Il pozzo


Ai confini della Terrapiatta, nelle vicinanze dell'Orlo, laddove il mondo si getta nell'universo buio,  c'è un pozzo da cui escono voci e immagini. 

Nell'arido del deserto che si perde su uno sfondo di montagne, vi è un giardino in cui è accampato il Maestro e poco più in là, nella lingua di terra limitrofa al Confine, è parcheggiato uno stormo di cicogne, esauste alla fine di una lunga migrazione.

E'  lì che mi ritrovo quando apro i miei occhi ed entro nel mio sonno.

Ed è lì che fantasmi e demoni e parole si intarsiano per dare un senso ai giorni che passano e, come perle di un rosario, si distendono coraggiosamente a divenire vita.


Antonio Marino


(Il disegno  è di Caterina Barbero)

Le puntate de Il pozzo, il podcast scritto dal professor Antonio Marino, saranno scaricabili in questa pagina il mercoledì, a cadenza quindicinale.

PODCAST --- 02/02/2022 

 EPISODIO 1 - MIGRANTI E CICOGNE


Vite che migrano, come stormi di cicogne che cercano una nuova casa, in fuga da un inverno rigido. Non c’è poesia in questa migrazione alta, solo una banale legge di natura che le spinge a sopravvivere. I nostri migranti traslano bassi, a pelo d’acqua. Qualcuno di loro indossa in grembo un bimbo ed è dunque cicogna. E immagina, forse, che oltre quella spiaggia ci sia la possibilità di volare e trovare un nuovo nido. 


Durata:  30' 32"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno diCaterina Barbero

Montaggio di:  Gerardo Battagliere


PODCAST --- 16/02/2022 

 EPISODIO 2 - LA SUPERFICIE LIQUIDA DI GIOVE


Quanti anni è che sto in questo mondo, quante volte mi sono chiesto perché? perché sono qui e appoggio i miei piedi su qualcosa che mi sembra solido? Perché, di certo, la superficie della Terra non ha nulla a che vedere con il suolo liquido di Giove, eppure…

Eppure c’è un orlo in ciascuno di noi, che ci butta altrove, in un mare di vertigini con cui tentiamo di dipingere l’oltre. Scriviamo compìti i nostri piccoli geroglifici per abbellire le nostre tombe. Versi delicati per traghettare altrove. 

E diamo un colore al nostro nulla e danziamo nudi in un immenso mare di papaveri.

Proviamo, in quello stretto campo, ad infilarci tutti i nostri amori, le figure che amiamo.

Per stringerle con noi e non lasciarle andare mai. Mai.


Durata:  27' 21"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio diAntonio Marino


PODCAST --- 02/03/2022 

 EPISODIO 3 - IL TRENO


Corre questo parallelepipedo dannato, su binari taglienti nella notte. Notte chiara, infreddolita, baciata da una luna diaccia, appesa sui campi della pianura lombarda, muti ed orfani dei contadini, sparpagliati nelle loro casupole, allettati. 

La topologia euclidea prevede un dentro ed un fuori. 

Dentro, soffocati da un’aria rancida e fetida, mille occhi come spilli, occhi spaventati di ratti, alla vana ricerca di una tana in cui nascondersi. 

Tengo la mano ad Alfredino, con la mia mano screpolata e incartapecorita; lui schiacciato come carta da parati contro il freddo acciaio del vagone, che ha inglobato anche sua madre e la madre della madre, sua nonna.

Madre, madre, perché mi hai abbandonato?

Non è il buio di questa notte a rendermi cieco. 

E’ l’abbandono.



Durata:  40' 43"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 16/03/2022 

 EPISODIO 4 - QUESTO BENEDETTO CAFFE'...


Fabio indossa gli occhiali da sole e quell’aria scanzonata e ironica che l’ha sempre contraddistinto in vita. Il conto dei suoi anni è cessato a 59 in una sera di febbraio quando un infarto ha spezzato il suo cuore, mentre riposava prima di cena.

E’, era un bell’uomo - pensate che era bello anche disteso nella sua bara, nel soggiorno di casa sua - con una moglie che amava, da cui era amato e con tre figli meravigliosi: Francesco, Melania e Anna.

Cammino di fianco a lui, procedendo a passo lento verso lo ziggurat, mentre mi dice che mi offrirebbe volentieri un caffè, ma qui, in questo luogo polveroso che è la piana del Pozzo, non ravvisa l’ombra di un bar. Sarebbe un vero miracolo, gli rispondo io, visto che in vita non me ne hai mai offerto uno!

Sorride alla mia battuta, mentre si aggiusta gli occhiali, lievemente penduli a causa di un’astina difettosa.






