Anche quest’anno è stata rispettata la tradizione ormai consolidata di dedicare lacune giornate alla Cittadinanza attiva. Solitamente, in occasione della fine del primo quadrimestre, a gennaio. Con una novità.
Alcune iniziative sono state aperte non solo agli studenti ma anche alla Comunità cittadina.
Nei locali del Liceo è stata allestita una mostra incentrata sulla figura del giudice Rosario Livatino, visitabile anche al pomeriggio. La mostra, arricchita da audiovisivi, proveniva dal meeting di Rimini ed è rimasta fruibile fino al 28 gennaio.
Un altro appuntamento che è stato vissuto con grande interesse è stato l'incontro col giudice Giuseppe Ayala presso l’Aula Magna della Facoltà di Psicologia di Cesena, giovedì 26 gennaio in mattinata. Oltre 700 studenti sono stati coinvolti e hanno potuto interagire con un protagonista della lotta alla mafia, fin dal maxiprocesso degli anni '80. Il giudice, che ha ricordato le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha raccontato il lungo confronto tra l'associazione mafiosa e le forze dell'ordine, spiegando che la mafia purtroppo non è morta, benché oggigiorno non versi in buone condizioni, grazie ai colpi inferti dallo Stato. Si vedano di seguito due brevi spezzoni del suo intervento, che è stato un vero colloquio moderato dai rappresentanti di Istituto (Giuseppe Bucca, Samuele Medri, Andrea Tautonico e Alice Zoffoli) i quali, a turno, gli hanno rivolto molte domande.
Contemporaneamente, nei nell’Aula Magna del Liceo scientifico si è svolto un confronto tra i formatori della comunità “L’Imprevisto” fondata da Silvio Cattarina con altrettanti studenti sugli scottanti temi del disagio giovanile e delle dipendenze. Anche in questo caso, il dialogo è stato vivo e appassionante, a partire dal vissuto personale dei ragazzi della comunità, le cui storie hanno coinvolto i nostri studenti.
Questa rassegna di attività volte a promuovere il senso civico dei giovani si è chiusa il 27 gennaio, in concomitanza con la Giornata della Memoria. In quella mattina, è stata proposta a molte classi un’ultima attività di formazione, guidata dal Punto Europa di Forlì a cui è stato chiesto di sensibilizzare i ragazzi sul tema della nascita dell’Europa a partire dai drammi dei totalitarismi e della Shoah sino ad arrivare alle prospettive future.
Di seguito, foto e video a documentazione dell'evento, con la locandina preparata da alcuni docenti.
Il 26 gennaio 2022, al termine di due giornate dedicate all'educazione civica, con proposte da parte dei docenti nelle rispettive classi e/o con progetti trasversali - come la conferenza di F. Filippi su "Totalitarismo e Fascismo, tra ieri e oggi" e il progetto "Giornata della memoria" promosso dal Comune di Cesena e Casa Bufalini - i rappresentanti di istituto hanno organizzato una mattinata di "Cittadinanza attiva" così scandita.
1) All'inizio della giornata tutte le classi si sono collegate in meet con l'aula Magna del nostro liceo, dove i rappresentanti di istituto hanno provato a riflettere sui diritti umani, dialogando con la prof.ssa I. Canevali (link: introduzione - diritti umani).
2) In seguito, tutti gli studenti del Liceo dalle rispettive classi hanno potuto ascoltare la testimonianza di Dario Foà, che ha raccontato i drammi della persecuzione vissuta da lui e dalla sua famiglia, negli anni Trenta, in particolare in conseguenza delle leggi razziali del 1938. Il suo racconto è entrato nella carne viva dei dolorosi ricordi personali (la scuola, la propaganda, la sua famiglia ... Link: Foà - Le leggi razionali del '38 e Link: Foà - Ricordo della scuola). Al termine, gli studenti hanno potuto rivolgergli molte domande, a proposito dei rischi di un nuovo antisemitismo, del negazionismo, del perdono, di come si è salvato, della filmografia della shoah, ecc. Foà, che ha dichiarato di apprezzare molto i giovani e di credere molto in loro, ha risposto a tutte, trasmettendo un messaggio di grande civismo e umanità (cfr. link al video).
