Il 16 giugno del 2013, attraverso una cerimonia, vengono consegnati all'Avis alcuni locali dell'ex Euromotel, rimasti inutilizzati dal '94, anno della confisca ufficiale. Già a partire dal 23 giugno questo centro diventa operativo, inizialmente solo per i prelievi, poi anche per le donazioni.
Ciò è molto significativo perchè in un bene che era mafioso, e che quindi ha visto molto sangue versato, il sangue viene donato.
Questo è il primo bene sottratto ai mafiosi, in tutta Italia, a divenire centro raccolta di sangue in una zona anche strategica, situato infatti nella Strada Statale 111 di Gioia Tauro.
Il fatto che questo luogo, prima luogo di ritrovo dei mafiosi, è ora frequentato da persone che attraverso la donazione di una piccola percentuale del loro sangue, salvano la vita a molte altre persone, fa ancor più riflettere sull'importanza di donare: salvando altre vite, si da un po' di giustizia anche a chi nello stesso posto, la vita è stata rubata dalla mafia.
In questa immagine sono ritratti il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore e il vicepresidente provinciale dell'Avis, Paolo Marcianò, all'inaugurazione di questa nuova sede dell'Avis. Dopo il tradizionale taglio del nastro, il vicario del vescovo don Giuseppe Acquaro ha benedetto i locali.
Prima dell'inaugurazione sono stati premiati per il loro impegno anti ndrangheta gli imprenditori De Masi e Saffioti.