Durata:  47' 15"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino


PODCAST --- 30/03/2022 

 EPISODIO 5 - AMATEVI L'UN L'ALTRO


La donna ucraina accarezza la schiena del giovane soldato russo, che piange. Ha freddo e fame ed è in terra straniera, impaurito, perché lui è l’invasore, ma un invasore di vent’anni, con la faccia da bambino, ignaro della vita, che l’ha gettato nell’inferno sulla terra. La donna, che ha pochi anni più di lui, lo tranquillizza e gli mette tra le mani un cellulare. Chiama tua madre, gli dice; chiamala e dille che stai bene. Lui, che in una mano tiene una focaccia calda, afferra il telefono tremando e sussurra mamma, sono io, sono qui, non so dove a dir la verità, ma sono vivo. Sì, signora, non si preoccupi, suo figlio, gliel’assicuro, sta bene. Ci stiamo prendendo cura di lui.

La donna ucraina ha sembianze lievi e gesti dolci. Usa poche parole. Non abusa della lingua. E’ acqua di un ruscello che accarezza i sassi e li leviga nel tempo.

Vedi, mi dice Rabbi, lei non dimentica.

Non dimentica cosa, Rabbi?

Non dimentica la sua umanità.

Anche quando è sulla croce.

Con i chiodi piantati nelle mani.



Durata:  28' 36"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 13/04/2022 

 EPISODIO 6 - PESARE IL CUORE CON LE MANI


Un padre terreno è matrice di ogni passo che fai nella vita,

è quercia negli occhi di un bambino che, all’inizio, si fa foglia

e non può che essere foglia.

Che responsabilità essere quercia.

Perchè una quercia la si pensa solida

e da una quercia ci si aspetta protezione.

Come bambino ho fotografato quella quercia

e non stava nemmeno dentro una fotografia.

Ad una padre si chiede: guardami.

Non si implora un padre di essere guardato.

Quante volte ho raccolto i miei sentimenti 

tra queste mie mani.

E ho detto: papà, guarda.

Ed ogni sentimento portava con sé un piccolo colore.

Insieme ad un piccolo dolore.

E ho tradotto ogni mio arcobaleno

in parole da dire.

E come stai vedendo, le sto dicendo.

Perché è il mio solo modo di capire

nel profondo quello che sto vivendo.

Perché non voglio essere un sopravvissuto.

Ma pensarmi come nota in un pentagramma.

Pensarmi come voce in un pozzo.

Acqua limpida o stagnante.

Ma acqua.



Durata:  23' 41"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 27/04/2022 

 EPISODIO 7 - LA LAVATRICE


Le specifiche della lavatrice sono dettagliate con precisione nell’etichetta sul suo retro.

Il soldato russo ha l’aria un po’ svagata di chi si è preso un poco di riposo dalla guerra che, come ben si sa, stanca.

E’ in piedi, di fianco al suo trofeo, la lavatrice appunto, e ci appoggia una gamba ed il braccio destro.

Di fianco all’elettrodomestico, in quella casa diroccata di quel piccolo villaggio di periferia, dimenticato da dio e dagli uomini, al secondo piano di quella sorta di villetta, ha preso con la forza quella giovane contadina ucraina. Perchè si sa, le ucraine sono tutte contadine. Con la mano ha liberato quei jeans, strappato quella camicetta, che ricorda di un color verde annacquato, e spinto il suo membro dentro di lei, che non ha nemmeno urlato. Sì, questo lo ricorda bene: non ha nemmeno urlato. 

Ricorda anche che durante quel fugace amplesso era stato disturbato dal colore di quella camicetta, quel verde acqua che gli ha fatto ricordare sua madre e la primavera siberiana, con i suoi odori.

Sarebbe stata contenta di quella lavatrice sua madre, lei che lavava a mano, nelle acque fredde del fiume al limitare del villaggio i panni di un’intera famiglia.

Studia, gli diceva sempre, che farai una vita più facile.

Studia e, se puoi, vai via di qui.




Durata:  37' 33"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 11/05/2022 

 EPISODIO 8 - KIRA


Che ne dici, Claudia? ti piace il panorama della piana del Pozzo?

E’ la prima volta che ti porto qui dentro, rammento bene?

Guarda, quello è il Getsemani ed il Maestro, a quest’ora, probabilmente sta pregando oppure scrivendo qualcosa. 

Ultimamente fa un po’ fatica a trovare le parole.

E quelle che vedi laggiù, ad ovest, dopo quel lungo muro, sono le cicogne.

Come dici?

Vuoi vedere dove il mondo si getta nell’abisso?

Va bene, ti ci porto. Ma non ti spaventare.

In quel mare ci nuotano i miei sogni e le mie paure.

Intanto spingiamo questa carrozzina.

Il dondolio delle ruote su questa strada sterrata forse addormenterà Kira.

Amore mio, non sai quanto mi dispiaccia.

Ma lascia che ti canti una ninna nanna.

Non ci crederai ma sono anche intonato.

Anzi, Claudia, che ne dici se la cantiamo in due?

Ti ho mai detto che ti voglio proprio bene?




Durata:  28' 37"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 10/01/2023

 EPISODIO 1 - STAGIONE 2 - SETTEBELLO!