3) Nell'ultima parte della mattinata, le classi hanno assistito ad attività di presentazione di enti e associazioni locali, protagonisti di una "cittadinanza attiva".
Di seguito, foto e video a documentazione dell'evento.
A seguito dell'inizio del conflitto in Ucraina, la comunità scolastica ha proposto alcune iniziative per comprendere meglio gli avvenimenti e dar voce ai valori della pace, della solidarietà e del diritto internazionale. Tramite le testimonianze di esperti e professionisti a contatto con quel contesto e mediante azioni concrete.
Il 30 marzo 2022, nel primo pomeriggio, si è tenuto in Aula magna un incontro con la giornalista Orietta Moscatelli, cesenate, collaboratrice di "Limes" ed esperta del mondo culturale e geopolitico russo e dell'est Europa.
Organizzato da una docente di Lettere in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Storia, alla presenza del Dirigente scolastico e di alcuni giornalisti del Corriere cesenate, l'evento si è svolto in due ore intense, dedicate ad analisi di geopolitica e di relazioni internazionali, aneddoti su Putin e sul mondo russo.
È stato un intervento molto prezioso, che ci ha fatto uscire dai soliti schemi mentali, molto apprezzato anche dagli studenti presenti che hanno potuto rivolgere le loro domande e chiarire qualche dubbio riguardo alle dinamiche complesse che hanno portato alla guerra e alla catastrofe umanitaria che è sotto i nostri occhi ogni giorno.
A questa iniziativa ne sono seguite altre, a partire dalla donazione solidale per i profughi con il progetto "Donacibo".
Ultima, ma non meno importante, la mostra fotografica "War sucks" (La guerra fa schifo) di Francesco Girardi. Le gigantografie delle foto del fotografo internazionale sono state esposte in diversi punti strategici della scuola, in modo da essere ben visibili a tutti i ragazzi e da offrire a tutti spunti di riflessione importanti. Le foto sono state scattate durante un recente viaggio al confine tra un Polonia e Ucraina e ritraggono persone in fuga, sorrisi malinconici, innocenza perduta. Sabato 9 aprile, poi, il progetto è culminato nell'incontro delle classi 2Cs, 3Ec, 3Fs, 4Dc, 4Fc, 4Ds, 4Cs e 5Cs con il fotografo che ha raccontato l'esperienza dell'incontro con i profughi ucraini e le emozioni che ne sono scaturite. Per lasciare il segno, i ragazzi, con la guida dei rappresentanti di Istituto, hanno organizzato un "flash mob" nel cortile della scuola, per invocare la pace e la fine di tutte le guerre.
Il Liceo Righi promuove la pace. Studenti e docenti sono pronti a fare la loro parte.
Mercoledì 1 dicembre 2021 circa 200 studenti e studentesse del liceo, insieme ad alcune insegnanti di Scienze motorie e alla dirigente scolastica Lorenza Prati, vestiti di rosso e con disegnato un nastro rosso sulla mascherina, hanno dato vita ad un flash mob davanti l'ingresso dell'istituto con letture di brani sul tema della violenza contro le donne, accompagnati dalla musica di sottofondo di un pianoforte suonato da uno studente.
Gli studenti poi, guidati dalle docenti di scienze motorie, hanno ballato sulle note di "Vietato morire" di Ermal Meta per ricordare che "L'amore non colpisce in faccia mai".
L'iniziativa, precedentemente programmata per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma rinviata per maltempo, si è svolta con grande partecipazione della comunità di studenti, docenti e personale scolastico.
Nel corso dell'incontro è stata data lettura di alcuni testi significativi, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza della tematica della parità di genere e del rifiuto nei confronti di ogni violenza.
Oltre ai protagonisti del flash mob, tutte le classi hanno seguito l'evento tramite collegamento Meet all'interno delle classi dell'istituto.
In questa sezione, foto e video disponibili dell'evento.