sequestrati sulle navi nei porti della costa orientale e internati a Ellis Island, prima di essere deportati. A partire dal 1917, Ellis Island opera come ospedale per l'esercito statunitense, come stazione di passaggio per il personale della Marina e centro di detenzione per nemici stranieri .

Gli immigrati che arrivavano a Ellis Island, prima di essere autorizzati a lasciare l’isola per essere immessi nel sistema economico-sociale statunitense, oltre alla vaccinazione effettuata nei porti di partenza da personale sanitario italiano, prescritta per legge prima di partire, dovevano superare la visita medica da parte del Public Health Service (Servizio di Salute Pubblica) di Ellis Island e un test di alfabetizzazione, ma prima dovevano lavarsi per togliersi di dosso quel tanfo dovuto a settimane di navigazione in condizioni igieniche precarie.

I Medici della marina in uniforme blu cercavano di fare in fretta per smaltire gli arrivi e liquidare quella fiumana incessante, incalzata da continui arrivi di navi, e quando il megafono scandiva la chiamata, l’interessato doveva correre facendosi largo tra la folla in attesa di essere chiamata e presentarsi ai gruppo dei sanitari per essere visitato.

Ad ognuno con un gancio rivoltavano le palpebre per controllare la presenza del tracoma. Chi ne era affetto veniva isolato e segnato con la sigla “CT” impressa col gesso sulla schiena. Gli uomini che avevano superato la prova degli occhi a torso nudo venivano ispezionati sul collo dai medici per verificare la presenza del gozzo. I medici verificavano il battito cardiaco, il respiro, controllavano denti e gola. Poi, invitati a camminare li osservavano per verificare che non fossero zoppi, sciancati o con difetti ai piedi. Dovevano piegarsi e rialzarsi sulla schiena per verificarne l’agibilità e solo alla fine dei controlli fisici si passava alle domande per capire se ci fossero deficienze o ritardi mentali. Il test di alfabetizzazione prevedeva che gli individui di età superiore ai 16 anni che non sapevano leggere dalle 30 alle 40 parole di test nella loro lingua madre, venivano imbarcati sulla prima nave disponibile per essere rispediti nei loro paesi d’origine. Per gli analfabeti il test consisteva nella ricomposizione di una nave a vapore attraverso un puzzle, per saggiare le capacità mentali degli immigrati.

Superata la visita medica e i test di alfabetizzazione si procedeva con gli ispettori che compilavano lo “Shipping list”. L’immigrato era tenuto a fornire una serie di informazioni a partire del nome e cognome, età, nazionalità, luogo di provenienza e professione. Chiedevano chi avesse pagato il biglietto di passaggio in nave e se avessero con sé moneta. Infine gli veniva chiesto se possedevano già un contratto di lavoro oppure si ricongiungevano ai parenti.

Inspection card

"Inspection card" di Mancini Donato (Chieuti) nato nel 1869-70. Partito dal porto di Napoli a bordo del piroscafo Calabria, arriva a Ellis Island il 2.01.1904. Le inspection card, venivano consegnate ad ogni emigrante una volta giunti ad Ellis Island. Sulla scheda erano riportati i dati anagrafici, le vaccinazioni eseguite, la data di arrivo, il nome del piroscafo, il numero della "Ship list" . L'emigrante doveva conservare la scheda per evitare la detenzione alla quarantena.

Il presidente Warren Harding firma nel 1921 la Immigration Quota Act dopo il boom del dopoguerra con immigrazione di circa 591 mila persone che passano attraverso Ellis Island. Secondo la nuova legge, l'immigrazione annuale da qualsiasi paese non può superare il 3 per cento del numero totale di immigrati provenienti da un determinato paese che già vive negli Stati Uniti nel 1910.

La legge sulle origini nazionali del 1924 va anche oltre, limitando l'immigrazione annua complessiva di 165 mila e fissa le quote di immigrati provenienti da paesi specifici.

Gli edifici di Ellis Island cominciano a deteriorarsi per via dell'incuria e abbandono. L'America sta vivendo la fine della stagione delle grandi immigrazione di massa e nel 1932, con la Grande Depressione che ha preso piede negli Stati Uniti, per la prima volta sono più gli immigrati lasciare il paese di quelli che arrivano.

Nel 1949, la Guardia Costiera statunitense ha ripreso la maggior parte di Ellis Island, usandoli come uffici e spazio di archiviazione.

Le 33 strutture di Ellis Island vengono ufficialmente chiuse nel novembre del 1954.

L'American Family Immigration History Center apre a Ellis Island nel 2001. Il centro permette ai visitatori di cercare attraverso milioni di supporti digitali l'arrivo di immigrati e le informazioni sulle singole persone che sono passate attraverso Ellis Island prima di entrare negli Stati Uniti. La registrazione include manifesti originali, dato ai passeggeri a bordo delle navi e che mostrano i nomi e altre informazioni, così come le informazioni sulla storia e lo sfondo delle navi che arrivavano nel porto di New York che porta gli immigrati di speranza nel Nuovo Mondo.