A qualche metro dal Pozzo, incontro Ago Agitato, seduto sulla sua sedia a dondolo, che viene da chiedersi se sia più sgarrupato lui, con le sue mille rughe e quella faccia da afflizione perenne senza alcuna possibilità di recupero, proprio  nessuna, o la sgangherata venatura della sedia. 

Oscilla intessendo una trama così fitta che fatichi a distinguere, ago, cruna e ditale. 

Gli chiedo cosa stia intessendo a quella poco umana velocità. Raccordo ricordi, pensieri, emozioni, mi risponde, tutto ciò che ho indossato dentro di me nell’anno che se ne va. 

Mi spiega che deve farlo, per dare un senso al suo percorso, che altrimenti un senso non ha. 

Figo, penso io! 

Come ho sempre pensato, siamo tutti alla ricerca di un senso, come Ago Agitato. 

E quell’ago un po’ trafigge il mio cuore, se penso a chi da qui ultimamente è passato. 




Durata:  22' 27"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino





PODCAST --- 07/02/2023

 EPISODIO 2 - STAGIONE 2 - COME HAI FATTO A CAMMINARE SULLE ACQUE?


Caro Maestro, temo alla fine di dover essere onesto.

Probabilmente ha ragione una mia cara amica quando mi dice che il nostro è solamente un lavoro, ben lungi dall’essere una missione.

Il termine missione evoca qualcosa di attinente alla sfera religiosa, ad un oltre che in questo caso ha poco senso d’essere.

Abbiamo un disperato bisogno, noi uomini intendo, di mitizzare i nostri gesti, le nostre mansioni, quando tutto, invece, è molto, molto più semplice.

Forse un bravo insegnante è colui che entra in classe ed apparecchia la tavola con le sue quattro nozioni, che tenta di fare assaggiare al proprio pubblico, gli studenti.

Pubblico variegato che, per l’età che vive, in parte è anche proiettato verso un altrove, il mondo, che serve per costruire una identità di viaggio.

Ogni tanto questo stare insieme, tra le quattro mura di una classe, si fa carne, cioè incontro. E, come ogni incontro, ha qualcosa da dire ai protagonisti di quello stare insieme.

Ma ora, Maestro, è tempo di rispondere alla mia domanda: come hai fatto a camminare sulle acque?

Perchè più ci penso e più sono convinto che violi ogni legge della fisica.

Quanto tempo hai a disposizione, Antonio?

Ma, Maestro! Qui nel Pozzo il tempo non ha alcun senso!

Allora passami la birra, che provo a spiegartelo. Ma spegni demoni e cervello. Ho bisogno solo del tuo cuore!




Durata:  36' 08"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino e Riccardo Brambilla





PODCAST --- 19/04/2023

 EPISODIO 3 - STAGIONE 2 - PIU' VELOCI DI AQUILE I MIEI SOGNI


Andiamo, Lorenzo. Ti porto nel Giardino dei Ricordi Perduti.

Si trova lungo la linea dell’Orlo, ed è a poca distanza, si tratta di camminare per qualche minuto, da qui.

Laggiù troverai tante anime perse, proprio come te. Ma, appena varcata la soglia, i ricordi torneranno a trovarti e l’orologio di Dalì riassumerà la sua forma, circolare e solida.

Starai nuovamente bene, te lo prometto.


Non resisto alla tentazione, gli do una carezza. Ha gli occhi castani di un leone marrone e disperso. Gli prendo la mano, gliela stringo. Lui mi appoggia la sua, disarticolata e molle.

Andiamo, gli dico.

E, a pieni polmoni, respiro l’aria ancora intrisa di pioggia.

Un mondo dopopioggia questo.

Come un uomo dopopioggia mi sento io.

E, come diceva qualcuno in un vecchio cartoon, forse un saggio cinese, l’ultimo chiuda la porta!




Durata:  53' 13"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Voce del Maestro e di DJ MoonRiccardo Brambilla

Disegno di:  Caterina Barbero

Registrazione vociRiccardo Brambilla

Montaggio di:  Antonio Marino 





PODCAST --- 19/04/2023

 EPISODIO 4 - STAGIONE 2 - LA CORSA 


Torno allora a loro, ai giovani studenti, alcuni dei quali miei, che di corsa vanno verso la vita.

In loro ci vedo la speranza, in qualcuno la scintilla.

E riconosco in loro la mia preghiera, il mio padre nostro.

Una parte di me è lì, che corre con loro.

Vorrei abbracciarli tutti e dire loro di vivere sereni.

Panta rei. Banale a dirsi, ma è così.

Tutto scorre, tutto passa.

Omnia fluit.

Sarebbe bello se l’impronta rimanesse per sempre sul selciato.

Ma non è così.




Durata:  18' 51"

Scritto da:  Antonio Marino

Voce di:  Antonio Marino

Disegno di:  Caterina Barbero

Montaggio di:  Antonio Marino