La Divina Commedia

La selva oscura

Nella notte tra il 7 e l'8 di aprile del 1300, un uomo si ritrova smarrito, non sa come, in un'intricata e paurosa foresta: la selva oscura: si tratta di Dante, che inizia così a raccontare in prima persona il suo straordinario viaggio nell'oltretomba.


"Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Tant' è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,

dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

Io non so ben ridir com' i' v'intrai,

tant' era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai."

Le tre fiere

Dante cerca affannosamente di uscire dalla selva, riesce a giungere fino al suo confine e vede davanti a sé un monte illuminato dal sole che sta per sorgere. La salvezza sembra vicina, ma non appena si accinge a salire il cammino gli è impedito da tre animali feroci.

La lonza, la lupa e il leone sono le tre fiere che ostacolano il viaggio di Dante all’inizio dell’Inferno. Esse rappresentano allegoricamente tre peccati, che sono: lussuria, superbia e avarizia. La lupa è la terza delle tre fiere incontrate da Dante nella selva oscura. La lupa è rappresentata allegoricamente come l’avarizia che è la più grave delle tre disposizioni peccaminose che impediscono a Dante la salita del colle. La lonza rappresenta la lussuria ed è la prima delle tre fiere incontrate da Dante. Il suo nome deriva dal latino Lince e rappresenta un grosso felino dal pelo maculato. Il leone è la seconda delle tre fiere che incontra Dante nella selva oscura, è generalmente interpretato come allegoria della superbia.

(Andrea Facchineri)

Le guide di Dante


Mentre Dante ridiscende affannato verso la selva, incontra un misterioso personaggio e gli chiede aiuto. Questi gli rivela di essere l'anima del Poeta latino Virgilio, da Dante amato e stimato come suo più grande maestro e gli spiega che per uscire dalla selva dovrà attraversare i tre regni dell'aldilà.

Lui gli farà da guida nei primi due, mentre un'altra anima, più nobile, lo accompagnerà nell'ascesa al Paradiso.

La porta dell'Inferno


Dante, guidato da Virgilio, si inoltra nella selva oscura per iniziare il suo viaggio nei tre regni dell'oltretomba: il primo sarà l'Inferno.

Dante si trova davanti alla porta dell'Inferno, sulla porta sono scritte parole minacciose che affermano la volontà di Dio: attraverso di essa si scende nel regno del dolore eterno, che Dio creò per fare giustizia dei comportamenti umani. Dante è intimorito, ma Virgilio lo invita a farsi coraggio e a proseguire.

I numeri di Dante


Dopo più di 700 anni il fascino della Divina Commedia e di Dante è ancora intatto. Il poema non smette mai di stupire per la sua attualità e per i suoi aspetti enigmatici. Uno di questi è sicuramente la numerologia, cara a Dante, D’altronde il Divin Poeta non ha mai nascosto il suo amore per i misteri. Basti ricordare la famosissima terzina del IX canto dell’Inferno: "O voi ch’avete li ’ntelletti sani,/ mirate la dottrina che s’asconde/ sotto ’l velame de li versi strani".

I Personaggi

Durante il viaggio, Dante incontra moltissimi personaggi appartenenti alla storia, alla mitologia, alla leggenda e alle sacre scritture. di alcuni il poeta apprende solo il nome, con altri invece parla rivolgendo loro domande o rispondendo ai loro quesiti

Diavoli e Mostri

L'Inferno è popolato da diavoli e mostri che, insieme ai peccatori, ne sono le figure più caratteristiche. Essi svolgono il ruolo di guardiani e di persecutori delle anime dannate.